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Ed è così che la marcia di solidarietà per i morti Charlie Hebdo ha avuto inizio e si è conclusa. 3000 agenti hanno partecipato per proteggere il corteo a testimonianza di quella che è stata una tragedia, una strage di cui si poteva benissimo farne a meno, considerando che gli stessi erano già stati segnalati ai servizi speciali (troppa libertà?).
Altri giornali che stavano per pubblicare per solidarietà le vignette di Hebdo si sono trovati in difficoltà in questi giorni, sia per simpatizzanti verso gli estremisti che per veri e puri attentati: già in Germania vi è stato un tentativo. Un paio di uomini hanno cercato di incendiare l’edificio di un giornale che stava per pubblicare le strisce di Charlie Hebdo. Per fortuna sono stati arrestati.

Je suis Charlie. Migliaia di fogli con la stessa frase nelle strade di Parigi, per segnalare la resistenza contro il terrorismo e contro le barbarie dell’estremismo. In quest’evento la sicurezza è al massimo, cercando d’evitare eventuali ulteriori tentativi di massacro o assassinio. Vi sono pure 1350 militari a presidiare la marcia, che si prospetta un evento che sarà ricordato molto a lungo. Tutto il percorso è stato per dato di fatto tenuto in sicurezza, i punti d’inizio e fine sono stati collegati da un lungo stralcio d’agenti e più parti del percorso hanno avuto un cecchino posizionato che osservava la manifestazione.

Attesi oltre un milione di persone e così è stato con la presenza non solo del presidente francese. Tutti i leader a capo dell’unione europea hanno partecipato, compreso anche Renzi, che ha attirato abbastanza polemiche per la partecipazione dell’Italia all’intera vicenda, Italia che ha dato sfoggio ad una sfilza di talk show in cui molto è stato criticato l’operato delle forze speciali francesi, giudicate poco preparate e con una tecnica d’assalto rasente alla scarsità (insomma, nessuna delle regole di condotta sono state rispettate). Per quale motivo, allora sono state avanzate le critiche?
Per catturare 3 persone è stato mobilitato in modo concentrico tutto l’apparato di uomini a disposizione, pur di lavare la macchia dell’offesa all’orgoglio francese. Ciò ha portato ad interventi, senza criterio e senza alcuna cognizione (ad es. l’accerchiamento dell’abitazione di uno dei due ricercati, in cui non di certo poteva recarsi, ben conscio di essere ricercato dalla gendarmerie; e la scusa del Dna accampata per aria per giustificare la perdita di tempo). Ciò ha dato il tempo materiale ai due ricercati di fare ulteriori danni, e non solo, molto probabilmente con loro vi era anche la compagna di uno dei due, quella che è fuggita. Soltanto che quando gli agenti hanno fatto l’assalto, si sono preparati d’avanti alla porta (cosa molto sbagliata) in 40 (mentre sono consigliati, al massimo 8-10 elementi, entrando in sequenza e dando l’avanti agli altri della fila). Insomma, è patetico ma sembrava una coda per entrare al supermercato, senza intimare neppure ai due ricercati di posare le armi. E’ partita direttamente da più parti, una raffica di proiettili, tramortendoli entrambi direttamente, mentre sarebbe stato preferibile catturarli vivi (non che forse loro lo avrebbero permesso). Ma è un errore lasciare andare via, come se niente fosse tutte le altre persone che erano rimaste in ostaggio con i 2 ricercati! Bisogna fermarle e chiedere loro i documenti e solo dopo rilasciarle! In questo modo, la compagna di uno dei due si è potuta mescolare tra la folla e fuggire, mentre avremmo potuto avere nelle nostre mani uno dei terroristi vivo. Ma chiaramente queste sono solo critiche e le critiche non servono a nulla, anche perché l’allarme si è spostato anche in Italia, ed in particolare nello Stato del Vaticano, fuori dall’Italia. Certamente, l’orgoglioso popolo francese non gradisce le critiche ed è con convinzione che ha affermato di essere lì per difendere il diritto alla libertà d’espressione che è di tutti.

Tornando alla manifestazione, presente anche il primo ministro israeliano, Netanyahu. Chi invece non si è presentato in quest’occasione è Obama, il presidente Americano. Il timore di nuovi attentati è molto alto difatti, ed è già in circolo il sondaggio: è bene cercare di non provocare più di tanto i terroristi, già incattiviti nei nostri confronti, e senza che ne abbiamo colpa?

Già molti dubbi sulla sicurezza francese ci sono stati, e questo non è da meno. Ma, a quanto sembra, il peggio è passato e dobbiamo solo aspettare, nell’ansia, se ci saranno nuovi pericolosi attacchi, questa volta non più nella capitale della Francia…ma forse sempre nelle capitali ci verrebbe da pensare. Quindi, Londra, New York e si è in dubbio su Roma. Ma tra l’altro, i siti del califfato hanno la loro bella lista di obiettivi, siti e portali che Anonymous ha minacciato di hackerare. Tra quegli obiettivi è stata messa una bella croce rossa sulle facce dei fumettisti di Charlie Hebdo, per i quali già da tempo vi era la loro fotografia. E ve ne sono altre di fotografie di uomini da uccidere secondo il Califfato Islamico (Isis), siti per lo più oscurati ma comunque, per chi ha qualche abilità, ancora esplorabili.

Tuttora si è in dubbio se sia fondata la separazione tra Islam moderato ed Islam estremista. Non tutti ritengono che i terroristi siano tali e solo tali perché essi si basano su passi della scrittura coranica, ben definiti. E di certo, non si può far finta di nulla rinnegando le radici terroristiche ed il loro obiettivo (l’islamizzazione totale).Essendo abituati sempre a scindere tra Occidente ed Oriente, ormai si rischia di parlare per frasi comuni e “falsi buonismi”, strada che non ci porta mai ad avere dei punti fermi sulla faccenda. E pensare che chi ha istigato i due terroristi era proprio un predicatore di una delle più note moschee francesi, non certo un delinquente di strada. Quindi, perché rifiutare nettamente la realtà che è bella insidiata nell’islam? Ciò desta molto sospetto visto che la comunità islamica non ha voluto ammettere che per essa quei fumetti sono graditi e ben accetti: molte le opinioni, secondo le quali, l’islam vieta la rappresentazione dei personaggi religiosi (questo è vero), a differenza del cristianesimo. E ciò non è visto come un libero pensiero, ma continua ad essere un insulto alla loro religione.

20121226_carabinieri_g_03L’incomprensibile tragedia alla periferia del capoluogo umbro. Secondo una prima ricostruzione dei   carabinieri, sembra che l’uomo abbia sparato alla ex compagna, all’amica e al bambino mentre i tre erano a bordo di un’auto parcheggiata in una stradina laterale .Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori anche motivi passionali.

L’uomo, un carrozziere di 32 anni, ha sparato 3 o 4 colpi con la sua Beretta calibro 9 regolarmente denunciata. L’ex compagna ha 24 anni mentre l’amica ne ha 34. L’uomo è ora in stato di arresto all’ospedale di Perugia dove è stato ricoverato dopo essersi sparato alla testa con la stessa arma.

Il piccolo ha poco più di due anni ed è rimasto gravemente ferito dai colpi di pistola sparati dal padre. E’ stato portato in gravissime condizioni in ospedale. Gravissima anche la madre. Il bimbo è stato ora trasferito in elicottero all’ospedale Meier di Firenze.
“Ho sentito tre colpi. Poi ho visto un lago di sangue…”: un anziano che vive a poca distanza. “Ero a casa – racconta ancora l’uomo – quando ho sentito gli spari e sono sceso in strada. Ho visto le due donne e il bambino all’interno dell’auto. Poco lontano, in terra in strada, c’era l’uomo.

Un lago di sangue incredibile…”. L’aggressione è avvenuta davanti casa della donna amica della madre del bambino ferito. Sembra che i tre si stessero preparando per andare al mare o in piscina.

Il movente ipotizzato dagli investigatori continua ad essere quello di un dissidio all’interno della ex coppia. Non erano state comunque mai presentate, né dall’uomo né dalla donna denunce di alcun tipo, la coppia si era separata da poco.

pino-daniele-fabiola-638x425Pino Daniele è sempre riuscito a tenere la sua vita privata lontano dal gossip e dai riflettori, e anche con  la separazione dalla moglie Fabiola Sciabbarrasi ha ottenuto che tutto passasse sotto silenzio.

A sollevare il velo è la ex moglie che in un intervista parla di Pino che avrebbe un nuovo amore, ha già sostituito Fabiola dopo 20anni di matrimonio e la nascita di  3 figli Sara, 18 anni, Sofia, 13, e Francesco, 8. Per Pino Daniele era già il secondo matrimonio.

Fabiola dice:L’ho amato perdutamente. La sua felicità era persino più importante della mia, gli ho dedicato tutto il mio tempo, ho creduto nella nostra coppia.

Dovevamo trasferirci tutti nella nuova casa nel centro di Roma, ma ci è andato soltanto lui: io e i figli siamo rimasti nella vecchia fuori città. Ci ho messo un po’ a capire. E purtroppo anche i miei ragazzi.

Ma gli amori finiscono, questa è la lezione che mi ha insegnato Pino. E quindi avvocati, tribunali, giudici… Io ho subito questa fine, ma voglio che i miei figli ne risentano meno possibile. Purtroppo non riesco a impedirlo.

Per me la famiglia è bigenitorialità, e i miei ragazzi lamentano l’assenza del padre. O meglio, del padre con cui sono cresciuti. Io so soltanto che vorrei che continuassero a vedere il padre in modo continuativo, magari scegliendo i loro tempi, per accettare e metabolizzare il nuovo amore del papà.

Non si può imporre una presenza a dei bambini. E se magari quella presenza non è accolta con entusiasmo, il rischio è che si trasformi in assenza, ma quella del padre.

Daniele non ha voluto nascondersi. Intervistato ha dichiarato: Sono come Enrico VIII. Dopo due famiglie non smetto di credere nell’amore. Perché se smetti di crederci non vivi più.

E poi io non sono uno che consuma l’attimo, ho bisogno di un futuro fatto di certezze. È vero che quando hai a che fare con i sentimenti non esistono sicurezze, però comunque bisogna costruire.

Qualcuno mi potrebbe dire: ma a 59 anni, dove vuoi arrivare? Non lo so, sta di fatto che penso sempre al domani. La mia nuova compagna è all’antica, come me. Al secondo fallimento matrimoniale potrebbe sembrare un controsenso, ma io credo nella famiglia.