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Caso-CucchiIl caso Cucchi può essere letto come una delle pagine più controverse della cronaca recente del nostro paese. Si tratta di una pagina molto misteriosa, in quanto il giovane Stefano Cucchi sarebbe morto alcuni anni fa in seguito a dei maltrattamenti subiti nel carcere e nelle infermerie dove era stato accolto in seguito ad un arresto. Il ragazzo non fece più ritorno a casa dopo l’arresto, e questo fatto non trovò mai dei responsabili certi. La sorella Ilaria non ha mai perso la speranza e, in nome del fratello, sta da anni portando avanti una battaglia per vedere incriminate le persone che quella notte non diedero le giuste cure al fratello, anzi, gli usarono violenza e lo portarono al decesso, a suo dire.

E’ di domenica 3 gennaio la notizia che Ilaria Cucchi ha scelto di pubblicare sul suo profilo Facebook una foto che ritrae uno dei carabinieri che sembrano essere coinvolti nell’inchiesta. Si tratta di un gesto molto coraggioso, che però ha attirato sulla donna tante polemiche, da ambo le parti, ovvero da chi difende la donna e il suo fratello deceduto e anche da chi si sta schierato con le forze dell’ordine in questo caso così particolare.

La ragione che ha spinto Ilaria Cucchi a pubblicare la foto del carabiniere, ritratto in costume sui sassi al mare, è di dimostrare l’evidente differenza fisica con suo fratello, perché da un lato abbiamo un giovane muscoloso e forte, mentre dall’altra il povero Stefano, che era ridotto a pelle e ossa, sia per cause di malnutrizione che legate al consumo di sostanze stupefacenti. La pubblicazione ha quindi scosso l’opinione pubblica e molti sono stati i messaggi che hanno fatto seguito all’evento. Ilaria Cucchi ha quindi scelto di sciogliere il silenzio, e nella serata ha invitato tutte le persone che hanno commentato le foto a non usare la violenza come è stato fatto con suo fratello, ma di capire e informarsi in modo pacifico sulla vicenda, per riuscire a trovare assieme i veri responsabili della morte del suo giovane fratello.

caso cucchiNon è del tutto soddisfatta Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, nonostante la procura di Roma e il suo capo procuratore, Giuseppe Pignatone, abbia promesso di rivedere le carte di tutta l’inchiesta che ha riguardato la morte di Stefano. Il magistrato ha infatti difeso i pm che avevano condotto le indagini, Vincenzo Barba e Maria Francesca Loy, nell’occhio del ciclone delle polemiche da quando, qualche giorno fa, era stata emesso il verdetto di assoluzione per tutti gli imputati.

«Godono della mia piena fiducia, hanno fatto un lavoro egregio», afferma infatti Pignatone. Ilaria, che con i magistrati si è scontrata più volte, ha affermato: «Non sono passate nemmeno due ore e il procuratore capo di Roma ha già capito che i pm Barba e Loy hanno fatto un ottimo lavoro. I casi sono due: o il dottor Pignatone è riuscito in nemmeno due ore a studiare alla perfezione tutto il fascicolo oppure forse oggi abbiamo perso tutti del tempo».

Ci sarà comunque una revisione di tutta l’inchiesta da parte del procuratore, e forse potrebbero finire nel mirino anche i carabinieri che nel 2009 arrestarono Stefano Cucchi e lo condussero in tribunale. Oltre a loro, saranno riviste le posizioni dei medici del Fatebenefratelli e di Regina Coeli, i quali lo visitarono senza accorgersi del pestaggio che Stefano aveva presumibilmente subito. Pignatone afferma ancora: «Procederemo a una rilettura complessiva degli atti dell’inchiesta, dal primo all’ultimo foglio, per le eventuali posizioni che non sono state oggetto di processo». Il procuratore vuole comunque attendere anche le motivazioni della sentenza d’appello, prima di decidere se formalizzare una nuova indagine. Intanto sono molte le manifestazioni di solidarietà per la famiglia di Stefano, tra cui anche una lettera di Adriano Celentano al giovane: «Ciao Stefano! Hai capito adesso in che mondo vivevi? Certo dove sei ora è tutta un’altra cosa. L’aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra».