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polettirenzi-478x248320 euro al mese di sostegno economico alle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Questa è la base di sostegno prevista da Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro, che si propone come la prima manovra a sostegno del reddito minimo e del piano di inclusione sociale delle famiglie svantaggiate.

La legge delega è stata quindi approvata ed entro sei mesi dal via libera del Parlamento le manovre inizieranno ad attuarsi. In termini pratici, si parla di manovre che potrebbero vedere la luce fin dai primi mesi del prossimo anno, quando verranno stanziati i 600 milioni di euro previsti dalla legge di stabilità. L’obiettivo proposto dal governo è quello di estendere in corso d’opera il numero delle famiglie beneficiarie, in quanto la manovra toccherà all’inizio tutte le famiglie in cui vivono dei minori. Allargando il bacino dei beneficiari, il governo intende quindi aumentare il reddito minimo e diminuire le situazioni di povertà che ogni giorno si registrano nel nostro paese. Si tratta di 4 milioni di italiani che nel complesso del paese vivono in condizioni di completa indigenza.

Secondo il ministro del lavoro Poletti si tratta di un cambiamento dai tratti radicali, perché nella storia del paese non è finora stato istituito un programma di sostegno al reddito così pratico ed efficace. La riforma si propone paritaria come valore al Jobs Act e permetterà a tutti di vivere dignitosamente, superando le barriere economiche con il piano di aiuto economico e partecipando alle opere di inserimento lavorativo e sociale che andranno di pari passo all’elargizione delle somme stabilite.

Non solo sostegno al reddito quindi, ma soluzioni che permetteranno ai beneficiari di essere nuovamente introdotti nel mondo del lavoro e quindi di poter, un giorno, camminare con le proprie gambe.

diventare miglioreDiventare persone migliori è un obiettivo possibile oppure solo un’illusione? Molti italiani probabilmente stanno pensando che sia possibile e stanno affollando i corsi di crescita personale. Ad esempio Roberto Re, uno dei principali formatori italiani, sta conoscendo un successo senza precedenti e sta riempiendo i teatri di mezza Italia con il suo tour. Come lui, ci sono anche tantissimi altri guru che provano a spiegare agli italiani che è possibile crescere e diventare persone migliori. Ovviamente non tutti questi guru sono veramente preparati: alcuni cercano semplicemente di accapparrarsi il denaro degli italiani, spesso facendo leva su situazioni di disagio economico o psicologico. Per fortuna però il mercato è ancora fondamentalmente sano e sta alle persone fare selezione.

Certo, i corsi e gli eventi sono costosi e per una persona che deve cominciare un percorso di crescita personale può essere quasi impossibile riuscire a pagarli. Per questo motivo stanno crescendo anche molti portali indipendenti che in modo completamente gratuito forniscono tutorial molto interessanti, che aiutano a cresere come persone.

Giusto per capire di cosa stiamo parlando, possiamo visitare Diventare Migliore, un sito nato da pochissimo ma che sta avendo già un successo di pubblico davvero impressionante. Il motivo del successo è semplice: il sito spiega, con parole chiare e senza inutili tecnicismi, come migliorare dal punto di vista economico, sociale, sentimentale, ecc…

Non promette miracoli ed è questo uno dei suoi punti di forza: perché sappiamo bene che possiamo crescere quanto vogliamo, ma bisogna sempre confrontarsi con la dura realtà del mondo. Soprattutto, non esiste nulla di facile a questo mondo: ogni traguardo deve essere raggiunto faticosamente, con fatica e impegno.

Possiamo diventare persone migliori?

Alla base del successo di personaggi come Roberto Re e di siti come DiventareMigliore.com c’è la convinzione che è possibile diventare persone migliori. La domanda che nasce spontanea è: è davvero possibile diventare persone migliori? O si tratta di un’illusione? Ebbene, i risultati concreti dimostrano che è davvero possibile diventare persone migliori, cambiare il proprio destino, guadagnare più soldi e magari anche conquistare finalmente la tanto desiderata anima gemella. Tutto è possibile, ma come abbiamo detto poco fa i miracoli a questo mondo non esistono: non è la guida o il guru di turno che produce il cambiamento, la crescita può essere frutto solo di una scelta consapevole e personale. Purtroppo il carattere italico è sempre alla ricerca di una scorciatoia ed è questo il terreno fertile per i tanti guru improvvisati che pullulano su internet.

4cb27682-5e40-4a17-b4bf-e6efdf9f1f49_mediumMatteo Renzi,  in un’intervista a Millennium in onda questa sera, ha parlato a tutto campo. Il premier ha detto che verrà riscritto lo statuto dei lavoratori: “Si è fatto un ddl delega che si sta discutendo in Parlamento. È giusto o no riscrivere lo statuto dei lavoratori? Sì, lo riscriviamo. E riscrivendolo pensiamo alla ragazza di 25 anni che non può aspettare un bambino perché non ha le garanzie minime, non parliamo solo dell’art. 18, che riguarda una discussione tra destra e sinistra”.

“L’articolo 18 è un totem ideologico. Proprio per questo trovo inutile stare adesso a discutere se abolirlo o meno. Serve solo ad alimentare il dibattito agostano degli addetti ai lavori”.

Una stilettata però all’indirizzo di Alfano non manca, quando Renzi ricorda che il titolare del Viminale ha parlato degli immigrati chiamandoli ‘vu cumprà’. “E’ un termine giusto? Per me no. Io non l’avrei utilizzato” ha detto il premier. Il capitolo sulla questione lavoro si è chiuso poi quando ha ribadito che con Alitalia è definitivamente tramontata la stagione dei soldi pubblici alle aziende: “E’ del tutto doveroso. Ne abbiamo messi talmente tanti di soldi pubblici che sarebbe inaccettabile”.

A chi gli domanda se le proposte sull’economia avanzate da Forza Italia rientrino nell’intesa siglata con Berlusconi risponde: “Ci deve essere rispetto per tutti, i dossier degli altri li leggo sempre. Ma per noi l’accordo è su due punti: le riforme istituzionali e la legge elettorale”.

Grillofarage-300x225Il leader del Movimento 5 stelle a Strasburgo debutta alla riunione del gruppo Efdd a fianco del leader Ukip, e subito dichiara guerra a Renzi.

Al Parlamento Europeo Grillo ha detto che non vuole parlare con Renzi, ma dialogare direttamente con la Cancelliera tedesca Merkel e il Presidente designato della Commissione Europea Jean Claude Juncker”.

Alla domanda se è  pronto per l’Europa di Matteo Renzi, la risposta di Grillo è lapidaria e ricorda il famigerato incontro in diretta streaming:

“Qui siamo nell’Europa, nel mondo. Dobbiamo cambiare il mondo. Abbiamo una visione meravigliosa e lei mi viene con un passato remoto che non ha più assolutamente nessun tipo di interesse, almeno da parte mia”.
Nel suo intervento al gruppo Efdd, Europe of Freedom and Direct Democracy, di cui fanno parte il M5s e l’Ukip di Nigel Farage, Grillo attacca pesantemente l’europa e l’Italia:

“L’inno alla gioia? Usato da Hitler e dai più grandi killer della storia”.”Soldi all’Italia? L’Europa non li dia più perché finiscono nelle regioni dove ci sono le mafie”

“Io sono venuto qui a guardare i conti e a dire di non dare più i soldi all’Italia perché scompaiono in tre regioni: Sicilia, Calabria e Campania. Dove ci sono la mafia, la `ndrangheta e la camorra”.

Grillo attacca il neo presidente del Parlamento europeo: Schulz è venuto in Italia a fare campagna elettorale con i soldi pubblici, nostri, contro di me. Ha detto che sono un venticello che passa. Io sono un venticello che passa? Stai attento Schulz perché io ora sono qua con altri diciassette”

Sul leader dell’Ukip dice il leader del M5s : “Amo le persone come Farage, perché è uno che si emoziona . Ci siamo trovati subito. Noi abbiamo cambiato la politica in Italia, lui la vuole cambiare a Londra”.

“Se mi va male in Italia , ha aggiunto rivolgendosi al leader degli euroscettici , vengo a stare da te a Londra, preparati”.

soldiUna donna trentatreenne di Caravaggio, impiegata alla filiale della Cassa rurale di Treviglio, in provincia di Bergamo, ha prelevato per mesi dai conti correnti dei clienti della banca migliaia di euro, per le proprie spese personali e familiari, fino a quando la direzione dell’istituto di credito non l’ha individuata e denunciata al comando dei carabinieri.

La donna aveva trovato il modo di condurre la bella vita che aveva sempre sognato, ma che non poteva permettersi, essendo una semplice impiegata di un istituto di credito.

Un prestito a breve termine era forse il suo piano, perché almeno all’inizio i soldi li restituiva sempre. Un meccanismo truffaldino, ma che forse le sembrava innocuo.

Poi però la situazione le è sfuggita di mano, o forse il fabbisogno di soldi è diventato troppo grande. Tanto che a un certo punto, i prelievi sono aumentati e non è più riuscita a restituirli.

Il trucco escogitato per mascherare la truffa era quello di sostituire l’indirizzo dei correntisti ai quali far recapitare l’estratto conto con una cassetta postale fittizia.  Questo però ha destato i sospetti di alcuni clienti della banca che sono andati a chiedere i motivi del mancato recapito della documentazione. Messa davanti alle evidenze la donna ha confessato accettando di restituire la refurtiva e di rassegnare le dimissioni.