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sarah scazzi

  Caso Scazzi: avv. Coppi, Sarah ucciso da zio Michele. Continua a far discutere il caso riguardante l’omicidio della piccola Sarah Scazzi di Avetrana. L’avvocato difensore di Sabrina Messeri, Franco Coppi, ha attaccato Michele Misseri, padre di Sabrina e zio di Sarah, durante la sua arringa nel processo Scazzi. Coppi ha parlato di un “approccio sessuale” tentato dal Misseri nei confronti della nipote e da lei rifiutato quale movente dell’omicidio.

‘”Misseri però non lo dice, perche’ pensa a cosa potrebbero dire in paese e allora dice che ha avuto un raptus dopo che quella mattina aveva gia’ un forte dolore di testa”, le parole del legale di Sabrina Misseri. Un altro scenario agghiacciante si aggiunge ad una storia già sufficientemente triste e tragica.

Omicidio Sarah Scazzi, dopo la lunga requisitoria del Pubblico Ministero tenutasi nei giorni scorsi oggi è stato il turno delle parti civili. A parlare in un’aula della Corte di Assise di Taranto è stato per primo l’avvocato del Comune di Avetrana costituitosi parte civile che ha definito eccezionale il lavoro svolto dagli inquirenti e ha sottolineato come i fatti siano circoscritti dentro le mura di casa Misseri ritenendo prive di fondamento altre teorie.

Omicidio Sarah Scazzi zio Michele il becchino di Avetrana

E’ stato poi il turno dell’avvocato Gentile in difesa di Concetta Serrano mamma della piccola Sarah Scazzi. Il legale ha avanzato l’ipotesi di un omicidio avvenuto con modalità di stampo mafioso, Sarah doveva essere fatta fuori, non si esclude che l’idea era scioglierla nell’acido, mentre zio Michele è stato definito il becchino di Avetrana che ha abbandonato Sarah come un qualsiasi rifiuto. Indegne e umilianti sono state le critiche mosse a mamma Concetta da alcuni accusata di far uscire Sarah troppo, quando poi in realtà doveva essere in compagnia di persone fidate come la zia e la cugina Sabrina. Pensare che Concetta non ha nemmeno potuto dare l’ultimo bacio alla piccola Sarah.

Omicidio Sarah Scazzi – Il Pm ha chiesto l’ergastolo di Cosima Serrano e Sabrina Misseri considerati autrici dell’omicidio della piccola Sarah uccisa ad Avetrana (Taranto) nel 2010. Per Michele Misseri sono stati chiesti nove anni per l’accusa di soppressione di cadavere. Il procuratore Pietro Argentino definesce abiette le motivazioni che hanno portato le due donne all’uccisione delle quindicenne, in particolare il pm sottolinea l’ira che Sabrina spesso provava per Sarah, e vengono così fuori cose incoffessabili, come il racconto che la piccola aveva fatto al fratello Claudio del rapporto sessuale che Sabrina aveva avuto con Ivano.

Omicidio sarah Scazzi chiesto ergastolo per Sabrina e Cosima

Sabrina alla lettura dell’accusa mossa nei suoi confronti è scoppiata in lacrime mentre Cosima è rimasta turbata specie a fronte dell’atteggiamento di Michele Misseri. Concetta al termine dell’udienza afferma che sospettava che dietro la vicenda ci fossero cose losche facendo riferimento alle strane abitudini sessuali di fare spogliarelli e guardare le coppiette dove presumibilmente è stata coinvolta anche la piccola Sarah, non si poteva trattare solo della gelosia.

Omicidio Sarah Scazzi, nonostante ormai sia trascorso qualche anno dall’orribile vicenda di Avetrana, continuano ad emergere particolari agghiaccianti della vicenda. Secondo l’accusa è possibile che Sarah sia stata fatta fuori da Cosima e Sabrina perchè sapeva troppo. Dai messaggi scambiati tra le due ragazze e Ivano emergono strane e insane abitudini sessuali Sabrina e Ivano, come quella di realizzare spogliarelli o di spiare le coppiette in intimità. Sarah sapeva troppo e Cosima voleva proteggere l’onore di sua figia Sabrina.

Omicidio Sarah Scazzi, Sabrina e Cosima volevano farla fuori perchè sapeva troppo.

Cosima non approvava ciò che faceva sua figlia e non voleva che qualcuno potesse venire a conoscere di tali oscenità, per questo avrebbe ucciso con sua figlia Sabrina la piccola Sarah. La madre di Sarah, Concetta Serrano ha dichiarato che dietro la faccenda c’è qualcosa di losco, spera che gli inquirenti continuino a lavorare come stanno facendo al fine di scoprire la verità.

sarah_scazziSecondo gli ultimi riscontri è emerso che la piccola Sarah Scazzi non è morta strangolata, ma sarebbe stata impiccata. Questa rivelazione rappresenta una svolta nel caso ed a tale conclusione sarebbe arrivato Paolo Arbarello, direttore del Dipartimento di scienze anatomiche, istologiche, medico-legali e dell’apparato locomotore dell’università La Sapienza di Roma, e consulente della difesa di Sabrina Misseri. Dalle dichiarazioni di Arbarello infatti è emerso che dopo attente ed ulteriori analisi sul corpo della ragazza siano rimaste tracce che possano essere ricondotte non allo strangolamento. La dichiarazione è stata fatta oggi durante il processo per l’omicidio di Sarah Scazzi, durante il quale Arbarello ha dichiarato: “Il livello in cui si colloca la lesione non è compatibile con lo strangolamento. Non c’è una ragione che mi spieghi, anche in termini isto-patologici, perché la cute della povera ragazza immersa in acqua abbia questa fascia preservata. La ragazza potrebbe essere morta impiccata. Guardando le foto, la fascia è molto sotto il mento. Non c’è una ragione che mi spieghi, anche in termini isto-patologici, perché – ha aggiunto – la cute della povera ragazza immersa in acqua abbia questa fascia preservata”.

Era previsto per questa mattina al Tribunale di Taranto l’interrogatorio di Sabrina Misseri. Davanti alla Corte d’assise di Taranto, parla  la ventiquattrenne di Avetrana accusata con la madre Cosima Serrano dell’omicidio della loro parente quindicenne scomparsa il 26 agosto del 2010 e fatta ritrovare senza vita 42 giorni dopo da Michele Misseri, padre e marito delle due imputate. Il pm Mariano Buccoliero ha interrogato Sabrina prima sul rapporto con Sarah, poi con Ivano Russo. Secondo gli inquirenti, infatti, la gelosia per Ivano fu il movente che scatenò l’omicidio della piccola Sarah. Alle domande del pm la ragazza ha risposto in lacrime: “Per me Sarah era come una sorella minore, non una cugina. Siamo cresciute insieme. Puo’ essere capitato “qualche rimprovero, qualche ripresa. Ma escludo litigi con toni alti e violenti.” Per quanto riguarda Ivano Russo, invece, Sabrina ha raccontato di non essere innamorata di lui, ma di non vederlo nemmeno come un semplice amico. Il pm ha poi chiamato al tavolo Cosima Serrano che si è avvalsa della facoltà di non rispondere. L’interrogatorio si è concluso dopo 7 ore e mezza, inframmezzate da tre pause, due delle quali dovute a un crollo emotivo dell’imputata. In aula era presente anche Concetta Serrano, sorella di Cosima e madre della vittima.