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fallimento

papa francescoPapa Francesco ci ha abituato ormai con le sue dichiarazioni, non sempre apprezzate per la verità. L’ultima è quella di oggi. In un’intervista ha dichiarato che probabilmente il suo pontificato sarà breve e che durerà solo pochi anni. Non si capisce bene, in effetti, se ha intenzione di dimettersi oppure se teme la morte (e alla sua età non è un’eventualità così difficile).

I maligni potrebbero obiettare che si sta rendendo conto come la sua azione sia fallimentare, sotto molti punti di vista, e quindi stia pensando di ritirarsi a vita privata. I complottisti, invece, probabilmente pensano ad una sua possibile eliminazione da parte di fantomatici gruppi di potere ostili al cambiamento in Vaticano (ma quale cambiamento, poi?).

Da parte nostra non prendiamo posizione nè per una nè per l’altra ipotesi. Non facendo parte nemmeno della chiesa cattolica non ci interessa molto il modo in cui viene gestita questa organizzazione. Quello che purtroppo pesa nella vicenda di Papa Francesco e il suo peso mediatico che spesso veicola un messaggio assolutamente non condivisibile.

Pensiamo, giusto per fare un esempio, a tutti i messaggi a tema economico con contenuti sbagliati (alla fine la colpa è sempre del capitalismo cattivo, mentre il bolivarismo, il comunismo e l’integralismo islamico sono il sol dell’avvenire) o alla sua giustificazione implicita del folle attacco terroristico di Parigi. Tra l’altro in quell’occasione, disse che se qualcuno offendeva sua madre, lui avrebbe sferrato un pugno. Peccato che proprio il giorno dopo un ragazzino picchiò un compagno con un pugno con questa precisa giustificazione, mandandolo in coma.

Un altro episodio che non possiamo che definire vergognoso (oltre che blasfemo) è la visita di Papa Francesco alla barriera difensiva che ha salvato così tante vite umane. Ebbene, in quell’occasione si mise a pregare con lo stesso atteggiamento che di solito si assume presso il Kotel, il muro del pianto.

Auguriamo quindi lunga vita a Papa Francesco ma auguriamo al mondo intero che si possa dedicare agli affari suoi (o a quelli della chiesa che dirige) senza interferire con la vita degli altri esseri umani e senza sparate inutili, offensive o blasfeme.

ALLIANCE - EURO 2012  - GERMANIA- ITALIAE’ finita con Italia-Uruguay  la partita più brutta vista fin qui in Brasile. Una caporetto!

E’ stata una partita nervosa, spezzettata, sotto ritmo; mal giocata, mal diretta.Prandelli: “Ho parlato con il presidente federale Albertini, con il dg Antonello Valentini e visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità ho detto loro che rassegno le mie dimissioni”, “Quando un progetto tecnico fallisce è giusto che ci si prenda le responsabilità””Ci siamo trovati di fronte a delle aggressioni verbali, io non ho mai rubato soldi, vado via a testa alta. Ho sbagliato e do le dimissioni, ma non voglio sentir dire di aver rubato dei soldi ai contribuenti”, ha dichiarato il ct dimissionario. “Nel momento in cui abbiamo rinnovato è cambiato qualcosa, siamo stati considerati come un partita, quando sappiamo che la Federazione non prende solo soldi dallo stato, non c’è stata una difesa forte e una presa di posizione”.

Il fallimento di Prandelli è anche il fallimento di un gruppo da lui formato, impostato su Mario Balotelli atteso ad un salto di qualità ,invece si è dimostrato non all’altezza.  “Lui rientra nel progetto tecnico, io l’ho scelto, e io mi dimetto – ha evidenziato Prandelli – Non è stato un progetto tecnico vincente”.

Nel ripensare al Mondiale, Prandelli ha ammesso: “Dove abbiamo perso la qualificazione? Nella partita con la Costa Rica, in quella gara dovevamo fare di più, non siamo stati bravi a costruire palle gol, nonostante i quattro attaccanti messi dentro. A certi livelli diventa importante non solo la tecnica ma anche la fisicità”

. Prandelli in conclusione ha fatto una riflessione più generica sullo stato di salute del calcio italiano. “Sapevamo che la preparazione sarebbe stata difficile, era difficile trovare una condizione che ci potesse dare non dico freschezza ma quel modo di giocare che hanno questa squadre – ha ammesso il ct dell’Italia in riferimento alle squadre sudamericane – Abbiamo visto come ripartiva l’Uruguay, il nostro calcio non produce questi giocatori, non avendo certe caratteristiche devi inventarti un progetto tecnico, la riflessione da fare sul calcio italiano è ampia”, ha concluso.