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elton john putinL’attesa si è finalmente conclusa e il sipario del palco dell’Ariston si è aperto ieri sera per la prima puntata del festival della canzone italiana di Sanremo. La serata si è rivelata brillante, molto incentrata sul tema dei diritti civili che sta tenendo banco da tempo e forte di un ospite di eccezione del calibro di Sir Elton John.

Poche ore prima dell’avvio del festival una campagna social aveva chiesto ai partecipanti di dimostrare la loro adesione alle unioni civili e tanti sono stati i vip che hanno raccolto l’invito, da Noemi a Enrico Ruggeri fino ad Arisa, che hanno cantato esibendo un nastro multicolore, chi attaccato al microfono chi stretto fra le mani. Si è trattato di un simbolo forte, che grazie alla visibilità del festival e del suo carrozzone ha potuto raggiungere più di una famiglia italiana e farla riflettere su un tema caro alla politica, ma soprattutto a tanti movimenti presenti nel nostro paese.

Dopo un inizio di gara sereno, con esibizioni di cantanti più o meno giovani, il palco è stato calcato dagli ospiti, per prima Laura Pausini, che ha cantato un medley dei suoi successi ricordando la sua infanzia. Lo spettacolo è proseguito con il trittico comico Aldo Giovanni e Giacomo e da lui, Sir Elton John, che ha regalato al pubblico in sala e a casa ben due pezzi storici della sua carriera, Your Song e Sorry Seems To Be The Hardest Word, oltre ad un brano contenuto nel nuovo album recentemente uscito.

Carlo Conti ha quindi intervistato il baronetto chiedendogli lumi sulla sua carriera e sulla sua giovinezza, quindi Elton John ha ringraziato il suo pubblico, l’unica fonte di ispirazione e ciò che gli permette di avere una carriera così solida, e si è dichiarato felice di essere potuto diventare padre nel corso della sua vita. Un altro appello, forse un po’ dolce e velato, alla necessità di dotare l’Italia di una seria legge sulle unioni civili.

310x0_1443152683554_medium_150917_202418_to170915pa_5153Si tratta di una vicenda di cronaca apparentemente leggera, in quanto sintomatica di quanto i social e la diffusione delle notizie possano entrare nella vita di ogni giorno e ‘sconvolgere’ la quotidianità. Qualche settimana fa Elton John, cantante britannico che da anni si batte per i diritti civili e per le unioni gay, aveva espresso chiaramente la volontà di incontrare il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, per parlare della tremenda situazione omofoba russa.

Pronta era arrivata una telefonata, o almeno così pensava il baronetto inglese, che chiedeva un colloquio sulle questioni. In realtà si era trattato di uno scherzo di due dj, ma Elton John aveva preso seriamente la cosa, pubblicando sui canali social la sua soddisfazione e il suo piacere di incontrare faccia a faccia il presidente russo per discutere finalmente gli argomenti indicati. Pronta era arrivata la risposta del Cremlino, che aveva affermato l’inesistenza della telefonata fatta dal premier russo.

Tutto si è risolto ieri, perché finalmente la vera telefonata c’è stata, e Vladimir Putin incontrerà Sir Elton John per discutere di una situazione che preme al cantante di Your Song, ma anche a tutta la comunità gay mondiale. La telefonata è stata quindi avallata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov e, secondo i bene informati, il presidente russo avrebbe invitato il cantante a non prendersela per lo scherzo telefonico ricevuto, affermando che sono cose che capitano. Humour glaciale? Probabilmente sì, ma la comunità gay mondiale attende il giorno in cui i due potranno finalmente incontrarsi, in un evento che si propone più simbolico che altro. Molto deve infatti essere fatto in Russia per cambiare la crescente ondata di omofobia che interessa il paese, una situazione che sembra essere fomentata proprio dagli alti vertici dello Stato russo.

elton john putinLa questione fra Elton John e il Cremlino sembra non avere pace. Pochi giorni fa il cantante britannico, grande attivista dei diritti gay aveva esplicitamente chiesto di parlare con Vladimir Putin per discutere della sua folle presa di posizione contro i gay e della violazione dei loro diritti che da anni si perpetua in Russia.

Il cantante aveva quindi affermato che il presidente era disposto a parlargli, in quanto aveva ricevuto una telefonata di possibile accordo da parte del Cremlino. La telefonata è stata subito smentita dal portavoce Dmitri Peskov, il quale ha affermato di non sapere chi abbia parlato con il rocker, ma sicuramente non si trattava del presidente Putin. Si è trattato, quindi, di una mega burla? Il portavoce ha inoltre affermato di non avere ricevuto nessuna richiesta formale da parte di Elton John di parlare con il presidente e che qualora essa venisse fatta, il presiedente sarebbe di certo ben disposto a discorrere dell’argomento con l’interessato.

La richiesta era partita quando Elton John aveva criticato aspramente Putin e la sua linea dura contro gli omosessuali durante un’intervista rilasciata all’emittente Bbc radio. In questa occasione il cantante aveva richiesto esplicitamente di parlare con il presidente per chiarire la sua posizione nei confronti della comunità omosessuale che vive in Russia e di essere pronto a ‘demolire’ le sue ridicole posizioni su questo argomento così scottante. A seguito della presunta telefonata, sir Elton John si era quindi esposto, pubblicando dei ringraziamenti pubblici su Instagram al presidente russo per avere accettato di incontrarlo, lasciando presagire che un incontro fra i due sarebbe avvenuto al più presto.

A chi dobbiamo quindi credere? Forse Elton John è stato vittima di un imitatore? Oppure il Cremlino sta temporeggiando e aspetta che il cantante britannico invii una richiesta ufficiale per essere ricevuto dal leader russo? Staremo a vedere, intanto l’opinione pubblica si schiera a favore del cantante e di tutti i diritti della comunità omosessuale, la quale vive una forte discriminazione da parte del governo russo. Prova ne è che alcuni giorni fa Vladimir Putin ha insignito di un’onorificenza il creatore della legge omofoba Vitaly Milonov, uomo di Stato che aveva vietato mediante una legge emanata a San Pietroburgo la propaganda omosessuale nella terra del grande freddo.