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164352353-3c3829b8-3436-4fc7-a628-998ec6cc5414I Bronzi di Riace con tanga leopardato, boa fucsia e velo da sposa. Immagini che hanno scatenato polemiche quelle scattate dal fotografo Gerald Bruneau, allievo di Andy Warhol, che in un blitz compiuto nell’inverno scorso nel Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria immortalando i Bronzi addobbati con oggetti kitsch.

A pubblicare le foto è stato il sito Dagospia, ripreso poi da altri organi di stampa. Nelle foto si vedono i due guerrieri addobbati con oggetti kitsch.
C’è anche un filmato in cui si vede la “preparazione” delle due statue da parte del fotografo e lo stesso Bruneau all’opera mentre immortala i due guerrieri.

Bruneau, reporter per importanti testate italiane e straniere, autore di campagne pubblicitarie e con all’attivo mostre personali e collettive, non è nuovo a simili “imprese”. In passato aveva avvolto in un tulle rosso fiammante la Paolina Borghese in vetrina nella Galleria Borghese a Roma.

Le foto scattate da Gerald Bruneau ai Bronzi di Riace, ritratti con il velo da sposa, un tanga leopardato ed un boa fucsia, non sono state autorizzate dalla Soprintendenza dei beni archeologici della Calabria da cui dipende il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria.

Lo ha detto all’ANSA la soprintendente Simonetta Bonomi. “La vicenda – ha ricostruito la Bonomi – risale ai primi dello scorso mese di febbraio, quando la Regione ha organizzato una kermesse di fotografi internazionali per promuovere i Bronzi all’estero. In quella occasione c’era tanti fotografi, tra i quali Bruneau, per realizzare un servizio per alcune testate tedesche ed inglesi.

Mi mostrò la foto di Paolina Borghese avvolta in un drappo rosso e la trovai bellissima. Quindi mi propose di fare uno scatto ad una statua con alle spalle un tulle bianco. Avendo visto la foto di Paolina e conoscendolo come un ottimo fotografo, gli dissi di sì.

Infatti mi fece vedere uno scatto con la statua A con dietro il tulle bianco ed era molto bella. Poi, a mia insaputa, ha scattato le altre immagini, che sono terribili. Quando i custodi se ne sono accorti sono intervenuti e lo hanno bloccato, ma evidentemente era già riuscito a fare alcuni scatti”. “Per me – ha aggiunto la Bonomi – era scontato che se le tenesse per sé, visto che non era state autorizzate, ma adesso vedo che sono uscite e non so come”.