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Veronica è ancora pericolosa, può uccidere ancora. Questa è stata la decisione del giudice dopo che il GIP ha lasciato in carcere la donna, accusata di aver ucciso il figlio Loris Stival ed anche se gli elementi probatori non sono così certi, per quello che ci è dato sapere. I referti psichiatrici e le prove a suo carico secondo il giudice sono sufficienti a trattenerla in carcere. Quindi, ci deve essere certamente qualcosa che non è trapelato dal punto di vista mediatico, da essere valutato così compromettente e certo (anche se al momento, si continua a parlare di quadro indiziario e non di prove).

C’è il pericolo che questa donna possa uccidere ancora, oltre che scappare in Germania per raggiungere il fratello maggiore. Cinica e malvagia, come viene definita ormai, il suo destino è rimanere nel carcere fino al processo ed alla supposta condanna, e soprattutto quando ogni rischio sarà ritenuto eliminato.

Un altro bimbo in casa (pensiamo subito al fratellino piccolo) può insorgere in un caso “Loris” secondo i referti psicologici eseguiti su Veronica che hanno ormai accertato uno stato d’instabilità mentale. Non tanto instabile comunque da non pensare ad un’eventuale fuga all’estero per sfuggire alle forze dell’ordine e dal reato ormai commesso.

Il legale di Veronica aggiunge che farà ricorso al tribunale per la decisione presa, ma naturalmente il GIP ha concluso che il quadro indiziario è di rilevante gravità per il caso.

Il Giudice ha attentamente ricostruito il caso, considerando come la madre di Loris abbia avuto il tempo per strangolarlo con la fascia stringicavo che aveva a disposizione, per poi gettare il corpo in uno scolo presente nelle vicinanze. L’esame della donna ha concluso anche che ha un’ “evidente volontà di infliggere alla vittima decise sofferenze, con un’efferata indole malvagia e completamente mancante di ogni senso elementare della pietà umana”.

E cosa dire poi di tutte le menzogne che la madre di Loris ha continuato a proporre per ostacolare le indagini? Nello stesso esame non è affatto “ragionevole ritenere che di fronte alla tragica situazione di un figlio di 8 anni ucciso in un tal modo brutale la stessa si rifiuti ostinatamente di raccontare la verità”. Ok, d’accordo, asserisce di essere innocente ma se raccontasse ciò che è accaduto veramente, sarebbe più facile discolparla! C’era qualcun’altro oltre lei, quando si è consumato il reato del piccolo Loris? I media continuano a domandarsi, senza presumere alcunché: “Ha fatto tutto da sola?”

Una brutta storia che ha raggiunto la sua tragica conclusione. Loris è morto, è stata già trovata la colpevole e giustizia è stata fatta per tutti e per i giudici: ma è davvero tutto finito qui?
Tutto chiaramente è nelle mani di Veronica se veramente ritiene di essere innocente. Ma la perizia psichiatrica, comunque, la debilita da tale punto di vista. E’ veramente così cinica, crudele, instabile mentalmente? Si tratta di una patologia psichiatrica. E se è così, non siamo nessuno per inveire contro una madre che magari non è in grado, a livello psicologico, di assumersi le responsabilità. Vogliamo solo la verità.

Dagli ultimi interrogatori, per acquisire tutti gli elementi utili all’indagine (sarebbe, quindi, tutto pura forma), sono emerse alcune contraddizioni di troppo dalle versioni della madre. Le ultime registrazioni, poi, la “incastrerebbero”, per modo di dire, dato che la versione dei fatti raccontata non è quella che si può constatare osservando i filmati. Ecco gli ultimi resoconti delle indagini.

cervellettoLa protagonista di questa incredibile vicenda non aveva avvertito alcun problema solo nausea, giramenti di testa e la difficoltà a stare in piedi. La TAC ha evidenziato l’assenza di una parte fondamentale del sistema nervoso centrale.

Ventiquattro anni con un vuoto nel cranio, nella fossa tra i due emisferi, tra cui dovrebbe trovarsi appunto il cervelletto. Il caso anomalo è stato documentato dalla rivista medico-scientifica New Scientist ed è accaduto in Cina.

Nonostante il suo nome e le piccole dimensioni, il cervelletto contiene il 50% dei neuroni e svolge funzioni importanti per il controllo dei movimenti e il coordinamento muscolare. Quando i medici hanno visto il caso della ragazza sono rimasti esterefatti, proprio a causa di questo ‘vuoto’ aveva imparato a camminare a 7 anni e a parlare un anno prima. Eppure questa donna è riuscita a condurre una vita normale fino a questo momento: è sposata ed ha una figlia piccola.

E’ il nono caso riscontrato al mondo dell’assenza del cervelletto, ma nei primi otto casi i pazienti erano morti prematuramente, e la malformazione era stata rilevata solo dopo l’esame autoptico.
In questo caso è davvero sbalorditivo l’adattamento del cervello della giovane che in modo del tutto inspiegabile ha riempito quel vuoto con il liquido celebrospinale, il liquido che protegge il sistema nervoso centrale.

Un caso davvero affascinante che con ulteriori ricerche potrebbe svelare nuovi segreti sul sistema nervoso umano, in grado di adattarsi per sopperire alle mancanze.

20140609_c4_findus2Lo spot della Findus mostra in modo semplice e leggero il coming out di un figlio gay verso la madre. Alle prese con i fornelli anche due maschi sono una famiglia, i due ragazzi innamorati fanno gli chef aprendo una busta di risotto surgelato, ma alla madre va bene lo stesso.

​«Allora Luca, qual è la sorpresa?». Arriva la prima pubblicità brandizzata che tocca il tema dell’omosessualità. 
Nel video – in cui non appaiono i volti dei protagonisti – un ragazzo organizza una cena per la madre, proponendo nuovi piatti e ricette. Poi rivela: «Mamma c’è un’altra piccola sorpresa: Gianni non è solo il mio coinquilino, è anche il mio compagno». «Tesoro mio, l’avevo capito», replica comprensiva la madre.

L’iniziativa “gay friendly” della Findus è stata molto apprezzata dall’associazione Gay Center. “Dovrebbe essere di esempio per la comunicazione delle aziende italiane – dice il portavoce di Gay Center, Fabrizio Marrazzo – Sicuramente mostrare chiaramente la semplicità e la quotidianità di una coppia gay e la sua accettazione è una scelta intelligente. Un plauso alla Findus e un invito a tutte le grandi e piccole aziende a fare lo stesso. Aspettiamo sempre che la Barilla dia un segnale in tal senso”.

Infatti qualche mese fa il presidente della Barilla aveva fatto delle dichiarazioni sconcertanti che hanno fatto il giro del mondo: “Non faremo pubblicità con omosessuali – dichiarò Guido Barilla durante la trasmissione di Radio24 – perché a noi piace la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”

Nonostante le scuse immediate della Barilla le dichiarazioni procurarono un terremoto mediatico che ci fece additare dal mondo intero per il sospetto di omofobia tra i fornelli.

Anoressia – Si chiamava Maria Antonietta Mirabelli, viveva nel nordest dell’Argentina, precisamente nella città di Rosario del Tala. E’ morta a 19 oggi di anoressia: al momento della morte pesava solamente 31 chili. Era una ragazza molto religiosa Maria Antonietta, quella religione che l’ha “costretta” a rifiutare le cure mediche, fino a che non è arrivata la morte per consunzione.

Anoressia – la lettera della madre di Maria Antonietta

In una lettera pubblicata su un sito argentino, la madre di Maria Antonietta, Veronica Rodriguez Roccia, ha spiegato come siano andate le cose per la figlia: “Non ha ricevuto alcuna cura medica, sulla base del precetto biblico secondo il quale ‘Dio cura ogni male’. Abbiamo avuto fede che sarebbe guarita, così come in altre circostanza il Signore l’aveva liberata dalla schizofrenia e dalla trombosi”. Dello stesso avviso non era il padre, che ha anche avvisato le autorità giudiziarie per imporre alla figlia cure mediche, ma lei non si faceva curare e scappava.

Nuova Zelanda – Ha davvero del clamoroso la vicenda accaduta ad Auckland, dove un ragazzino di 11 anni è diventato padre dopo aver avuto un rapporto sessuale con la madre di un suo compagno di scuola. La donna, una 36enne, avrebbe fatto ubriacare il bimbo e abusato di lui, anche se secondo quanto raccolto nelle indagini, il loro non sarebbe stato un solo incontro, ma ce ne sarebbero stati anche altri. Il tutto è avvenuto nel 2012 e l’identità del bimbo non è stata resa nota.

Padre a 11 anni – la confessione del ragazzino al Preside

A raccontare la clamorosa vicenda è il preside della scuola, dopo che il ragazzino di 11 anni ha raccontato tutto. In Nuova Zelanda l’accaduto ha sollevato un enorme polverone soprattutto a livello politico: attualmente infatti, non esiste l’ipotesi di un abuso da parte del sesso femminile, ma il ministro della giustizia ha sottoposto la vicenda ad un team di esperti per capire se sia il caso oppure no di modificare l’attuale legge in vigore.

Terribile scoperta in South Carolina, USA. Una donna, Rebecca Keith, 58 anni, e le sue due figlie, Amanda di 33 anni e Sara di 31, convivevano con le carcasse in decomposizione di 80 animali, tra cani, gatti, uccelli, cervi, furetti e galline.

Lo spettacolo nauseabondo che si sono trovati davanti gli agenti che avevano raggiunto la famiglia per presentarle lo sfratto, è stato a dir poco scioccante.

I corpi degli animali, alcuni in stato molto avanzato di decomposizione, erano stipati tra il congelatore ed il frigorifero, non alimentati da corrente elettrica. Altri erano sparsi per tutto l’appartamento. Inoltre la casa era disseminata di escrementi, da un odore indefinibile, con la presenza di mosche e vermi.

Le tre donne, arrestate, hanno confessato di non aver seppellito i corpi degli animali, perché troppo affezionati a loro, in quanto facevano parte della famiglia e quindi non volevano separarsi da loro.

 

  Aldrovandi: la madre di Federico querela Coisp. Dopo il presidio di solidarietà ai quattro agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi organizzato ieri dal sindacato di polizia proprio sotto l’ufficio del Comune della madre del ragazzo deceduto il 25 settembre 2005, continuano le polemiche. La signora Patrizia Moretti, madre di Federico, è infatti intervenuta scendendo e mostrando una gigantografia di suo figlio all’obitorio. Da lì l’uscita di Franco Maccari, segretario del Coisp, che ha ho sostenuto che la foto non fosse vera, bensì modificata. E’ stato troppo per la madre di Federico, che tramite il suo legale, Fabio Anselmo, ha deciso di querelare il segretario Coisp Franco Maccari e l’ex senatore Alberto Balboni per diffamazione.

Nel frattempo, la signora Moretti ha dato appuntamento a tutti per un sit in promosso dagli amici di Federico che si terrà nella città di Ferrara: ”Vi aspetto domani a Ferrara, in piazza Savonarola per il sit in promosso dagli amici di Federico. Spero ci siano anche uomini in divisa”.