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facebook hashtag twitterSarà la prossima paternità o l’arrivo delle feste natalizie, ma Mark Zuckerberg ha deciso di fare un regalo a tutti i dipendenti che lavorano per il social network più potente del mondo. Facebook ha infatti emanato una nota dove indica che ai futuri genitori spetteranno quattro mesi di congedo parentale per stare accanto alle loro famiglie e crescere i bambini nei primi mesi di vita.

Si tratta di quattro mesi di congedo parentale retribuito, che verrà elargito a prescindere dal sesso o dalla località in cui i novelli genitori risiedono. L’estensione si allarga quindi ai neo papà e ovviamente alle coppie omosessuali che operano nel social anche fuori dal territorio degli States e non andrà ad intaccare il congedo di maternità già stabilito dall’azienda.

La decisione è arrivata dopo che il fondatore ha comunicato di volersi prendere due mesi di congedo parentale e si associa alla decisione di Spotify di estendere a sei mesi il periodo di maternità o paternità retribuito al 100%. La revisione della policy di Facebook è mirata ad avvalorare il concetto di famiglia, ma anche a favorire la resa sul lavoro. Recenti studi hanno infatti dimostrato che i padri e le madri che approfittano dei congedi parentali possono godere di un clima familiare migliore e, di conseguenza, essere più presenti e produttivi una volta tornati al lavoro. Meglio quindi gustarsi la neo nascita e affrontare assieme i problemi immediati, che faticare ad organizzarsi, per arrivare al rientro al lavoro stanchi e molto spesso depressi.

Tutti i neo genitori che hanno quindi avuto o hanno scelto di adottare un bambino nel 2015 potranno beneficiare del congedo parentale pagato, che potrà essere fruito in ogni momento fino al compimento del primo anno di vita del bambino. Si tratta di un’apertura importante, che potrebbe segnare l’avvio di decisioni in linea anche da parte di altri colossi del web e di molte altre aziende negli States così come in tutto il mondo.

Negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio boom dei test di paternità. Sempre più uomini, infatti, sentono la necessità di verificare la paternità certa dei propri figli. Già gli antichi latini sapevano che solo la madre era certa, il padre no. Figuriamoci in un’epoca come quella che stiamo vivendo, in cui non solo il pudore ma anche solo il rispetto per se stesse è venuto meno nelle donne. Il boom dei figli illeggittimi è davvero impressionante. E’ stato infatti calcolato che una percentuale superiore al 10% sul totale dei bambini non sono figli del loro padre legale.

La cosa positiva è che la tecnologia è molto avanzata ed è quindi possibile fare, in modo molto semplice, un test del dna. In pratica il padre cornificato (e probabilmente anche mazziato) può fare richiesta ad uno dei tanti siti web della rete per richiedere un kit che riceve direttamente a casa. Questo kit serve a prelevare la saliva sua e del bambino. All’interno del kit ci sono anche le istruzioni per inviare il tutto al laboratorio di analisi più vicino. Una procedura semplice e veloce, come si vede, che chiunque può mettere in pratica e che non costituisce un trauma per il bimbo.

Una volta spedito il kit, si riceve risposta molto velocemente, di solito in pochi giorni e ci si tolgono tutti i dubbi. Nel caso in cui il bambino non risulti figlio naturale è assolutamente necessario effettuare il disconoscimento, in modo da non dover mantenere il figlio dell’amante occasionale della propria moglie fedigrafa. Purtroppo la legge italiana è veramente pessima, sembra quasi che il legislatore abbia voluto proteggere il tradimento sessuale da parte delle donne e quindi bisogna muoversi con grande attenzione. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad un avvocato esperto della questione e soprattutto di non far parola con nessuno della procedura. Il problema di fondo è che la legge italiana garantisce solo un anno per effettuare il disconoscimento a partire dal momento in cui si scopre il problema. Ovviamente la legge sarebbe assolutamente da cambiare, per garantire a tutti il diritto a crescere solo e soltanto i propri figli. Ma questo è un altro discorso e purtroppo chi si trova in questa drammatica situazione non ha certo il tempo per pensare ai massimi sistemi. La cosa da fare, rapidamente, è il test del DNA per avere certezze riguardo alla paternità.

Poi però non bisogna farsi illusioni: anche con in mano i risultati del test di paternità, il giudice non fa mai sconti al marito. Insomma, forse non dovrai mantenere vita natural durante il figlio di un altro che ride di te, ma sicuramente la casa la perdi.