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pompei crollo muroSembra non esserci pace per i monumenti di Pompei, un vanto che l’Italia annovera fra le sue bellezze artistiche più importanti e che da anni è sottoposto a un restauro che sembra davvero essere fatto con poche risorse e poche competenze. Ne è prova il crollo di un muretto che è avvenuto nella giornata di lunedì 14 settembre e che si propone come l’ennesimo caso di problematica legata a questa zona così speciale e così delicata.

Lunedì pomeriggio è infatti crollato un muretto portante che delimitava la zona della Caupona di Demetrius e la Helpis Afra, che si trova in un’area dove gli scavi stanno procedendo e che non è stata ancora aperta al pubblico. Il danno è stato rilevato grazie a dei sopralluoghi effettuati dai funzionari e del personale di vigilanza, che hanno prontamente dato l’allarme e richiesto che vengano eseguite le manovre necessarie per ristrutturare in tempi brevi questa porzione del sito archeologico.

La Soprintendenza per gli scavi speciali di Pompei, Ercolano e Stabia afferma che il muretto si trova nelle domus che sono state identificate con i codici 1, 2 e 18 e che si tratta di un’opera incerta e non affrescata della lunghezza di circa due metri. Si tratta altresì di un’area che ha subito i gravi danni in seguito ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e che si rivela quindi essere molto più delicata rispetto alle zone non bombardate.

La Soprintendenza ha quindi affermato che l’area è stata messa in sicurezza e che i lavori di restauro e di messa in opera avranno luogo a breve, nell’ottica del Grande Progetto Pompei che annovera lavori già in gara, che dovrebbero iniziare a breve. Speriamo che questi lavori siano ligi e che sappiano rispettare l’anima di questa area archeologica così delicata, visti i tumulti degli ultimi mesi, e che la grande Pompei possa rivedere la luce in un progetto di restauro chiaro e caratterizzato dal rispetto delle regole di sicurezza.

Pompei-vendesi-pezzi-di-necropoli-su-eBayIncredibile!  Un”pezzo originale” di un affresco di una Domus di Pompei a mille euro, è il prezzo a base d’asta pubblicato sul sito “e-Bay” da un’ agenzia di vendita on-line australiana, che garantiva trattarsi di “Ancient Roman Stone Wall Fresco from Pompei”.

Su eBay si trova(va) in vendita alla modica cifra di circa mille euro, ma dopo le denunce di alcuni quotidiani italiani – e le indagini dei carabinieri del Nucleo Tutela Patrimoniale – il sito ha rimosso l’annuncio, piazzato da una casa antiquaria online australiana, che prometteva di spedirlo a casa dell’acquirente in tre giorni.

Per la cronaca, nessuno avrebbe trafugato (almeno negli ultimi mesi…) alcunché dagli scavi pompeiani, la pietra arriverebbe da una collezione del 19esimo secolo e, scrivevano gli antiquari, sarebbe stata già battuta all’asta a New York.

Online si trovano altri frammenti in vendita: tra gli altri, “quello numerato 016432L che ritrae un motivo floreale di colore giallo e celeste, è disponibile a 94,76 euro, più altri 18,50 euro di spedizione dal Regno Unito dove si troverebbe attualmente. Altri due frammenti, che per forma e colori sembrano appartenere al n. 016432L, costano 69,70 euro e 82,12 euro“.

Non solo, in vendita c’è anche un raro dipinto con tratteggio croce e motivo punteggiato su un intonaco e pietra calcarea. E poi ancora c’è la tegola nero-croce, modello di tratteggio con puntini rossi su base marrone. Fantastico.

villa-dei-misteri-crolla-una-traveNegli scavi archeologici di Pompei stamattina è stata fatta la scoperta del crollo, una trave in legno di cinque metri nel peristilio della Villa dei Misteri. Questo luogo è visitabile ed aperto al pubblico. La trave crollata reggeva il tetto del Peristilio, che si trova proprio al centro della villa, una ricca domus di Pompei. Le strutture di legno sono di legno moderno fatte negli anni 70. La villa è stata edificata invece nel II secolo avanti Cristo.  Il nome è tratto dalle megalografie pittoriche presenti nell’interno della villa. Se il crollo fosse avvenuto di giorno, sarebbe stato certamente pericoloso per coloro che erano all’interno degli scavi. L’area è stata recintata per sicurezza, ciò nonostante tanti i turisti che fotografano la zona.

 

pompei-nuovo-crolloQuesta volta si tratta del crollo di un angolo di muro, Regione V Insula IV, questo l’indirizzo della domus, dove è avvenuto il crollo per le ripetute piogge di quest’ultimo mese di aprile.

Ancora un ennesimo crollo, di circa due metri quadrati, appartenenti ad una casa antica, che al momento delle operazioni di scavo, fu solo numerata, come riferimento. Segnalato al custode, è stato scoperto il crollo nei pressi di Porta Nola, vicino alla casa di Marco Lucrezio Frontone.

Il direttore degli scavi, Antonio Varone,  ha eseguito un sopralluogo per quantificare i danni. Il cedimento strutturale della Schola Armaturarum e della Casa Moralista, che appunto è avvenuto per la con causa del crollo.

 

pompei amianto e sequestro area a rischioUn dipendente della Sovraintendenza ha rilasciato una dichiarazione choc secondo la quale, c’è amianto sotto i lapilli degli scavi di Pompei.

L’uomo, colpito da un tumore ai polmoni, nell’ambito di un’inchiesta dei Carabinieri sulla presenza di amianto, presso le aree adiacenti agli uffici degli Scavi di Pompei, avrebbe reso questa dichiarazione.

L’uomo prosegue raccontando, che gli fu detto di lasciare il materiale inquinante nella area archeologica di Pompei.

È la procura di Torre Annunziata, che ha avviato l’inchiesta sulla presenza di amianto. Il risultato disposto dal capo della Procura Diego Marmo è il sequestro giudiziario di 2000 metri quadrati della zona appartenente all’itinerario extramoenia a Porta Paolino, nei pressi del nuovo edificio di recente costruzione.

Su questo percorso si passeggia tranquillamente, ignari di ciò che si calpesta.

Nei giorni scorsi, i carabinieri di Pompei, guidati dal maggiore Toti e dal maresciallo capo Tommaso Canino, avevano  effettuato un sopralluogo proprio nelle zone di cui è stato disposto il sequestro. Il dipendente della sovraintendenza ha indicato senza esitazione il luogo, dove per anni gli è stato ordinato di occultare le sostanze velenose.

Fino ad oggi le persone morte per malattie tumorali sono sette, e tutte tra i dipendenti, funzionari, custodi e archeologi.