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E dopo la tragedia avvenuta a Parigi, e dopo che uno del trio assassino si è costituito, un nuovo evento che ci fa avvicinare alla fine di quello che è stato un gesto davvero estremo. I killer sono stati trovati e sono tutt’ora ancora inseguiti dalla polizia, e già ci sono state violente sparatorie nei luoghi nei quali sono stati individuati.

A Nord di Parigi, al Senna e Mama: uno scambio di proiettili che non ha ancora conosciuto fine per la città. Al momento la polizia nega qualsiasi vittima, lo scontro è stato fatto stavolta con l’allerta di elementi armati e pericolosi. Perciò tutti i protocolli di sicurezza sono stati attuati per evitare inutili spargimenti di sangue. Alcuni giornalisti però dicono il contrario, quantificando una certa quantità di feriti.

La fine è vicina, un ostaggio è tutt’ora stato preso dai due elementi che ora si sono barricati in un’ impresa di lavori pubblici. Cinque elicotteri della polizia e diversi mezzi sono stati predisposti attorno al luogo, iniziando così un assedio che speriamo non finisca in un’altra tragedia. Già tutte le precauzioni sono state prese, diramando alla cittadinanza l’avviso di tenersi chiusi barricando porte e finestre, e di non rimanere eventualmente ad osservare la sparatoria restando esposti ad eventuali colpi vaganti.

Un inseguimento che sembra uscito da un film: soldati che tutto il giorno hanno setacciato i boschi e gli elicotteri che osservavano dall’alto. 88mila uomini pronti a tutto per mettere fine alla minaccia terroristica, ad un danno fisico e soprattutto morale che la Francia non ha voluto sopportare: vedere la loro libertà imbavagliata con il sangue di uno scontro a fuoco. Le cose potevano finire peggio, denotando come i due stavano tornando a Parigi in una Clio armata fino ai denti, con lanciarazzi e mitra d’assalto pesanti.

Vi terremo aggiornati sull’eventuale finale di questa vicenda, purtroppo nera come alcune parti della nostra umanità.

49a9d16dff6e9745aefb32545353e1a8Una donna di 52 anni ha guidato per 8 chilometri sulla A4, direzione Milano, in contromano. La polizia è intervenuta con una manovra di sicurezza, attivando una sorta di “safety car”. La donna era uscita da un distributore all’altezza di Vicenza est, sbagliando direzione. Lei stessa si è accorta dell’errore ma non riusciva a fermarsi dalla paura. Gli altri automobilisti hanno avvisato la polizia autostradale che è arrivata sul posto con due auto, una delle quali ha iniziato ad andare in contro al traffico per cercare di rallentarlo e compattarlo. L’altra auto ha raggiunto quella contromano.

Quando la donna si è trovata con la polizia a fianco è scoppiata in un pianto dirotto, non avendo altra parola che “Grazie”. La donna soffre di una lieve forma di Alzheimer. La polizia ha riportato in sicurezza il tratto di autostrada, senza incidenti, ma rischiando essa stessa con manovre al cardiopalma.

egitto-guerra-civile-370x275La Piattaforma Taksim  aveva invitato a manifestare pacificamente muniti di fiori e libri in Piazza Taksim, e in altre città del paese per ricordare  gli otto morti e oltre 8mila feriti, della feroce repressione di un anno fa.

Il centro di Ankara e di Istanbul dopo ore di scontri decine di feriti e centinaia di arresti, porta i segni della battaglia: il pugno di ferro del premier turco Recep Tayyip Erdogan ha trasformato il primo anniversario della grande rivolta di Gezi Park in una giornata di violenza. 

 Il premier Erdogan ha annunciato: “se manifestate sarete arrestati. Non potete occupare Taksim, come avete fatto l’anno scorso, dovete rispettare la legge. Se ci andate, è stato l’ avvertimento, alle nostre forze sicurezza sono state date istruzioni chiare e farà di tutto che è necessario”.

Così piazza Taksim è stata circondata  con camion dotati di idranti e 25.000 agenti pronti a intervenire. Ma incuranti del il divieto di Erdogan, migliaia di persone a Istanbul, Ankara, Antalya, Adana e in altre città sono scese in piazza. Le forze anti-sommossa sono intervenute con brutalità usando lacrimogeni, cannoni ad acqua e pallottole di gomma per impedire che i manifestanti si avvicinassero alla piazza. Secondo alcune fonti i feriti sarebbero più di cento.

Anche i giornalisti sono stati presidi mira dalla polizia, ad Ankara un fotoreporter italiano, Piero Castellano, e’ stato colpito da un candelotto  lacrimogeno esploso dalla polizia turca che è intervenuta con la forza nel pomeriggio ad Ankara contro una manifestazione organizzata nel primo anniversario della rivolta di Gezi Park. Il giornalista italiano è già stato dimesso dall’ospedale e sta bene.

Al direttore del quotidiano Evrensel, Erdal Imrek, invece un agente ha spruzzato gas urticante direttamente in faccia. Il corrispondente della Cnn Ivan Watson è stato arrestato in diretta da un gruppo di poliziotti in borghese, liberato dopo mezzora ha detto di essere stato picchiato.