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142928601-1cf78ed8-6999-48a7-bbde-316651357348Continuano i combattimenti nella Striscia di Gaza dove l’offensiva israeliana è giunta al 24.mo giorno,Dopo il bombardamento della scuola gestita dall’Onu nel quale sono morte 23 persone e la continua strage di bambini, la pressione internazionale per un cessate il fuoco si fa sempre più forte ma l’esercito israeliano non ha nessuna intenzione di fermarsi.

Le Nazioni Unite contro gli Usa: “Forniscono armi a Israele”.

Il massacro dei bambini che dormivano nella scuola Onu a Gaza ieri è stato duramente condannato da tutte le cariche delle Nazioni Unite, dal segretario generale Ban Ki-moon in giù che ieri dal Costa Rica ha definito l’attacco “vergognoso”.

Qualche ora dopo Chris Gunness, portavoce dell’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che aiuta i palestinesi a Gaza, scoppia in lacrime in diretta tv mentre è intervistato da al Jazeera sul bombardaento della scuola gestita dall’Onu e usata come rifugio dai palestinesi.

Oggi l’Alto Commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, torna ad accusare Israele di violare deliberatamente il diritto internazionale nelle operazioni militari in corso nel Striscia di Gaza che, dice Pillay, hanno come obiettivi case, scuole, ospedali, centri Onu. “Nessuno di questi attacchi è sembrato casuale, ma un atto di deliberata violazione del diritto internazionale” ha detto.

Ma Pillay accusa anche Hamas: le due parti “commettono gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che potrebbero costituire crimini contro l’umanità”.

“Gli Usa hanno influenza su Israele e dovrebbero fare di piu’ per fermare le morti, per mettere le parti nel conflitto (sedute a un tavolo) a dialogare”, ha detto Navi Pillay. Nel corso di una conferenza stampa, l’Alto Commissario Onu ha anche ricordato gli aiuti finanziari e la consegna di materiale bellico dagli Stati Uniti a Tel Aviv. “Ma non e’ solo questo”, ha aggiunto.

“Non solo forniscono a Israele artiglieria pesante usata da Israele a Gaza, ma hanno prestato quasi un miliardi di dollari perchè Israele creasse una protezione contro i razzi per proteggere la popolazione civile israeliana. Una protezione su cui non possono contare i civili a Gaza”.

13270911_guerra-in-libia-in-tempo-reale-tradotto-da-al-jazeera-5E’ guerra a Tripoli. Quasi 100 morti e 400 feriti è il nuovo bilancio di due settimane di scontri nella sola capitale, dove le diverse milizie si contendono il controllo dell’aeroporto internazionale, in una prova di forza che non è solo territoriale e che si dimostra sempre più violenta.

Anche a Bengasi, in Cirenaica, si contano solo oggi almeno 38 morti in scontri tra forze speciali libiche e gruppi armati islamici. L’allarme è sempre più alto, tanto che dopo gli Stati Uniti, che ieri hanno evacuato tutto il personale dell’ambasciata, oggi anche Gran Bretagna, Germania, Olanda , Francia, Belgio, Turchia, Spagna e Malta,Regno Unito hanno invitato i propri concittadini a lasciare la Libia.

L’ambasciata italiana resta “aperta e operativa”, ma il governo ha disposto “da giorni un piano di tutela dei connazionali nelle zone più a rischio”: oltre 100 italiani che ne hanno fatto richiesta sono stati trasferiti fuori dal Paese, ha riferito la Farnesina.

Il sito della Farnesina “Viaggiare sicuri” sconsiglia “tassativamente” di recarsi a Bengasi o in Cirenaica e invita “i connazionali ad evitare temporaneamente viaggi anche nella capitale”. L’ambasciata a Tripoli resta comunque “aperta, operativa e sempre contattabile”.

“La nostra ambasciata – conferma la nota del ministero – continua ad assicurare il massimo impegno a tutela della collettività e degli interessi italiani in Libia”. Dal canto suo, l’Eni ha infatti reso noto che “le attività proseguono regolarmente”, pur monitorando “con attenzione l’evolversi della situazione”.

UnbrokenLouis Zamperini è morto, il comunicato della famiglia:”Dopo aver combattuto per 40 giorni per la sua vita, se n’è andato serenamente alla presenza della sua intera famiglia, lasciandosi alle spalle un’eredità che ha toccato così tante vite. Il suo indomabile coraggio e spirito combattente non è mai apparso più chiaro che in questi giorni”.

Louis Zamperini, un italo-americano, poco conosciuto in Italia ma  noto negli Stati Uniti, è il protagonista di un libro uscito nel 2010 e intitolato “Unbroken”, scritto da Laura Hillenbrand.

Angelina Jolie gli ha reso omaggio con Unbroken, ma Louis Zamperini non vedrà il film a lui dedicato.

Uscirà a Natale Unbroken, secondo film da regista di Angelina Jolie con cui la star hollywoodiana, grazie alla sceneggiatura di Joel e Ethan Coen , racconta la storia di Louis Zamperini, atleta ed eroe di guerra americano durante la Seconda Guerra Mondiale. Sopravvissuto in una scialuppa per 47 giorni dopo l’abbattimento del suo aereo, Zamperini fu ‘salvato’ dai Giapponesi, che lo rinchiusero in un campo di prigionia.

“È una perdita impossibile da descrivere , ha detto l’attrice,  ci mancherà tantissimo, ma siamo grati per averlo incontrato e per aver potuto così arricchire le nostre vite”.

Anche Louis aveva apprezzato Angelina. Lo scorso maggio era stato nominato gran maresciallo della Rose Parade 2015 di Pasadena,

Accettando l’onorificenza, Louis aveva ricordato come Laura Hillenbrand, durante le sue ricerche per il libro, avesse chiesto di intervistare i vecchi amici del college e dell’esercito del protagonista. “Ora che il libro è finito”, aveva spiegato Louis, “tutti i miei amici sono morti. È triste realizzare che li hai persi, ma ora ho una nuova amica, Angelina Jolie. Lei mi vuole bene davvero, mi abbraccia e mi bacia. Quindi, non mi posso lamentare”.

 

 

 

sarajevo-660x330Le poste austriache hanno emesso oggi due francobolli per ricordare l’attentato di Sarajevo, I due francobolli (da 70 e 62 centesimi di euro) sono raccolti in un foglietto e mostrano i ritratti dell’arciduca Francesco Ferdinando e della moglie Sofia; sulla sfondo, un disegno che raffigura l’attentato da un giornale dell’epoca.

Il 28 giugno 1914 l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, e sua moglie Sofia vennero colpiti a morte con alcuni colpi di pistola sparati da Gavrilo Princip, diciannovenne serbo appartenente alla Giovane Bosnia, gruppo politico che mirava all’unificazione degli slavi del sud. Fu la scintilla che portò alla Prima Guerra Mondiale: un mese dopo, infatti, il 28 luglio, l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia.

L’assassinio di Sarajevo fu organizzato da studenti anarchici fra i 16 e i 20 anni,  oltre a Princip, altri studenti avevano avuto diversi compiti nell’attentato e si erano accordati per suicidarsi una volta portato a termine. Nessuno lo fece, per motivi diversi e un po’ comici. Il mese successivo, l’Austria dichiarò guerra alla Serbia provocando diverse reazioni che avrebbero in seguito causato la Prima Guerra Mondiale.

L’attentato fu opera di un ragazzino fanatico di vent’anni, dai suoi due spari, come conseguenza,ci furono trenta milioni di morti macellati nel più grande conflitto armato cui il mondo avesse mai assistito.

Un giornale dell’epoca così lo descrive: “L’arciduca ereditario Francesco Ferdinando si reca in Bosnia accompagnato dalla sua consorte a presenziare colà le manovre militari e, nel mentre attraversavano la città di Sarajevo in automobile, furono proditoriamente uccisi con rivoltella da un Serbo di nome Princip. Il fatto destò universalmente tristissima impressione, e il pubblico si mise in attesa del conseguente gravissimo castigo con cui l’Austria avrebbe vendicato il delitto e il proprio insulto. Ne seguì il processo, che assodò l’esistenza di una vasta congiura serba contro l’arciduca e contro l’Austria stessa colla complicità del governo Serbo stesso aizzatovi dal contegno della Russia”.

Da quel attentato scaturì un immane tragedia.

114614665-3c611a3b-cd47-44cb-a119-200a83e1d738L’assessore alla Cultura del Friuli Venezia Giulia Gianni Torrenti che questo pomeriggio a Palazzo Chigi a Roma ha partecipato alla presentazione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Muti, in programma a Redipuglia (GO) domenica 6 luglio, evento promosso nell’ambito delle commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra ha detto:

“Dal concerto del 6 luglio al Sacrario di Redipuglia ci aspettiamo una grande partecipazione di pubblico, cui far meglio conoscere e comprendere la tragedia di un secolo fa attraverso le emozioni trasmesse dalla musica in un luogo che ricorda la morte e la sofferenza. Sono convinto che le note del Requiem di Verdi e Riccardo Muti siano la scelta ideale per trasmettere un messaggio di pace e di conciliazione e consentire di non dimenticare, specie alle giovani generazioni, una guerra che è percepita come lontana, quasi irreale”.

“Il messaggio che si leverà da Redipuglia – ha aggiunto Torrenti – sarà ulteriormente sottolineato dalla presenza del nostro Capo dello Stato Giorgio Napolitano e da quella di altri Capi di Stato e rappresentanti di Paesi all’epoca in guerra tra loro. Non sarà una commemorazione, ma un momento per insegnare il significato e il valore della pace, che in Europa dura da settant’anni, ma che nel mondo deve ancora affermarsi e consolidarsi”.

“Siamo contenti che la Rai abbia deciso di stare al nostro fianco, perché la diretta su Rai 3 e, successivamente, la replica su Rai 1, darà dimensione anche numerica al concerto, consentendoci di amplificare il ricordo di un avvenimento che ha segnato la storia, in particolare delle nostre terre. Sarà – ha concluso l’assessore regionale – un momento di coesione forte e di ulteriore riunificazione nel cuore di quella Mitteleuropa che 100 anni fu teatro di un conflitto che vide milioni di uomini contro”.

“Una messa di liberazione e di pace che ha l’obiettivo non solo di ricordare morti ed eroi, ma di mandare un attraverso la musica un messaggio di conciliazione postumo ma importante”. Riccardo Muti ha descritto così il prossimo appuntamento organizzato nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della Grande guerra, il concerto in programma a Redipuglia con la ‘Messa da Requiem’ di Verdi il 6 luglio prossimo alle ore 21.

Siria Giuliano Ibrahim Delnevo, 20 anni, è uno studente genovese morto in Siria combattendo al fianco dei ribelli contro il governo Bashar Assad. La vicenda di Giuliano, che questa mattina era stata anticipata nell’edizione de ‘Il Giornale’, è stata confermata da fonti attendibili. Sulla pagina Facebook del ragazzo, lui stesso affermava di essersi convertito all’Islam e di aver assunto il nome di Ibrahim.

Conflitto israeliano – 300 mln di dollari da USA

La battaglia in Siria non ha alcuna intenzione di placarsi, motivo per cui direttamente dal G8 in Irlanda del Nord, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha annunciato ai partner di aver stanziato 300 milioni di dollari in aiuti umanitari che andranno ai profughi e a tutti quelli che hanno subìto vittime nel conflitto israeliano. Più di metà somma andrà alla Siria, mentre il resto ai Paesi che ospitano  rifugiati siriani.