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sanremo-2013-fazioLa goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata molto probabilmente la partecipazione del politico greco Yanis Varoufakis al programma serale di Fabio Fazio Che Tempo che Fa del 27 settembre scorso, costata alla Rai che l’ha prodotto e trasmesso ben 24mila euro solo per pagare l’ospite. Che si trattasse di una personalità interessante e abile nel tenere incollati allo schermo milioni di telespettatori era cosa ben nota, ma il cachet è risultato spropositato ai più, soprattutto in tempi in cui la televisione di Stato arranca e lo scontento sul canone Rai è sulla bocca di tutti.

Come si muoverà quindi mamma Rai per bloccare questi cachet da favola? I vertici della Rai hanno emanato giovedì una direttiva molto particolare, che si impegna a rafforzare e a stringere il divieto di erogare compensi a politici che partecipano alle trasmissioni televisive nazionali. Il divieto è stato esteso anche a tutte le società che producono per conto della Rai e un nome su tutti basta, Endemol, colosso audiovisivo che da anni importa i suoi format di successo nel nostro paese.

Nel frattempo il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sul caso Varoufakis, puntando il dito su una scelta televisiva che è costata 24 mila euro di compenso all’ospite, più vari benefit come pasti, voli e alloggi. L’associazione ha sottolineato che questi soldi non possono e non devono essere spesi, in quanto il cachet è stato troppo elevato e la televisione di Stato (ovvero i cittadini italiani) non può permettersi spese così ingenti. Parole sante, che si associano alla volontà di bloccare la prassi di affidare a società esterne i format che potrebbero essere rivisti o realizzati partendo da zero dagli sceneggiatori italiani.

La Codacons ha chiesto quindi alla Corte dei Conti di aprire un’inchiesta per stimare con precisione quanto sia costata l’ospitata del politico greco e chi abbia versato il denaro. Se la Corte accerterà che la spesa è stata congrua allora tutto potrà proseguire, ma se sarà appurato che c’è stato spreco di denaro pubblico le cose potrebbero davvero cambiare nello scenario televisivo pubblico del nostro paese…

the-big-bang-theoryE’ stato raggiunto l’accordo tra la Warner Bros. Tv ed i tre attori protagonisti di The Big Bang Theory, il cui contratto era scaduto alla fine della settima stagione.

Kaley Cuoco (Penny), Jim Parsons (Sheldon) e Johnny Galecki (Leonard) avevano iniziato delle trattative con la casa di produzione della sit-com che hanno avuto come conseguenza lo slittamento della produzione dell’ottava stagione, che sarebbe dovuta partire la settimana scorsa.

Forti del successo di pubblico della serie tv, vista da milioni di persone in tutto il mondo, sarebbero riusciti ad ottenere quanto avevano chiesto: Gli attori della sitcom americana più popolare — The Big Bang Theory — diventano anche quelli della sitcom più pagata, un assegno da un milione di dollari a puntata.

Così Jim Parsons (41 anni), Johnny Galecki (39) e Kaley Cuoco (28) hanno praticamente triplicato la loro parcella, venivano pagati 350 mila dollari a puntata e si mettono in cima alla lista degli attori tv con l’ingaggio a episodio più alto (in euro fa 750 mila), hanno rinnovato i loro contratti per altri 72 episodi (24 a stagione).

Il che non significa necessariamente che ci saranno altre tre stagioni dello show, l’unica certa è la prossima, ma le probabilità sono comunque molto alte visti i 20 milioni di spettatori che nel mondo seguono lo show ed il miliardo di dollari di giro d’affari che tra diritti ed altro il telefilm genera.

Ma al cachet va anche aggiunto l’1% di ricavi da tutti gli introiti della serie ed a conti fatti a Sheldon, Penny e Leonard andranno dai 90 ai 100 milioni in 3 anni.