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allarme bomba genovaAnche l’Italia vive con tensione gli attacchi terroristici, soprattutto nelle zone di maggior frequentazione quali le stazioni dei treni e degli autobus. E’ successo ieri a Genova, quando una sospetta bomba è stata notata nei binari della stazione di Principe. Il traffico ferroviario è stato immediatamente bloccato, con disagi a non finire per i viaggiatori, un palazzo limitrofo è stato fatto evacuare ed è stata sospesa l’erogazione dell’energia elettrica del gas.

La vicenda è iniziata verso le ore 13.00, quando un dipendente delle ferrovie ha notato una pentola a pressione abbandonata sui binari all’altezza di via Buozzi, molto vicino ad un parcheggio destinato ai dipendenti delle ferrovie e ad un ufficio postale. L’uomo ha prontamente denunciato la presenza anomala e subito si è riunito il Consiglio di Sicurezza. Il pm Fiamma Spena e il questore Vincenzo Montemagno hanno quindi deciso di procedere alle operazioni di disinnesco, forti anche del ritrovamento nella giornata precedente di un sacco pieno di bossoli allo stadio Marazzi.

L’area è stata quindi evacuata, con conseguente blocco del traffico ferroviario e la messa in sicurezza dei palazzi vicini alla posizione del presunto ordigno. Gli artificieri si sono quindi recati sul luogo e hanno fatto brillare la pentola a pressione, che ha rivelato il suo contenuto, ovvero alcuni avanzi di cibo. Tutto ciò si è protratto per ben sei ore, in quanto solo alle ore 19.00, quando è arrivato il comunicato del mancato pericolo, il traffico è potuto ricominciare e sono stati resi agibili gli edifici vicini.

Tanta paura quindi, per una semplice pentola a pressione che qualche sprovveduto ha piazzato in un luogo semi deserto, ma interessato da un flusso ferroviario decisamente consistente. Il pm e il questore non potevano, infatti, fare finta di niente, quindi hanno dato il via ad una procedura lunga ma efficace, che ha però paralizzato il traffico cittadino e anche quello ferroviario, con gravi disagi ai viaggiatori, soprattutto ai pendolari che stavano tornando a casa dal lavoro.

genova contestato beppe grilloDovrebbe essere di casa a Genova Beppe Grillo, eppure è stato oggi duramente contestato dai suoi stessi concittadini. A Genova la situazione è molto grave, gli abitanti sono stanchi ed esasperati e non perdono occasione per denunciare il loro disagio ai signori della politica, da qualsiasi partito o movimento provengano.

Oggi il leader del Movimento 5 Stelle è stato avvistato dai cameraman, che però sono stati invitati ad allontanarsi, perché Beppe voleva dialogare con i volontari impegnati a spalare fango. Uno dei cosiddetti angeli del fango gli ha detto: «Vuoi una pala, vieni a spalare».«Ci sono già i parlamentari», è stata la sua risposta.

Grillo è arrivato a bordo di uno scooter, e ha detto ai volontari che è dalla loro parte; il leader del Movimento è poi andato nei suoi quartieri, dove è cresciuto, e ha annunciato: «Io ci sono, il M5S c’è e ci sarà sempre dalla parte delle persone sconfitte. Basta con questa gente che manda i tweet, fa le mozioni e poi non mantiene quello che dice».

E Grillo non ha perso occasione di attaccare Renzi, e ne chiede le dimissioni per la situazione di Genova: in un video messaggio diffuso online dimostra anche le responsabilità del suo Governo. Beppe dà ragione ai volontari, anche se lui si sente con la coscienza a posto. E Nichi Vendola commenta così su Twitter la visita di Grillo nella sua città: «Non è un #grillo. È solo uno sciacallo». E la risposta di Grillo non si fa sentire: «Vendola sciacallo del giorno, addirittura più di Zucconi, almeno lui con l’Ilva non c’entra nulla» scrive sul suo blog.

Mentre i politici litigano fra loro e decidono di chi è la colpa, a Genova la situazione resta molto grave. Problemi anche a Parma, dove è ancora attivo lo stato di allarme piena per i fiumi a causa delle abbondanti piogge. Colpite purtroppo moltissime abitazioni e attività commerciali, è crollato un ponte pedonale e ne sono stati chiusi altri.

genova alluvione 2014Problemi per la città di Genova da ieri sera, quando è andata via la luce e alcuni torrenti sono esondati trascinando via con sé tutto ciò che si trovava in strada. Si registra anche un morto, nella zona di Borgo Incrociati. La città al momento sta ancora affrontando l’emergenza: solo alle 12 di stamane una frana si è abbattuta sui binari della linea Genova-Torino: è rimasto coinvolto il treno Freacciabianca 9764. Ferito solo il macchinista del treno, in modo sembra non grave.

Intanto, la circolazione ferroviaria tra Genova e Torino e tra Genova e Milano via Fegino è interrotta. A Genova ha ripreso a piovere da stamattina e, dopo un ritardo secondo alcuni imperdonabile, il Comune di Genova ha diramato lo stato di allerta, invitando tutti i cittadini a non usare l’auto e a lasciare i piani bassi delle case nelle aree più esposte agli allagamenti per spostarsi ai piani superiori, quando possibile. La Protezione civile regionale ligure ha emesso lo stato più alto di allerta fino a mezzanotte.

I residenti del quartiere del Fereggiano erano stati già colpiti durante l’alluvione del 2011, e ora stanno rivivendo nuovamente lo stesso incubo. Presi dal nervosismo e dallo sconforto, alcuni cittadini hanno persino aggredito e insultato gli agenti della Polizia municipale e i tecnici della Protezione civile che si erano lì recati per prestare soccorso. Quello che doveva essere solo un temporale si è poi rivelato essere un nubifragio, con tanto di torrenti esondati, gli stessi del 2011.

Ci sarà tempo per capire se ci sono state delle responsabilità e da parte di chi; per ora il Comune e il Sindaco Marco Doria invitano i cittadini a prestare soccorso quando possibile ma a operare con la massima cautela, evitando di prendere mezzi privati quando possibile. Il dramma di Genova non è ancora terminato, e quando spunterà di nuovo il sole si dovranno stabilire danni e responsabilità.

052214509gangUna banda di ragazzi sudamericani, nord africani, italiani e cinesi, con un capo, oltre a un piano: aggredivano loro coetanei solo se genovesi e di buona famiglia.

“Los Toros”, così si chiamava l’eterogenea compagnia criminale, erano capeggiati da Pedro Galvez. “La regola era chiara – ha detto al pm Alberto Landolfi che ha aperto l’inchiesta – si dovevano rapinare solo i genovesi figli di papà. Noi non abbiamo la “paghetta”, quindi ce la prendevamo da soli”.

L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla rapina continuata e aggravata. Era il capo stesso a selezionare le vittime valutando l’abbigliamento o il tipo di cellulare che usavano. Tutti e nove hanno confessato sulla scia del leader. Un gruppo molto affiatato, che si spartiva equamente i proventi delle rapine per pagarsi le serate in discoteca la sera.

Alla babygang sono state contestate una decina di rapine, tutte messe a segno nel centro storico di Genova

Los toros il nome di battaglia – è stata smascherata e i nove hanno confessato, come il loro capo, Pedro Xavier Galvez Hernandez, finalmente i ragazzi genovesi possono tirare un sospiro di sollievo, non hanno più l’incubo di venire aggrediti, malmenati e derubati di cellulari, giubbini,scarpe, e qualunque cosa attirasse l’attenzione della banda.

Concordia: Rossi a Renzi, evitiamo inchino a Costa CrociereIl relitto della Concordia è stato condotto con successo dai rimorchiatori nel porto di Prà Voltri, dove è stata accolta da un lungo suono di sirena ed è stata ormeggiata in sicurezza in banchina.

“Missione compiuta – ha detto il responsabile della Protezione civile Franco Gabrielli – non è più ora della scaramanzia”. Il premier Matteo Renzi da Genova: “Grazie a chi ha reso possibile tutto ciò, un’impresa mai vista prima”.

“La qualità straordinaria di tante persone – ha detto Renzi – ha riportato qua la nave dopo l’errore di qualcuno, non possiamo dire che ha rimediato, ma…”. “Con questa impresa – ha aggiunto – abbiamo dimostrato di poter essere attrattivi per gli investimenti internazionali”.

“Non c’è la possibilità di essere felici quando si arriva a chiudere una vicenda che ha portato a 33 morti. E’ il giorno del ricordo delle vittime e della gratitudine agli abitanti del Giglio e a tutte le forze di polizia e di volontariato. Non è il giorno della conclusione di questa storia, ma è un nuovo inizio”, ha proseguito.

“Grazie alla protezione civile, hanno preso molto vento in faccia, ma oggi è una giornata di festa”. Così Renzi ha ringraziato in particolare Franco Gabrielli per il lavoro fatto per la Concordia. “Questa non è una passerella, ma la conclusione di una storia con tanti morti che nessuno di noi può dimenticare”, ha aggiunto.

“La Concordia oggi è in porto a Genova: il porto di Piombino non era assolutamente in grado di accoglierla. Ma non lo abbandoneremo, smantellerà due navi militari”, ha assicurato il premier.

Nella vicenda della Concordia, ha sottolineato, “l’errore è stato dell’Italia” e questo “sarà definito in sede penale” ma “quello che è stato fatto ora”, con il recupero del relitto “non era mai stato fatto prima. Questa roba qua siamo riusciti a farla solo noi italiani con ingegneri straordinari”.

Genova, una donna di 46 anni sposata e madre di due figli è stata aggredita con dell’acido muriatico da un uomo a volto coperto. La donna è un’addetta alle pulizie presso l’ospedale Gallieria di Genova dove si è verificata l’aggressione.

La donna è stata sfigurata con dell’acido da un uomo a volto coperto negli spogliatoi dell’ospedale Gallieria di Genova dove è stata inizialmente ricoverata, per poi essere trasferita nel reparto oftalmico dell’ospedale San Martino a causa delle gravissime lesioni subite ad un occhio. Presso l’ospedale San Martino è presente un reparto di chirurgia plastica molto avanzato.

I carabinieri del Nucleo investigativo di Genova seguono la pista passionale e stanno spulciando nella vita privata della donna, madre di due figli e sposata residente in zona Marassi. La donna sfigurata con l’acido è in gravi condizioni ma non rischia la vita.

La donna sfigurata con l’acido ha riportato una profonda lesione alla retina dell’occhio sinistro, ustioni sul viso sulle labbra e sulle braccia.

Parla il padre di Giuliano – Ieri vi avevamo riportato la notizia della morte di Giuliano Delnevo, studente genovese che si era convertito all’Islam ed era andato a combattere al fianco dei ribelli contro i soldati del Governo Bashad Al Assad. Oggi sono arrivate le parole di Carlo Delnevo, padre di Giuliano, il quale si è detto fiero di quanto fatto dal figlio in Siria: “Sono orgoglioso di mio figlio, è morto da eroe per salvare un amico”.

Giuliano Delnevo indagato a Genova

Il racconto del padre di Giuliano continua e si fa sempre più incredibile: “Era partito per la Siria più di sei mesi fa, senza avvertirmi. Mi ha raccontato che sarebbe andato in Turchia, invece è andato in Siria che lui definiva ‘la mia via”. In Italia, Giuliano Delnevo era stato indagato per arruolamento con finalità di terrorismo e, da qualche anno, si era anche sposato con una ragazza marocchina, unendosi in matrimonio a Casablanca.

Siria Giuliano Ibrahim Delnevo, 20 anni, è uno studente genovese morto in Siria combattendo al fianco dei ribelli contro il governo Bashar Assad. La vicenda di Giuliano, che questa mattina era stata anticipata nell’edizione de ‘Il Giornale’, è stata confermata da fonti attendibili. Sulla pagina Facebook del ragazzo, lui stesso affermava di essersi convertito all’Islam e di aver assunto il nome di Ibrahim.

Conflitto israeliano – 300 mln di dollari da USA

La battaglia in Siria non ha alcuna intenzione di placarsi, motivo per cui direttamente dal G8 in Irlanda del Nord, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama ha annunciato ai partner di aver stanziato 300 milioni di dollari in aiuti umanitari che andranno ai profughi e a tutti quelli che hanno subìto vittime nel conflitto israeliano. Più di metà somma andrà alla Siria, mentre il resto ai Paesi che ospitano  rifugiati siriani.