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charlie hebdo

Dopo l’attentato a Charlie Hebdo non c’è stato tanto altro da dire: il giornale tornerà di nuovo in produzione e con una tiratura di copie veramente massiva, un milione contro il massimale di 60 mila. Questo è stato possibile grazie al contributo di migliaia di simpatizzanti che generosamente hanno ridato la speranza ad un giornale che sembrava ferito immensamente dal massacro. Ed in effetti, è così: la redazione ha ammesso che sarà una ferita che non rimarginerà mai più, ma gli aiuti sono apprezzati e daranno linfa ad un nuovo Charlie Hebdo.

Ma l’allerta non è finita qui. Prima dicono di assalire l’America e l’Inghilterra, poi l’allarme passa al Vaticano. L’intera operazione sembra effettivamente e specialmente mirata a creare inutile allarmismo, perché in effetti quello che hanno assicurato le forze dell’ordine è che per il momento non sembra essersi presentata nessuna minaccia di sorta. Basta agli inutili allarmismi, ma allo stesso modo nessun paese è a rischio zero. Nessun paese è davvero al sicuro: quello che possiamo fare però è trovarci pronti di fronte ad un insano evento come quello successo a Parigi.
E come disse il califfo nero: “L’occidente non gusterà mai più la pace”. Stanno, quindi, facendo giochetti psicologici ma non ci tengono a tirare troppo la corda? Pensate un po’, ma cosa ci metterebbero le nazioni alleate a bombardare il califfato? Nulla, e quindi, non sembra tutto questo un’oscura minaccia senza senso?

La minaccia non risulta, secondo Alfano. Secondo tanti altri esponenti politici e religiosi, non bisogna andare in panico ed isolarsi. Un comportamento del genere mira solamente a mettere in disordine un paese già con le sue tensioni, soprattutto considerando che fra 48 ore vedremo le dimissioni finali del presidente Napolitano. L’Italia ha già visto la morte di personaggi famosi in questi ultimi giorni, e tra le altre cose che non vogliamo vi è certamente un attentato terroristico.

Ma in effetti, il pericolo al momento non risulta. Sono state predisposte ulteriori guardie e controlli al Vaticano, finora senza fruttare nessun tipo di cattura o minaccia sventata.
L’ISIS è presente. Il terrorismo è sempre presente, ma dove saremo esattamente quando saranno pronti a colpire?