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Tensione ieri a Rimini in occasione della Giornata della legalità. Mille e cinquecento studenti hanno contestato il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per gli scontri avvenuti nei giorni scorsi tra la polizia e i manifestanti di varie città italiane. Non c’è modo di placare gli animi e una giovane di un collettivo riesce a salire sul palco e a far sentire la sua voce di protesta. Accusa il Ministro di aver ordinato premeditatamente le cariche contro i manifestanti e definisce vergognoso che proprio a lei sia concesso di parlare in una giornata di legalità. “Ma voi lo sapete cos’è il fascismo? Che cos’è lo squadrismo?”: il ministro Cancellieri prova con estrema difficoltà a ribattere alla accuse tra fischi e urla dei manifestanti. Ha poi espresso il suo disappunto affermando: “Speravo in un confronto piu’ democratico . Sarebbe stato bello un dibattito, domande e risposte ma questo non c’è stato”. Ribadisce il suo impegno volto a scoprire l’identità del poliziotto accanitosi sul giovane di Belluno, la cui foto del volto grondante di sangue ha fatto il giro del web e delle principali testate giornalistiche. Intanto il capo della polizia Manganelli ha di chiarato di voler arrivare “alla completa identificazione dei poliziotti che si sono resi responsabili di abusi. Perché quei poliziotti saranno puniti. E lo dico non solo perché questa è l’indicazione del ministro, ma perché condivido gli argomenti che il ministro ha usato. Il rispetto democratico che meritiamo passa attraverso la nostra forza nell‘isolare e sanzionare chi sbaglia“.

Padova Manganelli apre un inchiesta

Il Capo della Polizia Manganelli, ha aperto un indagine sui fatti accaduti ieri mattina fuori la scuola della provincia di Padova. Anche l’onorevole Fini, ha chiesto al questore di Padova di riferire al Governo sull’accaduto. Il filmato integrale del video dove ci sono le immagini, del bambino sottratto fuori scuola, sono stati consegnati alle Autorità Giudiziarie per l’attività di competenza.

Oggi le autorità competenti, hanno chiesto che non ci sia la diffusione di questo video, girato da un parente del bambino, per non ledere la dignità del bambino stesso. Sembra che anche la polizia abbia girato un’altro video,sull’ accaduto fuori la scuola di Cittadella.

Intanto oggi pomeriggio, la mamma e la zia sono state ospiti del programma pomeridiano di Barbara  D’ Urso, “Pomeriggio Cinque”. Ombretta ed Eleonora, questo il nome delle due donne, con i volti sconvolti e le lacrime agli occhi, ma nello stesso tempo molto agguerrite e preparate a vantare i loro diritti, hanno chiesto aiuto ai media per risolvere questa delicata questione. La mamma del bambino, dice che sono arrivati a questo dopo anni di guerra giudiziarie poiché il figlio non voleva frequentare il padre.

Suo figlio non voleva vedere il padre da solo, non voleva andare a casa del padre e avevano in questi anno solo incontri protetti per superare gli screzi con il padre. C’era secondo la madre, una situazione di equilibrio, ma tutto questo non è bastato al padre ed è andato avanti con una serie di ricorsi alla Corte d’Appello, fino alla decisione della Corte d’Appello di togliere il figlio ad entrambi i genitori, perché affetto da PAS.

Una teoria di uno psichiatra statunitense, Richard Alan Gardner, che il bambino è “affetto” da una sindrome di alienazione genitoriale e che quindi deve essere allontanato sia dalla madre e sia dal padre. Queste le motivazioni, per le quali, circa una quindicina persone hanno portato via con “forza” il minore dalla scuola.

Una comunità sotto choc, sia i bambini che le mamme sono rimasti impressionati dall’accaduto. Un gruppo di madri indignate, ha esposto fuori scuola cartelli con scritte “I bambini non sono né bestie né criminali. Liberatelo”.

In trasmissione viene letta una nota della Questura di Padova, che il bambino sta bene è sereno ed è stato anche visitato da un pediatra. La mamma e la zia, contestano la nota e chiedono a gran voce che il bambino venga “liberato” dalla casa famiglia dove è stato portato.