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indexNella morte di Pantani esistono ad oggi numerosi coni d’ombra, che la mamma del campione, Tonina, ha sempre cercato di riportare in luce ed approfondire. Dopo più di dieci anni si riapre il caso, approfondendo un aspetto inquietante, che forse dietro la morte di Pantani come atleta sopratutto ci sia la mano della camorra. O meglio delle scommesse che avrebbero fruttato a chi di dovere numerose banconote.

Le indagini della Procura di Rimini rivelano infatti che la stanza d’albergo, dove Pantani ha trovato la morte, è stata più volte rimaneggiata. Inoltre nel giro del’99 a Madonna di Campiglio, il tasso di ematocrito riscontrato a Pantani era del 51,9 quindi oltre i valori limite e questo lo ha estromesso dalla corsa, impedendogli di raggiungere Milano in Maglia Rosa. Incongruenze, visto che la sera prima il tasso era di 48 e quindi corretto, visto che la sua provetta non era sigillata e quindi alla mercè di chiunque avesse voluto manometterla.

Non da ultima la rivelazione di Renato Vallanzasca, pluriomicida in carcere a Milano, il quale ha dichiarato di essere stato avvicinato in carcere da un camorrista, che gli avrebbe suggerito di puntare i propri soldi sulla perdita di Pantani, dandogli certezza del risultato. Tante sono quindi le parti della storia finale e tragica di Marco Pantani che non coincidono con la chiusura effettuata sul caso. Nessuno crede più al suicidio. Come da anni urla la mamma Tonina, grazie alla quale invece stanno emergendo tutte queste nuove ipotesi e piste da seguire.

Camorra – All’alba di oggi, i Carabinieri del Comando provinciale di Napoli e del Ros hanno arrestato oltre 100 persone, tutte accusate di essere affiliate al clan di camorra Di Lauro. L’operazione ha fatto riferimento in particolare al traffico di cocaina proveniente dalla Spagna, cocaina che poi veniva gestita dal clan Di Lauro che la immetteva sulle piazze di spaccio napoletano.

Scampia – Clan Di Lauro come un’azienda

Il clan Di Lauro, stando a quanto hanno raccolto gli inquirenti, fatturava al mese 1,6 milioni di euro al netto delle spese, soldi che entravano in cassa per la gestione della piazza. Tra i 100 arresti troviamo anche Marco Di Lauro, latitante e Raffaele Di Lauro, figlio di Paolo Di Lauro, in carcere dal 2005. Raffaele Di Lauro è stato fermato all’altezza della Sicilia su una nave da crociera mentre festeggiava il compleanno della fidanzata, a cui aveva regalato un viaggio da oltre 10mila euro.

Felice Leonardi il boss della camorra appena 26enne appartenente all’ononimo clan camorristico operante a Scampia è stato arrestato dalle forze dell’ordine questa mattina a Giugliano (Na).

Insieme a lui nell’abitazione è stato arrestato Michele Silvestro 28 anni, esponente di spicco del clan camorristico. Su di loro pende l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Felice Leonardi aveva preso alla sua morte il posto del padre Francesco 52 anni detto il Chiappellone, lui e Silvestri erano ricercati da settembre  su ordinanza di custodia cautelare emessa su richiesta della Dda di Napoli per associazione di tipo mafioso e per detenzione, spaccio e traffico internazionale di stupefacenti perpetrato tra l’area nord di Napoli, Spagna e Romania.

 

Faida-di-camorra-due-ordigni-a-ScampiaIeri sera una bomba è stata fatta esplodere a Scampia, in via Labriola, davanti al lotto G. Due bambini, di 9 e 13 anni, sono stati colpiti dalle schegge dell’esplosione della bomba a mano, portati dai genitori all’ospedale Cardarelli sono stati dimessi subito dopo le cure. Ancora una volta Scampia, quartiere a nord di Napoli, è teatro degli scontri della faida tra il clan degli scissionisti e quello dei girati. Sulle persone che hanno lanciato la bomba i carabinieri del comando provinciale di Napoli stanno ancora indagando. Si è trattato di una potente esplosione: l’ordigno dimensioni rilevanti, era composto da micropallini che al momento dell’esplosione si sono propagati in un raggio molto largo.

Un altro episodio si è registrato poi, dopo poche ore di distanza: un altro ordigno esplosivo è stato trovato dai carabinieri a Scampia. L’ordigno è stato prelevato dagli artificieri dell’arma nei pressi delle “Case celesti”. Gli artificieri dei carabinieri del comando provinciale di Napoli che hanno esaminato i due ordigni hanno appurato che hanno in comune la medesima fabbricazione dell’Est Europa. Dal momento che entrambe le bombe non hanno provocato danni nei confronti di esponenti del clan dei girati si ritenere che si sia trattato di azioni dimostrative degli scissionisti per persuadere i propri rivali a concludere la faida.

blitz-anticamorra-clan-mallardoÈ in corso l’operazione dei Ros per raggiungere i 47 indagati, del clan Mallardo, per associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi da guerra, il blitz è cominciato all’alba.  Il clan Mallardo opera a Giugliano e dopo la condanna dei suoi capi storici, Francesco e Giuseppe Mallardo, ha  creato nuove alleanze con il clan Licciardi  di Secondigliano e Bidognetti di Casal di Principe. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli ed ha portato al sequestro di beni mobili e immobili per un valore di circa 600 milioni di euro. Tra i beni sequestrati circa 900 immobili e 23 aziende, 200 conti corrente e beni di lusso.

I tre clan avevano costituito un gruppo misto ed un direttorio per gestire le attività illecite, nel casertano e nel napoletano. Nel 2011 la famiglia Mallardo aveva visto arrestare Feliciano Mallardo, capo dell’omonimo clan  di Giugliano, Napoli.

La conferenza stampa delle 11.30 nella Procura di Napoli chiarirà altri particolari della vicenda.