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Matteo RenziIl premier Matteo Renzi nell’intervista rilasciata al Financial Times risponde in modo deciso alle critiche di Draghi

“Sono d’accordo con Draghi quando dice che l’Italia ha bisogno di fare le riforme, ma come le faremo lo deciderò io, non la Troika, non la Bce, non la Commissione Europea. Farò io stesso le riforme perché l’Italia non ha bisogno di altri che spieghino cosa fare”

Dove esprime anche l’auspicio di non “superare il tetto del 3%. Speriamo di aver una crescita migliore nella seconda metà” e chiudere con un deficit al 2,9%”.
Il premier ha poi sottolineato che l’Italia non sforerà il 3%, “è un regola vecchia ma è una questione di credibilità e reputazione per l’Italia anche se altri lo supereranno”.

E ha continuato: “Non sono una persona timorosa per natura, ma sarei felice se l’euro non fosse così forte rispetto al dollaro e se l’inflazione fosse un pò più alta”. Renzi si dice convinto di poter portare ” l’Italia fuori dalla crisi: l’Italia ha un grande futuro, le finanze italiane sono sotto controllo e continueremo a ridurre le tasse. Faremo cose rivoluzionarie- Ho intenzione di consegnare questo Paese in ordine a chi verrà dopo di me. Il tempo dimostrerà se questa è arroganza o coraggio. Da parte mia non ho intenzione di indietreggiare e andrò avanti”.

Sul futuro il capo del governo dice di non fare eccezione rispetto a ciò che pensa in genere sulla durata dell’impegno politico. “I politici devono essere come lo yogurt, a un certo punto devono scadere, non lo puoi fare per sempre. Vale anche per me, per me è già iniziato il conto alla rovescia per essere rottamato”.

camusso-congressoCgil in una nota pubblicata sulla home page del proprio sito afferma ‘La Riforma del lavoro’ – meglio conosciuta come Jobs act – è in contrasto con la disciplina europea.

Il sindacato ha spiegato così la scelta di ricorrere alla Commissione europea: “La legge 78, che elimina l’obbligo di indicare una causale nei contratti a termine, sposta la prevalenza della forma di lavoro dal contratto a tempo indeterminato al contratto a tempo determinato, in netto contrasto con la disciplina europea che, al contrario, sottolinea l’importanza della stabilità dell’occupazione come elemento portante della tutela dei lavoratori”.

La leader della Cgil Susanna Camusso ha, poi, attaccato il ministro del Welfare Giuliano Poletti, autore del Jobs act: “Chiediamo al Governo di porre riparo cancellando quelle tipologie contrattuali fonte di abusi nel nostro ordinamento e riportando i contratti a termine ad un uso funzionale con peculiari esigenze dell’impresa che ne giustificano l’utilizzo”.

“Quattro i punti principali su cui si basa il ricorso – spiegano dalla Cgil – la causalità per il ricorso ai contratti a termine rappresentava un argine contro un loro utilizzo improprio”. E ancora: “eliminarne la motivazione lascia spazio a usi impropri che penalizzano il soggetto debole, cioè il lavoratore”.

Secondo il sindacato, inoltre, “il combinato disposto di causalità, rinnovi e proroghe espone il lavoratore al rischio di non riuscire a firmare mai un contratto ‘stabile’ indicato come ‘contratto comune’ proprio dalla normative europee, con forti penalizzazioni soprattutto per i soggetti più ‘a rischio’, lavoratori over 50 e donne; si introduce un’assoluta discrezionalità rispetto ai licenziamenti”. Infine, non ci sarebbe alcuna prova statistica che “all’aumento della precarietà corrisponda un aumento dell’occupazione”.

Serie B – Nella mattinata di oggi, la Commissione Disciplinare Nazionale ha penalizzato di un punto il Novara, oltre ad inibire per due mesi il presidente Accornero. Insieme a lui, viene inibito anche l’amministratore delegato della società, ovvero Massimo Antonino De Salvo. Con la penalizzazione incassata, il Novara scende a 35 punti.

Serie B: la nota della Figc

Il motivo della penalizzazione e della sanzione per i due dirigenti è riportata in una nota presente sul sito della Figc, che sintetizza così: “non aver documentato agli Organi federali competenti l’avvenuto pagamento delle ritenute IRPEF relative agli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di settembre e ottobre 2012”.