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nozze-gay-argentinaFa discutere la presa di posizione dura e anche radicale del giudice Carlo Deodato, relatore della sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato la trascrizione nel nostro paese delle nozze gay effettuate in altri paesi. Lo scandalo è scoppiato nella giornata di ieri, quando sono state rese note le parole di una relazione conservatrice, lontana anni luce dall’apertura che è richiesta a gran voce all’Italia da tutta la comunità europea e anche dal mondo intero.

Il nostro paese ha quindi fatto un passo indietro nella lotta ai diritti umani? Sembrerebbe proprio di sì, in quanto Deodato ha usato parole forti per spiegare il blocco di una trascrizione e la polemica è scoppiata a poche ore dalla lettura del verdetto del Consiglio di Stato che interessava i ricorsi contro gli annullamenti prefettizi.

Nella giornata di ieri i giudici si sono infatti pronunciati sull’appello che era stato proposto dal ministro dell’Interno e anche sull’appello incidentale invocato dalle coppie assistite dai legali di Lgbti-Rete Lenford e Avvocatura. I giudici hanno affermato la non trascrivibilità dei matrimoni gay contratti all’estero, mettendosi in una posizione contraria a quanto affermato da ben quattro Tar. I giudici si sono quindi appropriati il diritto di annullare gli atti di stato civile e di non trascrivere i matrimoni, rendendo di fatto nullo il legame nel nostro paese.

Pronte sono nate le polemiche sull’accaduto, in quanto la rete dei legali ha fatto notare all’opinione pubblica che il giudice Deodato è un fervente esponente cattolico, molto vicino a Comunione e Liberazione e anche alle reti di organizzazioni che si battono contro i matrimoni omosessuali. Le dichiarazioni sono arrivate dopo aver dato una ‘spulciatina’ ai suoi profili social, che sono innegabilmente schierati a favore della famiglia classica e tradizionale. Può la presa di posizione di un uomo avere influenzato il verdetto in modo così massivo? La risposta è sì, in quanto la sentenza è stata pronunciata, e ora pochi sono gli spiragli per avallare i matrimoni gay contratti all’estero nel nostro paese.

gina-lollobrigida_470x305Il giudice tutelare di Roma ha emesso decreto di archiviazione, perché non sussiste alcuna necessità di tutelare Gina Lollobrigida che, dal punto di vista mentale, “risulta autonoma, congrua e lucida”.

La sentenza ha stabilito che non esiste alcuna necessità di tutelare l’attrice. “La signora Lollobrigida risulta autonoma, congrua e lucida alla luce dell’ottimo interrogatorio da Lei reso. Dello stesso tenore era stato il parere già reso dal Pm circa l’insussistenza di ogni presupposto al riguardo” si legge nel testo del provvedimento. Gli avvocati di una delle icone del cinema del secondo dopoguerra si erano sempre detti certi del buon esito della vicenda.

E la portavoce della diva  ha fatto sapere che, “pur nella profonda amarezza provata come madre ha sempre avuto fiducia nel riconoscimento delle sue ragioni e nella serenità dei giudici”.

Il figlio Andrea Milco Skofic  si era rivolto al giudice per far mettere sotto tutela madre, affermando che aveva “bisogno di un amministratore di sostegno, in quanto temo non sia più in grado di fare da sola”  la bufera che aveva travolto l’attrice ,che il 4 luglio ha compiuto 87 anni), al centro delle polemiche per il matrimonio organizzato con lo spagnolo Javier Rigau y Rafol, di 34 anni più giovane di lei.

“Quello è un imbroglione, ma la sua carriera di mascalzone finisce con il male che ha fatto a me e, tra pochi giorni verrà fuori la prima condanna nei suoi confronti qui Italia, poi ci sarà quella spagnola.” Sì, è vero – ammette Gina – ho avuto un attimo di… spaesamento con lui, ma perché noi artisti voliamo tra le nuvole, viviamo in un altro mondo ed è facile raggirarci… Ma mi sono svegliata in tempo e assolutamente vigile.

La questione con mio figlio è altrettanto squallida”. Cioè? “Come la giri e la rigiri – commenta la diva di Pane amore e fantasia – è sempre una questione di soldi. Mio figlio non è cattivo, ma non ha un carattere forte come il mio, purtroppo non ha preso da me… Ed è quindi certamente montato da persone a lui vicine, è molto influenzato”.