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fabrizio-corona-carcereNella serata di ieri sulla 7 nel programma “in Onda” si è parlato di Fabrizio Corona, durante il collegamento ha raccontato le condizione di Fabrizio.
“È in un momento down. È stata rifiutata un’istanza che hanno fatto gli avvocati per una possibilità di affidamento. Tutto questo lo ha fatto cadere in una grave depressione.

Fabrizio è stato colui che ha pagato per l’intero sistema del berlusconismo. Sicuramente su di lui sono stati dati giudizi morali che sono stati confusi con quella che è stata la pena, assolutamente ingiusta rispetto alle cose che ha fatto.
La sinistra sicuramente non ha parlato di lui, perché lui rappresenta questo. La destra non l’ha difeso, perché lui non è uno che appartiene alla Casta. Sono schifata”.

E’ intervenuto anche Marco Travaglio, che nei giorni scorsi aveva chiesto la grazia per Fabrizio Corona. Il giornalista è tornato a ribadire la sua posizione rispetto a questo caso:

“Fabrizio Corona è un caso di una persona molto famosa, ma non potente. Per le persone non potenti in questo anno è stata cambiata la giustizia. A rigore di norma c’è una giustizia per i potenti molto molto molto blanda, tendenzialmente depenalizzata, e per le persone non potenti una giustizia assolutamente inflessibile. Mi è venuto in mente il caso di Corona quando hanno assolto Berlusconi.

Non sussiste un’intimidazione di un Presidente del consiglio per rilasciare una minorenne arrestata. Mi chiedo che intimidazione ci sia allora per un agente di paparazzi, quando un calciatore gli dà 25.000 euro che guadagnava in 20 minuti. C’è un signore che sta riscrivendo la Costituzione e un signore che deve farsi 13 anni di reclusione e non può accedere a un percorso terapeutico e rieducativo, restando in carcere in compagnia di boss mafiosi. E’ chiaro che c’è una sproporzione. A rigor di legge è chiaro che è un’estorsione andare da un uno minacciandolo con delle foto. Ma in passato è stata data la grazia a personaggi ben più pericolosi”.

Gabriella ha letto alcuni stralci di una lettera che Fabrizio le ha scritto dal carcere di massima sicurezza in cui si trova:

“Che cosa mi hanno fatto? Cosa sono riusciti a farmi? Non è giusto, è allucinante, è incredibile, è schifoso. Sono quasi due settimane che non esco più dalla cella, che non dormo più, che non vado più all’aria, che non partecipo più a nessuna attività, che non parlo più con nessuno.

A malapena mangio, ho lo sguardo fisso e perso nel vuoto. Ho fatto da incensurato 107 giorni di carcere preventivo in regime di massima sicurezza. Quell’incarcerazione mi ha rovinato la vita. Non sono uno stinco di santo, è vero, mi sono preso le mie responsabilità, mi sono fatto la galera. […]
“Soltanto una settimana fa mi hanno aumentato la pena in appello da 3 anni e 4 mesi a 5 anni, e condannato con un’aggravante che si dà ai criminali pericolosi. […] La vita è una sola e non si può morire marcire dentro una cella costretto a non fare nulla solo perché sei antipatico o hai pestato i piedi a qualcuno troppo potente. Non mi possono anche vietare di rieducarmi. Non è giusto. E io ora dico basta. Voglio giustizia e sono pronto a sacrificare tutto. Anche la mia vita”.