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frana carraraÈ stato ritrovato verso le 6 del mattino di venerdì 15 aprile il corpo senza vita di uno dei cavatori di marmo coinvolti nella tragedia di Massa Carrara, avvenuta giovedì pomeriggio in una delle storiche cave di marmo della zona. I due cavatori interessati dall’incidente erano stati travolti da una quantità incredibile di marmo, quasi 2 tonnellate, staccatisi durante l’estrazione e il taglio di una lastra dalla roccia.

I sindacati attivi nel territorio, Cgil, Cisl e Uil di Massa Carrara, assieme ai Cobas Marmo, hanno quindi indetto per la giornata di venerdì uno sciopero generale dell’intero settore del marmo e l’attività resterà ferma nei laboratori, nelle segherie e soprattutto nelle cave. I lavoratori hanno inoltre scelto di dare vita ad un sit-in di presidio sotto il comune del capoluogo toscano, per protestare contro le condizioni in cui operano i lavoratori del settore.

I cavatori hanno dichiarato di voler chiedere al sindaco la revoca della concessione per le aziende che non lavorano rispettando le norme di sicurezza nelle cave, stando a quanto è stato dichiarato dal segretario della Cgil di Massa Carrara Paolo Gozzani. I lavoratori impegnati nel taglio e vittime dell’incidente non dovevano infatti trovarsi in quel luogo e la vicenda sembra essere la punta di un iceberg che disegna un problema da sempre presente e sentito dai lavoratori del settore del marmo di Carrara.

Negli ultimi dieci anni, le persone che sono morte sul posto di lavoro sono state in totale dieci e un ferito viene registrato ogni due giorni. I dati sono stati diffusi dall’Asl di Carrara e dimostrano come i rischi legati alla professione di estrattore di marmo siano elevati, anche alla luce delle migliorie tecnologiche apportate al settore. Gli infortuni sono stati in totale 1.258 a partire dal 2005 e se si considera che le giornate lavorative nel corso dell’anno sono circa 250, il bilancio sale a un infortunio ogni due giorni per i lavoratori che operano nell’estrazione del marmo a Carrara.

liguria alluvione 2014

Ancora brutte notizie, purtroppo, arrivano in queste ore da Genova e dalla Liguria, dove sono stati registrati anche due morti. Si sono verificate frane, allagamenti, due donne di cui una incinta sono state salvate, ma altre due persone non ce l’hanno fatta. I vigili del fuoco hanno infatti da poco ritrovato i corpi dei due coniugi, Carlo Arminise, 73 anni, e Franca Iaccino, 69, che erano dati per dispersi a Leivi. I cadaveri si trovavano a circa 60 metri a valle dell’abitazione, sepolti dal fango. La protezione civile nazionale è arrivata nelle zone alluvionate, e l’esercito dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Lo stato di allerta 2 durerà fino alle 15 di domani, 12 novembre 2014.

Ieri sera, dopo le 22, un violento nubifragio si è abbattuto su Chiavari; dopo circa mezz’ora il torrente Entella, lo Sturla e il rio Rupinario sono esondati quasi in contemporanea a Carasco e Chiavari. Si sono verificate diverse frane, ed è interrotto il tratto ferroviario tra Chiavari e Zoagli. A Chiavari circa 10 persone sono state salvate dai sommozzatori dei vigili del fuoco. «In 12 ore – ha affermato il capo della protezione civile, Franco Gabrielli – alcune località sono state interessate da oltre 200 millimetri di pioggia caduti su un territorio fragilissimo».

E dopo mezzanotte una frana si è abbattuta su una palazzina a Carasco: i vigili del fuoco dopo due ore hanno ritrovato due donne disperse, di cui una era incinta, ancora sotto choc ma per fortuna vive e vegete. All’alba nel Chiavarese erano ormai caduti oltre 200 mm di pioggia. I due coniugi morti a Leivi si trovavano a casa in via Monte Gazzo, quando una enorme massa di sassi e fango ha travolto la loro villetta. Sono deceduti Carlo Arminise, 73 anni, e Franca Iaccino, 69 anni. Il pubblico ministero Biagio Mazzeo intanto ha aperto una inchiesta per omicidio colposo. «Servono soldi, altrimenti questa regione non la ritiriamo su», afferma il presidente della regione Burlando. «C’è bisogno di almeno 150-200 milioni subito per ridare una speranza alle persone colpite un mese fa a Genova e ora nel Tigullio».

Glacier-Express-1Un treno passeggeri è deragliato oggi in Svizzera, nel Canton Grigioni, a causa di una frana. Lo riferiscono i media svizzeri che parlano di un “grave incidente”. Non è ancora noto se vi sono vittime. Il treno è deragliato sulla linea tra Coira e St. Moritz in un luogo difficilmente raggiungibile, nei pressi di Tiefencastel.

Un treno passeggeri della Ferrovia retica (RhB) partito da St. Moritz e diretto a Coira è deragliato attorno all’una tra Tiefencastel e Solis, a pochi chilometri a est di Thusis.

Due vagoni sono caduti nel precipizio a lato dei binari, in un sito dove il fiume Albula ha scavato una gola profonda, a causa di una frana che ha coperto i binari. Uno è rimasto parzialmente rovesciato, mentre l’altro è scivolato più in basso. La Polizia cantonale grigionese parla di un incidente grave, senza fornire dettagli.

Sul posto si trovano i pompieri, la polizia, il soccorso alpino, il Care team Grischun e diversi elicotteri, almeno 4 della Rega, che stanno evacuando i passeggeri. Sul convoglio vi erano almeno 200 persone.

Rinforzi sono accorsi anche da Coira. Radio Grischa ha riferito anche anche di sommozzatori in azione, chiamati per intervenire nel caso in cui i dovessero finire nel fiume.

Nella regione sta piovendo sin da stamani.

Arthur Sandri, capo della Sezione federale frane, valanghe e bosco di protezione, ha dichiarato che questa estate le frane sono state particolarmente numerose a causa del maltempo, che ha impregnato d’acqua i pendii rocciosi, con il conseguente distacco di materiale e rocce.

  Frana a Pesaro, villaggio Ail evacuato. E’ stato evacuato un villaggio di casette in legno dell’Ail (Associazione Italiana Leucemie) a causa di una frana di terriccio e alberi. La struttura ospita i parenti dei degenti dell’ospedale di Pesaro, le 5 famiglie che alloggiavano nel villaggio al momento della frana sono state trasferite in un albergo. Lo smottamento, con un fronte di circa 50 metri, ha divelto una parte del muro di cinta del villaggio; è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco i quali si sono adoperati nella messa in sicurezza dell’area interessata dalla frana. Per la giornata di martedì è previsto l’arrivo di una ditta specializzata.

Causa dello smottamento potrebbe essere la pioggia intensa caduta su Pesaro nelle ultime ore.

  Operaio muore schiacciato da frana. Ancora una tragedia, ancora un incidente mortale sul lavoro, questa volta nel cuneese, in Piemonte. La vittima è un operaio che lavorava nel cantiere di costruzione di un tunnel sulla strada che collega il paese di Bastia Mondovì a Carrù.

L’impresa per cui l’operaio deceduto lavorava sta perforando un fianco di una collina, proprio da questa parete rocciosa si è staccato un blocco di cemento che ha colpito in pieno l’operaio. Nonostante i tentativi di soccorso dei colleghi, all’arrivo dei sanitari l’uomo era già morto. I carabinieri e lo Spresal dell Asl Cuneo 1 si stanno occupando dell’incidente.