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Inzaghi

filippo-inzaghi-milan-2014Terza sconfitta consecutiva, su tre partite giocate, per il Milan nella Guinnes Cup:anche il Liverpool domina e passa 2-0.

Tre gol subiti con l’Olympiacos, cinque con il Manchester City, infine due con il Liverpool, un solo gol fatto. La tournée del Milan negli States è stata una delusione ma Pippo Inzaghi prova comunque a pensare positivo, concentrandosi su quanto di buono visto piuttosto che sui tanti difetti ancora da limare:

“Dispiace per il risultato immeritato, ma era la risposta che aspettavo” ha evidenziato l’allenatore rossonero dopo la sfida coi Reds.

“Nel secondo tempo abbiamo fatto una mezzora a grande livello, il secondo gol ci punisce troppo. C’è stata una bella reazione, sono contento dei miei ragazzi, non ricordo una parata del nostro portiere, invece del loro c’è stata”.

“Dobbiamo continuare con questo spirito e questa voglia. Ai miei ragazzi posso dire solo di continuare così, poi quando ci confronteremo con le squadre in Italia i nostri valori verranno fuori.

Forse siamo ancora un po’ ingenui”. E sulle due reti subite tranquillizza: “Abbiamo preso due gol con palla in possesso, ma sono io che chiedo che la squadra giochi da dietro, siamo il Milan e non possiamo buttare il pallone. Ora andiamo avanti e mi fa piacere la reazione nella fase difensiva da parte di tutti”.

Un pensiero sulla condizione degli attaccanti: “Balotelli può fare anche il centravanti di raccordo. Niang sta facendo bene, ha un bell’atteggiamento, in Italia ci può dare una grande mano e non penso ci siano tanti giocatori della sua età così forti in giro.

Diamogli tempo e fiducia. Gli attaccanti esterni oggi ci hanno dato una grossa mano. Mentre nelle altre partite abbiamo fatto fatica oggi ci siamo giocati la partita contro una delle squadre più forti in Europa. Nel campionato italiano con questa voglia e questa determinazione possiamo fare bene, dobbiamo solo scrollarci un po’ di dosso le paure dello scorso anno”.

B9tjATUlTantissimi tifosi hanno accolto la squadra rossonera all’arrivo a Casa Milan, la nuova sede della società. Nel piazzale, il nuovo tecnico Filippo Inzaghi ha affiancato gli amministratori delegati Adriano Galliani e Barbara Berlusconi, che indossa la prima maglia della squadra.

“Ho intrapreso questa professione due anni fa, sperando in cuor mio di allenare un giorno il Milan – esordisce Inzaghi – Forse si è dimenticato cos’è il Milan, è il club più titolato al mondo e io ne sono l’allenatore. Darò tutto me stesso e mi auguro di essere all’altezza”.

“Cosa fare? Ho i miei schemi e le mie idee, ma la cosa più importante è ricreare il Dna del Milan con il rispetto e lo spirito giusto. Io quando ho vinto ho sempre avuto un gruppo vero con uomini e un allenatore vero”. Durante la conferenza Inzaghi ripete spesso: “Siamo arrivati ottavi”.
“Non giudico chi mi ha preceduto”. Lui resta semplicemente se stesso: “Conte mi avvertì: l’unica cosa che cambia quando fai l’allenatore è che non dormi più la notte. Io sono molto autocritico, anche troppo: penso che quando le cose vanno male, penso sempre che la colpa sia dell’allenatore”.

“I miei valori? Sincerità innanzitutto. Poi rispetto delle regole, voglia di allenarsi e nutrirsi bene – continua Inzaghi – Io non ho chiamato Simeone, ma ho visto l’Atletico e la sua organizzazione. Cercherò di portare il mio metodo, a me piace l 4-3-3 o il 4-4-2”. Poi è Galliani a svelare il segreto: “Pippo impazzisce quando vede la Germania e i movimenti degli esterni. È anche il suo credo”. Inzaghi annuisce, ma ammette: “Ci vorrà tempo.

” Non voglio imitare nessuno, mi auguro che la mia voglia di vincere e la mia ambizione vengano recepite dai miei giocatori. Ma io sono sicuro: quando ho accettato ho pensato alla squadra che ho e ho guardato ai valori umani dei giocatori. Io credo molto in questa squadra, credo che possa tornare quella che è stata.

Rinforzi a centrocampo? Siamo arrivati ottavi, qualcosa da fare c’è: voglio un Milan propositivo che faccia un calcio d’attacco, quando gli avversari arrivano a San Siro devono tornare ad avere paura. Poi spero che i tifosi abbiamo pazienza”.
BALOTELLI — Entusiasmo è la parola chiave: “A Milanello ne ho trovato tanto. Ho letto gli striscioni dei tifosi: c’è rabbia, mi auguro di vederla anche tra i giocatori, perché quando sentiremo la musichetta della Champions noi non ci saremo.

Balotelli? Penso che le critiche che ha ricevuto la Nazionale debbano servire solo a fortificarlo. Mi auguro che a Mario serva tantissimo. È mio dovere valorizzarlo al massimo. È un giocatore che può fare la differenza, cercherò di farlo rendere. Ma alla squadra l’ho detto: siamo arrivati ottavi, partono tutti da zero”.

Poi, anche se non nomina mai Balotelli nella circostanza, un messaggio lo manda: “Perdonerò sempre un errore tecnico, ma non perdonerò mai un atteggiamento. Un giocatore del Milan non può sbagliare fuori dal campo. Un professionista deve fare vita da atleta: siccome siamo ben retribuiti e facciamo il lavoro più bello del mondo, questa per me è un regola ferrea”. Come Inzaghi, appunto.

156983-400-629-1-100-KAKA-1Contratto risolto dopo una rescissione contrattuale , da questa mattina Kaka non è più un giocatore del Milan.
“Sono contento di tornare in Brasile, e di andare a fare una nuova esperienza, ma ci tenevo a salutare i tifosi del Milan: tutto quello che sono diventato passa da questo club, non è facile andarsene”.

Ricardo Kakà ha salutato tutti intervenendo telefonicamente dal Brasile al canale ufficiale del club rossonero. “Rimarrò sempre tifoso del Milan, grazie di cuore a tutti, spero presto di mandare a Galliani i messaggi che gli ho mandato in passato: i campioni dell’Italia siamo noi, i campioni d’Europa siamo noi.

È stato un anno difficile per tutti i tifosi, ma per me rientrare al Milan, arrivare a più di 100 gol è stato importate: era una cosa che non potevo non fare, per allungare la mia storia in questa società. E la mia scelta non è legata al fatto che il Milan non farà la Champions League, infatti non sto andando in un club che la farà. Non userò più la maglia numero 22, quella è legata al Milan: a San Paolo giocherò con la numero 8, ad Orlando con il 10″.

Sui mondiali attualmente in corso in Brasile, e di come la scelta Milan sia arrivata anche per questo dice: “Ho fatto di tutto per andarci: al Real le mie possibilità erano minime, è stata una grande soddisfazione per me riuscire a giocarmi questa possibilità, per la mia vita è stato importante”.

Sulle voci di una crisi matrimoniale:”Non è vero che ci stiamo separando io e mia moglie, abbiamo deciso tutti insieme di fare questa scelta: è la cosa migliore per la famiglia e per i bambini”.

Un augurio a  Inzaghi: “Io e Pippo abbiamo parlato spesso, anche quando ero a Madrid, più che un compagno è un amico, uno che ama il calcio e il Milan. Con lui si può ripartire, e fare un’ottima stagione.Vedo un Milan in fase di ripartenza e può arrivare già da quest’anno, in cui tutte le energie saranno dedicate al mercato”.

1402069044-silvioSilvio Berlusconi in visita ufficiale per la prima volta a Casa Milan, dopo il trasferimento dalla sede storica in via Filippo Turati.

All’arrivo Berlusconi ha cercato di passare inosservato entrando direttamente con la macchina, poi insieme con la figlia Barbara e l’amministratore Galliani ha incontrato il nuovo acquisto Alex, difensore del Paris saint Germain, il cui ingaggio è stato ufficializzato oggi.

Dopo pranzo, insieme a Barbara e Galliani si è recato in sala stampa per vedere dei video di Mastour, il 15enne andato in panchina all’ultima giornata contro il Sassuolo, e dopo tre ore, a vista finita è sceso nel piazzale con la maglia del Milan numero 1 con la scritta Presidente.

“Sono molto emozionato da questo museo che racchiude tutte le emozioni della nostra storia – ha detto Berlusconi al termine della visita – Devo ringraziare mia figlia Barbara che si è confermata un genio dell’organizzazione, peccato che non possa giocare… Però le ho detto che la sala delle coppe sembrava troppo piccola e di provvedere ad aggregare un’altra sala per le coppe future.

Seedorf?” Deciderà il consiglio, ma basta parlare del passato, guardiamo al futuro Inzaghi è affamato di vittorie, coerente con tutto ciò che vogliamo sia il Milan, una squadra che scenda in campo per vincere, affrontando lealmente gli avversari, divertendo il pubblico e facendo spettacolo.

Balotelli resta? Credo di sì, speriamo impari a fare il centravanti: io voglio un Milan di giovani e di italiani e possibilmente lombardi. C’è una grande aspettativa in tutti noi per quanto riguarda i giocatori del ’96, ’97 e ’98 che abbiamo coltivato e fatto crescere in casa. Tra loro ci sono degli straordinari campioni.

Speriamo di poter mettere in campo l’anno prossimo una squadra che possa iniziare un nuovo ciclo”. A Milan Channel Berlusconi ha rincarato la dose di ottimismo: “Dobbiamo tornare protagonisti come lo siamo stati negli ultimi 30 anni, ci stanno dei momenti di pausa tra un ciclo e l’altro. Io spero che tornando ad interessarmi direttamente del Milan, con l’apporto di un grande campione come Inzaghi e con il supporto di mia figlia Barbara che è un genio nell’organizzazione si possa costruire un futuro grande come il passato. Mastour? Può essere il simbolo del nostro futuro. Alex lo conoscevo bene, è una grande persona”.

10324_bigDopo un vertice ad Arcore tra Berlusconi, Galliani, Inzaghi, l’annuncio ufficiale dell’esonero dalla panchina rosso-nera di Clarence Seedorf non è ancora arrivato.

Cercato,  rincorso, corteggiato, lusingato, poi sedotto e infine buttato via, ma a che prezzo! 10milioni di euro.

Finisce così la breve carriera come allenatore del Milan per Clarence Seedorf. Così ha deciso Berlusconi, non lo vuole più, anche se era stato proprio l’ ex cavaliere il primo sponsor di Seedorf,   la sua scommessa. Ma ormai il dado è tratto, la nota dolente è che costerà alla società rosso-nera la bellezza di dieci milioni di euro in due anni. Galliani e tutta la società tifano per farlo accasare in qualche squadra prima del giugno 2016.

Clarence Seedorf nella sua breve permanenza sulla panchina del Milan non è riuscito ad entrare in sintonia con lo spogliatoio e, neppure con la società, che non ha condiviso certe scelte organizzative e di formazione. Niente ha potuto salvare la panchina di Seedorf, nemmeno l’appoggio dei tifosi, nonostante l’esclusione dall’Europa League.

Se arriva l’annuncio dell’esonero di Seedorf, Inzaghi è già pronto, pare sia stato preferito a Unai Emery, l’allenatore del Siviglia, che ha spiegato di aspettare il Siviglia: “per sederci e parlare mercoledì, per chiudere quello che resta” nella trattativa per il rinnovo. “Ho sempre detto – ha aggiunto il basco – che sono molto felice al Siviglia. I tifosi del Siviglia possono stare tranquilli”.