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camusso-congressoCgil in una nota pubblicata sulla home page del proprio sito afferma ‘La Riforma del lavoro’ – meglio conosciuta come Jobs act – è in contrasto con la disciplina europea.

Il sindacato ha spiegato così la scelta di ricorrere alla Commissione europea: “La legge 78, che elimina l’obbligo di indicare una causale nei contratti a termine, sposta la prevalenza della forma di lavoro dal contratto a tempo indeterminato al contratto a tempo determinato, in netto contrasto con la disciplina europea che, al contrario, sottolinea l’importanza della stabilità dell’occupazione come elemento portante della tutela dei lavoratori”.

La leader della Cgil Susanna Camusso ha, poi, attaccato il ministro del Welfare Giuliano Poletti, autore del Jobs act: “Chiediamo al Governo di porre riparo cancellando quelle tipologie contrattuali fonte di abusi nel nostro ordinamento e riportando i contratti a termine ad un uso funzionale con peculiari esigenze dell’impresa che ne giustificano l’utilizzo”.

“Quattro i punti principali su cui si basa il ricorso – spiegano dalla Cgil – la causalità per il ricorso ai contratti a termine rappresentava un argine contro un loro utilizzo improprio”. E ancora: “eliminarne la motivazione lascia spazio a usi impropri che penalizzano il soggetto debole, cioè il lavoratore”.

Secondo il sindacato, inoltre, “il combinato disposto di causalità, rinnovi e proroghe espone il lavoratore al rischio di non riuscire a firmare mai un contratto ‘stabile’ indicato come ‘contratto comune’ proprio dalla normative europee, con forti penalizzazioni soprattutto per i soggetti più ‘a rischio’, lavoratori over 50 e donne; si introduce un’assoluta discrezionalità rispetto ai licenziamenti”. Infine, non ci sarebbe alcuna prova statistica che “all’aumento della precarietà corrisponda un aumento dell’occupazione”.

unnamed15-360x140Sabato 17 maggio ci sarà una strabiliante iniziativa “La notte  Europea dei musei”, sono tantissimi anche da noi le istituzioni museali che hanno aderito all’iniziativa,  dagli scavi di Pompei agli Uffizi di Firenze, invece udite udite…il Colosseo resterà chiuso. Secondo il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, in base agli accordi sindacali non c’è abbastanza personale interno su base volontaria. “Io- ha continuato Franceschini- non ho gli strumenti per forzare questa situazione, se non quello di fare un’appello. Mi sembra infatti inconcepibile che il monumento più importante  che abbiamo resti chiuso al pubblico”.

“Abbiamo deciso – ha spiegato il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini – di partecipare convintamente a questa iniziativa e di fare anche alcuni passi in più, costruendo un rapporto di sinergia con il sistema dei musei comunali”. A questo proposito, ha poi aggiunto il titolare di via del Collegio Romano, “stiamo istituendo un tavolo permanente tra il sistema dei Comuni ed il ministero sui temi della cultura e del Turismo cercando di costruire, in particolare nelle città d’arte, delle forme di sinergie, ad esempio nella gestione e nella bigliettazione dei musei”. Un modello che realizzi “un polo museale articolato anche sulla base di alcune esperienze positive che stanno funzionando in alcune città italiane”.

La notte  Europea dei musei è nata per la volontà di democratizzazione e di apertura a tutti e consente ai musei partecipanti di aprire a un orario diverso.

In questa occasione alcuni musei, esposizioni, diventeranno punti di incontri e spettacoli,di letture ecc.

Per tutti,ma in particolare per i giovani è un occasione speciale per scoprire in una serata la varietà e la ricchezza dei nostri musei.