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roma1Il popolo del centro sinistra ha scelto quali saranno i suoi candidati per la corsa al Campidoglio. Si sono infatti tenute le primarie del partito, che hanno visto trionfare Roberto Giachetti a Roma e Valeria Valente a Napoli. Questi sono stati i verdetti che hanno fatto seguito al cosiddetto ‘super sunday’, termine che è stato coniato in parallelo al ‘super tuesday’ che si è tenuto negli Stati Uniti per decidere i futuri candidati alla Casa Bianca. Anche Trieste è stata interessata dalle elezioni primarie e il sindaco uscente Roberto Cosolini ha ribadito la sua vittoria. Le altre città interessate dal voto sono state Bolzano, Benevento e Grosseto.

La maggioranza di Roberto Giachetti a Roma è stata davvero schiacciante, perché il candidato si è aggiudicato il 64% dei voti, arrivando a doppiare il suo avversario più temuto, Roberto Morassut. Dal canto suo, Morassut ha accettato la sconfitta e ha dichiarato che, una volta concluse le elezioni, sosterrà il candidato unitario del centro sinistra con le sue forze.

Il neo candidato sindaco al Campidoglio ha quindi affermato la sua volontà di vincere le elezioni, mantenendo un comportamento chiaro e pulito. Giachetti ha infatti affermato di volere al suo fianco persone appassionate, che saranno annunciate 15 giorni prima del voto. Il neo candidato non ha quindi perso l’occasione per lanciare una frecciatina al Movimento 5 Stelle, affermando che il suo programma elettorale è nato fra la gente, con il confronto continuo e non certo ‘In uno studio a Milano della Casaleggio e Associati’. La frecciatina arriva in seguito alla notizia del controllo continuo che la società del Movimento attuerebbe nei confronti dei suoi appartenenti e candidati. Giacchetti ha infatti dichiarato che, durante la sua legislatura, egli risponderà al popolo romano che lo ha preferito e votato, non certo ad una società che si impegna a manovrare un partito e i suoi affiliati.

ClintonGunControlL’Iowa, piccolo Stato del Midwest americano, è il punto di partenza per l’avvio delle primarie USA, emozionanti e attese come non mai. Il favorito Donald Trump è scivolato quasi terzo, mentre per quanto riguarda il voto democratico, Hillary Clinton ha ‘pareggiato i conti’ con il collega Berrie Sanders.

Grossa sconfitta quindi per Trump, superato da Ted Cruz e un pari che non lascia scampo ad Hillary Clinton e la costringe ad ammettere che Sanders può rappresentare molto più di un fastidio alla sua corsa verso la Casa Bianca. Le primarie che si sono tenute ieri nello Stato dell’Iowa hanno quindi regalato non poche sorprese agli elettori e agli stessi politici, perché in poche ore hanno saputo clamorosamente smentire i sondaggi che erano stati presentati alla loro vigilia.

Se Hillary Clinton dovrà quindi convivere con la presenza di Sanders lungo tutta la corsa per le primarie, colpisce lo scossone subito da Donald Trump, che ha dovuto registrare un amaro terzo posto a dispetto di chi lo voleva vincitore assoluto delle primarie in questo Stato. L’avvio delle primarie ha quindi dato ragione, contro ogni aspettativa, a due candidati che non arrivano dall’establishment, ovvero Cruz per quanto riguarda i repubblicani e Sanders per i democratici, l’unico leader politico capace di definirsi socialista.

Ted Cruz può invece essere considerato ancor più estremista di Donald Trump, perché cita continuamente la Bibbia e si propone come la risposta giudeo-cristiana ai valori che Obama ha secondo lui ‘distrutto’ nei suoi anni di mandato. Del resto l’Iowa ha sempre registrato un grande fermento religioso e a riprova del fatto, nel suo discorso di vittoria Cruz ha ringraziato chi ha lavorato per lui alle primarie in Iowa e i tanti pastori che lo hanno supportato. Si tratta del segno tangibile che il voto in questo piccolo Stato deve ringraziare il fermento religioso che si respira in questa particolare parte d’America.