Home Tags Posts tagged with "india"

india

india terremoto sismaUna forte scossa di magnitudo 6.7 è stata registrata lunedì 4 gennaio nello Stato nord orientale di Manipur, il quale si trova al confine fra India, Bangladesh e Birmania. L’evento è stato riportato dall’Ingv, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e secondo i rilevamenti finora effettuati si tratta di un terremoto molto potente, che ha avuto un ipocentro fra i 20 e i 35 metri di profondità e un epicentro registrato a 33 km dalla città indiana di Imphal. Purtroppo il terremoto si è scatenato in ora notturna, quando tutti gli abitanti della zona e in particolare del villaggio di Nungba stavano dormendo, quindi le vittime potrebbero essere numerose, anche se non è ancora stato diramato un bollettino sull’accaduto.

La polizia ha diffuso alcune informazioni che riportano una dozzina di vittime, ma gli effetti del sisma sono stati molti gravi e hanno portato alla distruzione di molte case, di edifici pubblici e anche di ospedali, con conseguenti problemi per i malati e per le persone dei villaggi vicini, che ora si trovano privi di un punto di riferimento sanitario in loco. Sotto le macerie si presuppone inoltre che vi siano persone ferite e anche decedute.

Secondo Anurag Gupta, responsabile dell’agenzia per la gestione delle catastrofi naturali, “cinque persone sono morte e altre 33 sono rimaste ferite”. Questo il bollettino più vicino alla realtà che è stato diramato finora, ma purtroppo catastrofi naturali del genere ci insegnano che molto spesso le vittime possono aumentare nel corso dei giorni, in quanto la città e i villaggi che ruotano attorno all’epicentro si trovano ricoperti da macerie e le operazioni di salvataggio sono moto difficili da portare avanti.

La scossa si è rivelata infatti molto potente, ed è stata avvertita fino alla città di Calcutta, quindi si attendono nuove notizie sulle situazioni del territorio e degli abitanti, in attesa che vengano predisposti dei convogli internazionali per aiutare le persone in difficoltà.

E’ un po’ che si fa gran parlare dei paesi che beneficiano del calo delle quotazioni del greggio e di quelli che invece ne risentono, sul fronte delle esportazioni (la Russia in primis che ha dovuto rivedere le stime di bilancio in ribasso). Dobbiamo, in pratica, rivedere qualche nostra considerazione perché non tutti conoscevano bene la storia dello Shale Oil.

Qualche tempo fa gli Usa hanno scoperto il modo di espandere la produzione del petrolio, senza dipendere dalla sua importazione (e prima gli Usa erano tra i primi importatori del greggio): tutto merito di un processo all’avanguardia che faceva uso, e questo è nuovo a molti, di una sostanza vegetale importata niente di meno che dall’India, India che per un po’ ci ha goduto, francamente parlando.
Ma dopo le gioie vengono i dolori: questa è la vita.

Gli Usa si sono detti: Perché continuare ad importare questa sostanza dall’India (il Guar) quando possiamo fabbricarcene una noi che adempie alla stessa finalità e combinata con sabbia ed altre sostanze chimiche ci consente di produrre il greggio? Scienziati di laboratorio al lavoro, gli Usa sono riusciti anche in questo ed ora fanno a meno di importare anche dall’India. E pensare che quest’ultima potrebbe anch’essa, a questo punto, darsi allo shale oil ma non lo fa evidentemente per mancanza di risorse o perché preferisce importarlo (da un certo punto di vista, però, non si capisce perché debba).

La contesa Arabia Saudita, Usa varca i confini dell’economia ed attraversa quelli della “guerra fredda” che inconsciamente stiamo vivendo e sta rendendo le nostre giornate sempre più dense di avvenimenti. E dato che il califfato è sempre ormai in prima linea (qualcuno si è ostinato a dire che ciò farebbe comodo perché distrarrebbe l’opinione pubblica dal clima di crisi e miseria economica che ci caratterizza), il principale mercato nero del petrolio è proprio il suo, almeno secondo quanto si dice.

La tensione per la questione dei Marò si fa sempre più alta. La decisione della corte suprema dell’India di bloccare il ritorno in patria di uno dei due fucilieri con l’aggiunta dell’obbligo di ritorno in India dell’altro che ha avuto da poco tempo un Ictus ha scatenato una serie di proteste sia a livello politico che a livello individuale, fra la gente che ha deciso che la popolazione indiana abbia torto, che i due certo non meritano di subirne le conseguenze.

Il Governo ha deciso di richiamare l’ambasciatore dell’India Daniele Mancini sulla questione, assicurando di riserbarsi tutti i passi necessari e cautelativi per non rientrare nuovamente in indesiderati contrasti con la nazione indiana.

Tre anni. Tre lunghi anni. Ed in tutto questo le accuse ed i capi d’accusa non si sono ancora visti: non si sa ancora in effetti di chi è la colpa e di chi no. Lo stato indiano ha di nuovo aggiunto che anche gli Indiani hanno diritti e, in buona fede della faccenda che bisogna rispettare il sistema legale indiano.

Ma un sistema legale non può nulla contro un problema di salute. Massimiliato Latorre ha avuto in effetti un attacco d’ictus che non solo gli impedirà di avere una buona coordinazione fra ragionamenti e ricordi, ma ha bisogno di un’operazione chirurgica che deve avvenire entro l’8 gennaio. Il suo permesso scade il 13 gennaio. Gli avvocati hanno voluto estendere il suo permesso qui in Italia di altri quattro mesi, premesso che l’italiano ha bisogno di rimanere in ricovero per tutta quella durata. Girone invece voleva tornare per tre mesi, almeno a trascorrere le feste. Permesso naturalmente negato.

Ma la questione che ora preme di più è la salute di Latorre. L’impegno dell’Italia ad imporsi è tutta lì, a concedere un’estensione del permesso contro il parere dell’India. Riuscirà nello scopo o metterà a rischio la salute di un italiano che si sta già barcamenando da una nazione all’altra da più di due anni contro il suo volere?

Quando si dice fare all’indiana (senza offese per la nazione al quale ci stiamo riferendo)! La corte suprema dell’India ha stabilito che La Torre, nonostante abbia avuto un Ictus, non può rimanere a casa. Girone inoltre non potrà tornare per Natale. Purtroppo l’Italia è ancora una patria non in grado di ri-accogliere i due italiani che, anni fa, si sono ritrovati in questo pasticcio burocratico. E’ mai possibile che una persona non possa trascorrere il natale in santa pace con i propri familiari e che un altro, tormentato da anni di indecisioni processuali ed anche reduce da un ictus, non possa tirare un sospiro di sollievo? Ci chiediamo perché mai, ai tempi di qualche ex-governo che non citiamo, i due marò siano stati fatti rimpatriare in India (sarebbe forse stato meglio anche noi rifiutarci, visto che l’India si atteggia da despota improvvisata): li abbiamo avuti per pochi giorni in Italia e potevano tenerceli. L’India ci avrebbe dichiarato guerra e qual è il suo potenziale offensivo, verso l’Italia?

E’ decisamente uno sgambetto per la fiducia che si ha del nostro paese e del potere decisionale e di influenza che ha rispetto agli altri stati (l’Italia non sa più farsi valere?). La stampa indiana già di suo sta andando in un montante di strilli orgogliosi: “Le vittime indiane hanno anche dei diritti” seguito da “Spiacenti ma l’inchiesta non è chiusa”. Non si ha ancora nessuna verità o luce sul fatto che ha condannato le vite di questi due Italiani già da qualche anno. Ma sembra ormai chiaro che trattarsi a botte di leggi e cavilli burocratici non è utile né all’Italia, la quale l’anno scorso ha annullato il ritorno dei due a New Delhi e né all’India, la quale ha, in risposta (quasi fanciullescamente), rifiutato il ritorno dei Marò in Italia per il natale 2014, seppur parzialmente.Forse teme che non li restituiamo più, cosa che avremmo dovuto fare già da molto tempo.

E’ chiaro che il nostro paese non ha potere per contrattare con l’India! E’ chiaro che bisogna pressare su altri lati e rendere noto che noi siamo ancora un paese con valori, gioie, e che vuole sempre aiutare il proprio prossimo. L’India sta cercando di ottenere un riconoscimento a livello mondiale facendo così, essendo sempre stata una nazione sottovalutata, e tutto questo a spese dell’Italia che sarà vista ancora di più come il “paese di Pulcinella”.

Ma il tutto non deve per forza condurre ad un conflitto militare (e qui sembra che la politica attuale se ne infischi di questioni di “visibilità” e pensi ad altro), dato che in fondo esistono sempre soluzioni tendenti ad una risoluzione pacifica e senza asti fra l’India e l’Italia. Il governo deve solo agire nel modo giusto. Ma l’India è bendisposta nei confronti della nostra diplomazia?
L’Italia cosa fa? Come se niente fosse successo, tutto continua a scorrere come sempre, mentre altri Stati avrebbero subito risolto la questione che comporta la rispettabilità di uno Stato. A questo punto, se tutti non ci temeranno più e “rideranno” di noi, non stupiamoci. Il rispetto lo si costruisce con la politica ed il giusto modo di fare la politica, non con le chiacchiere.Ci mancherebbe altro che alla fine, senza sapere nulla, ce li vediamo persino condannati a morte, la pena più atroce per due italiani che forse sono innocenti (le dinamiche sono poco chiare). E’ indubbio che l’India ne abbia fatto una questione nazionale che è saltata “a pennello” soprattutto nelle precedenti elezioni, che hanno visto il cambio della direzione del paese (non più un’ex italiana ma un partito nazionalista. Perché?)

massimiliano-latorre-salvatore-girone (1)Finalmente una bella soddisfazione per Salvatore Girone, si è diplomato con 87/100 perito tecnico, con indirizzo meccanico-sperimentale, via Skipe collegato con l’Istituto Marconi di Bari.

Salvatore Girone  uno dei marò detenuti in India da due anni, ha sostenuto questa mattina via Skype dall’ambasciata di New Delhi la prova orale dell’esame di Stato.

L’interrogazione è durata dalle 10.30 alle 13 circa. Al militare era stato concesso l’anno scorso di essere ammesso al quinto anno del corso serale di meccanica (progetto Sirio), del quale ha seguito le lezioni online e ha sostenuto nei giorni scorsi, sempre in collegamento Skype, anche le tre prove scritte della maturità.

Un professore e un membro del personale scolastico che hanno assistito all’esame, “facendo anche qualche foto al marò”, hanno detto che “l’esame è andato molto bene” e che “alla fine si sono commossi tutti”. Secondo quanto riferito, Girone si sarebbe “commosso moltissimo” e al termine della prova avrebbe “salutato tutti agitando entrambe le braccia”. “Forse – ha detto un docente – ha pensato chissà quando rivedrò tutti questi italiani”.

“Salvatore è un alunno modello e ci tiene a fare bella figura e a dimostrare che non gli è stato regalato niente”. Di lui sono tutti orgogliosi perché, come ha detto sua moglie Vania, diplomarsi “significa realizzarsi”.

Il militare barese è da due anni e mezzo bloccato in India con il commilitone Massimiliano Latorre: i due sono accusati dell’omicidio di due pescatori compiuto durante una missione antipirateria, il 15 febbraio 2012.

facebook-india-mente sulla sua etàA New Delhi il primo incontro tra due innamorati che si erano conosciuti e frequentati solo tramite Facebook si è trasformato in tragedia.

Vineet Singh tre anni fa aveva chiesto l’amicizia a Jyoti Kori affascinato dalla foto della ragazza (non accorgendosi che la foto apparteneva ad una attrice di Bollywood). Dopo tre anni di relazione virtuale i due hanno deciso di conoscersi nel mondo reale.

Il giovane indiano ha scoperto così che la ragazza di 21 anni di cui si era invaghito era in realtà una donna di 44 anni madre di tre figli.

Purtroppo la follia ha preso il sopravvento e il ragazzo ha prima ucciso la donna e poi si è suicidato.

Nokia Asha 501 – Dire che Nokia stia puntando al ribasso sarebbe riduttivo visto quello che l’azienda ha deciso di fare. Il colosso finlandese infatti, ha presentato in India il nuovo Asha 501, smartphone dal prezzo stracciato che al suo interno ha una piattaforma capace di sviluppare applicazioni senza dover spendere troppi soldi.

Nokia Asha 501 – disponibile in estate in Europa

La presentazione ha lasciato tutti di stucco, soprattutto in merito al prezzo del Nokia Asha 501: 100 dollari, che verranno convertiti sul mercato europeo in 100 euro. Per quanto riguarda le caratteristiche, il Nokia Asha 501 ha un display da 3 pollici, una fotocamera da 3,2 megapixel e memoria da 4GB oltre che essere compatibile con le dual sim.

Maro-presto-rientreranno-in-IndiaI marò presto rientreranno in India, dove sono imputati per aver ucciso due pescatori scambiati per dei pirati. Infatti mancano poco più di due giorni dalla scadenza della licenza che li ha riportati in patria per festeggiare il Natale con le loro famiglie. I due uomini che sono rientrati in Puglia, lo scorso 22 dicembre, hanno evitato di farsi vedere in pubblico, dedicandosi esclusivamente alle loro famiglie, assumendo una totale riservatezza ed un atteggiamento all’insegna della sobrietà. “La licenza di due settimane scade tra due giorni. Hanno una parola: rientreranno in India con l’auspicio che, in breve tempo, la loro vicenda possa avere una soluzione positiva”, questo il commento di Vania, moglie del marò Salvatore Girone. La donna ha poi ribadito: “Siamo sempre stati fiduciosi e continuiamo assolutamente ad esserlo perché confidiamo che questa brutta storia possa avere al più presto termine”. Anche i familiari del marò Massimiliano Latorre hanno espresso i loro personali giudizi alla vigilia del ritorno in India dei due uomini, anche dalle loro parole traspare una piena fiducia infatti sono speranzosi che la vicenda abbia un esito positivo. “Siamo fiduciosi in una soluzione positiva della vicenda”. Aggiungendo prontamente – “Sono militari rientreranno”.