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stupro

Sta facendo molto discutere l’ultimo video dei Maroon 5, che vediamo qui sotto:


stuproIl problema segnalato da molte associazioni femministe, è la storia raccontata dal video stesso. Si vede infatti il cantante del gruppo che interpreta un macellaio che si innamora di una cliente e inizia a perseguitarla, fino al tragico finale.

Quello che ci chiediamo è: ma le associazioni femministe, con tutti gli strupri consumati da migranti e camminanti vari ogni giorno in Italia non hanno di meglio da fare? O forse lo stupro è tale solo se a commetterlo è un bianco, cristiano o peggio ancora ebreo, benestante? Perché in Italia è in atto una campagna di stupro etnico ai danni delle italiane e le associazioni femministe sembrano che non se ne siano nemmeno accorte.

stupro triesteStupro a Trieste, brutale e raccapricciante . Un marocchino di 34 anni, Khalid Ouadi, è stato arrestato dai carabinieri a Trieste dopo aver aggredito, brutalizzato e violentato una donna di 45 anni, sorpresa in pieno giorno nel giardino della sua villetta. L’episodio è sintomo della situazione disperata in cui versa l’ordine pubblico in Italia e dello stato di abbandono in cui gli italiani sono costretti a vivere, esposti a stupri, saccheggi e omicidi da parte di bande di invasori che ormai la fanno da padrone nel nostro territorio.

La storia dello stupro è davvero straziante: la donna era nel giardino, intenta a curare alcune piante, quando è stata improvvisamente aggradita alle spalle dal marocchino. Ha tentato più volte di liberarsi e di urlare, ma è stata minacciata di morte con un coltellaccio. A questo punto preferiamo non continuare la storia con i dettagli, anche per rispetto dalla vittima che ha dovuto subire un oltraggio tanto profondo.

E’ bene dire che la vittima si è comunque difesa fino allo stremo delle forze, fino a quando il marocchino le ha stretto la sua cintura al collo, strangolandola quasi a morte. A questo punto la povera donna si è arresa e il marocchino l’ha violentata per un tempo interminabile. Finiti i suoi comodi se ne è andato come se nulla fosse.

La donna ha subito denunciato ai Carabinieri l’accaduto e ha presentato un preciso identikit. Il marocchino è stato fermato rapidamente, grazie all’azione encomiabile dei militari dell’Arma, ma non sappiamo quanto tempo rimarrà nelle patrie galere. Probabilmente un buon giudice lo rimetterà subito in libertà (in fondo i migranti sono una risorsa) oppure sarà liberato con indennizzo per il sovraaffollamento delle carceri.

Gli italiani intanto subiscono di tutto.

Milano – Alle 23 di lunedì sera, si è consumata una violenza sessuale all’interno del parco Trotter a Milano. La vittima è una donna ucraina 50enne che di mestiere fa l’operatrice sanitaria. La donna si trovava nel parco in compagnia di alcune amiche, quando un peruviano, già conosciuto alle forze dell’ordine per essere un cittadino irregolare e con precedenti per violenza e rapina, le si è affiancato.

Milano – uomo arrestato e violenza sessuale confermata in clinica

L’uomo, ubriaco perso, ha cominciato a rivolgere alla donna apprezzamenti non graditi. La vittima ha provato a reagire, ma la situazione è degenerata, con il peruviano che ha cominciato a prenderla a calci e pugni prima di portarla dietro un cespuglio dove l’ha violentata. Le amiche della donna hanno chiamato i carabinieri, che sono intervenuti e hanno arrestato l’uomo, Louis Enrique F, che ora è a San Vittore.

Violenza sessuale – Nella notte di ieri, i Carabinieri si Vetralla, in provincia di Viterbo, hanno arrestato un rumeno di 36 anni con l’accusa di violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Secondo quanto emerge, il rumeno si sarebbe introdotto nell’appartamento di una coppia rumena con un pretesto, picchiandoli entrambi e stuprando la donna. La ragazza rumena però, è riuscita a liberarsi e a lanciarsi dalla finestra, fratturandosi una caviglia ma chiedendo aiuto.

Viterbo – uomo arrestato e portato in carcere

Una volta giunti sul posto, i Carabinieri hanno soccorso la coppia, sotto choc, e si sono immediatamente messi sulle tracce del rumeno che si era allontanato. Poco dopo l’uomo è stato trovato ed arrestato all’interno della sua abitazione. Per lui le accuse sono pesantissime: violenza sessuale e lesioni personali, con il conseguente trasferimento presso il carcere di Viterbo.

Lo stupro di ieri avvenuto a Napoli, che ha tanto indignato l’opinione pubblica, le parti sociali e politiche … non è mai avvenuto, è stata tutta una bugia.

A venirne a capo è stata proprio la polizia che indagando su una confessione che presentava dei lati oscuri, è giunta poi alla verità, venuta fuori dalla confessione estrema della ragazza, che ha giustificato il racconto affermando di voler distrarre la famiglia dalla sua prossima laurea (la tesi era da discutere questo venerdì), in quanto nella realtà le mancavano oltre 10 esami dalla discussione della tesi.

I fatti che ha fatto insospettire la polizia sono diversi. Il primo è la storia della sigaretta spenta sulla mano, bruciatura che poi si è rivelata essere causata da un ferro da stiro. Secondo gli agenti pensare che lo stupratore si sia acceso tranquillamente una sigaretta con la vittima ancora presente è abbastanza assurdo. Il secondo è l’aggressione avvenuta in pieno giorno, in una zona molto frequentata, e in un androne di un palazzone popolare abitatissimo, non sembra plausibile, inoltre le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso la ragazza che, all’ora dell’aggressione passeggiava tranquillamente verso Piazza del Gesù accompagnata ad un ragazzo. Il terzo indizio, quello fuorviante, è la visita medica avvenuta al pronto soccorso del Loreto Mare, in cui in effetti è stata riscontrata una profonda escoriazione nella parti intime, le quali, ha confessato la giovane, provocate da un rapporto recente molto “animato” e consenziente. Ultimo elemento è il sollievo espresso dalla 23enne ai poliziotti in ospedale, del possibile slittamento della laurea di venerdì, apparso inopportuno in quel frangente.

Ciò che è apparso agli agenti è comunque il ritratto di una ragazza molto fragile, proveniente da una famiglia di professionisti – il padre è ingegnere – la quale non ha avuto il semplice coraggio di confidare alla sua famiglia i suoi problemi nello studio, preferendo imbastrire una storia triste e pericolosa.

Ed ora a gran voce tutti la esortano a “chiedere scusa a Napoli!”.

 

Altra storia di violenza sulle donne che viene da Napoli. Una ragazza di 23 anni è stata violentata da un uomo tra i vicoli di Napoli, nei pressi dell’Università.

Dal racconto della ragazza, l’uomo, verso le 6 del pomeriggio, l’ha aggredita alle spalle con un coltello, trascinandola in un androne tra i vicoli che portano sulla centralissima via Mezzocannone. Sempre coltello alla mano, l’ha violentata brutalmente, lasciandola poi sul posto, dileguandosi successivamente. La ragazza barcollante ha cercato di raggiungere Piazza del Gesù, dove è stata notata e soccorsa da una volante della polizia, che l’ha immediatamente portata al Loreto Mare. Qui è stata riscontrata la violenza, oltre ad una bruciatura di sigaretta sulla mano. La ragazza, nonostante fosse molto sotto choc, ha saputo raccontare con minuzia di particolari l’accaduto, affermando che l’uomo “puzzava moltissimo di alcool” e descrivendone in linea generale i caratteri.

Da qui è scattata una vera e propria caccia all’uomo. Il violentatore è stato poi ritrovato tranquillamente seduto in un bar di Piazza del Gesù, lasciandosi arrestare senza opporre resistenza. Su di lui, accertato essere un clochard di circa 40 anni, pesa la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata e porto d’arma bianca.

Ciò che colpisce, e che rammarica, è come nessuno in strada o all’interno del palazzo abbia visto la scena o sentito le grida d’aiuto della ragazza.