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veronesi_bisessualità_positivaLa marijuana non fa male» e «i danni da ‘spinellò sono praticamente inesistenti». Secondo l’oncologo Umberto Veronesi, da sempre a favore della liberalizzazione delle cosiddette ‘droghe leggere, lo afferma sul numero del settimanale “Oggi”.

“I danni da spinello sono praticamente inesistenti”, continua l’ex ministro della Salute, definendo così “infondata anche la credenza che la marijuana dia dipendenza e apra la strada all’uso delle droghe pesanti, come cocaina e morfina.

Liberalizzare lo spinello non è malinteso permissivismo, ma una posizione realistica che punta alla riduzione del danno. Risulta che metà dei nostri giovani e molti adulti fanno uso di marijuana. Ha senso criminalizzarli?”.

“La marijuana fa male? Come ministro della Salute, quando ricoprii l’incarico anni or sono, mi posi anch’io questa domanda – ricorda il direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano – E me la posi anche come medico e soprattutto come padre di famiglia. Ebbene, la commissione scientifica che avevo nominato concluse che i cosiddetti ‘danni da spinello’ sono praticamente inesistenti.

In una nota, la comunità di recupero San Patrignano, fondata da Vincenzo Muccioli replica così ad un intervento sul settimanale ‘Oggì, dell’oncologo e ex ministro della sanità, Umberto Veronesi secondo cui i danni da spinello sarebbero praticamente inesistenti,  e cita recenti ricerche della Northwestern University che mostrano una correlazione diretta tra il numero di volte che gli utenti hanno fumato e le anomalie nel cervello, in particolare nelle aree legate alla motivazione e all’emozione.

“Le canne – si legge in una nota – tanto più è alto il THC, instupidiscono gli adolescenti, li allontanano dai loro interessi, fanno calare il rendimento scolastico e pregiudicano il futuro. Dire alle famiglie e ai ragazzi che fumare la marjuana non è pericoloso denuncia un livello di irresponsabilità inquietante da parte degli adulti.
Basta anche parlare di riduzione dei danni. Chi ama i propri figli non vuole per loro il male minore, vuole il meglio. Ed il meglio – chiosa la nota – è una vita fatta di passioni, interessi, motivazione. Non di annebbiamento, sballo e fuga dalla realtà”.