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piattaforme trading borsaIl trading online in Borsa è uno dei metodi preferiti per cominciare a fare trading online. Ma che cosa è necessario per avere successo con questo tipo di trading? Per prima cosa è necessaria una piattaforma di trading in Borsa che funziona davvero. Per chi fosse alla ricerca di piattaforme di qualità, suggeriamo di consultare questa url: https://www.investireinborsa.me/piattaforme-di-trading/.

Il nostro obiettivo non è tanto quello di indicare qual è la migliore piattaforma in assoluto, ma è piuttosto quello di indicare quali sono i criteri per selezionare questa piattaforma.

Commissioni? No grazie

Il primo elemento su cui stare attenti per selezionare la piattaforma sono le commissioni. Come regola generale diremo che non dobbiamo mai fare trading con piattaforme che applicano commissioni, costi fissi e simili. Le migliori piattaforme sono gratis e non applicano nessun tipo di commissione. Perché buttare al vento i soldi? Qualcuno potrebbe pensare che le piattaforme con commissioni sull’eseguito sono migliori di quelle gratuite. Niente di più falso. E’ dimostrato che le piattaforme che non applicano commissioni sono migliori, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello dei profitti, di quelle che applicano commissioni sull’eseguito.

Fuori dal parco buoi

Queste piattaforme che applicano commissioni sono un pascolo per il parco buoi. Immaginiamo una schiera di buoi che placidamente vanno al macello senza immaginare che li aspetta la morte. Sono questi i clienti tipici delle piattaforme di borsa che applicano commissioni. Immaginiamo invece una schiera di tori inferociti che si prendono i guadagni che volgono quando vogliono: sono questi i trader che valgono e che hanno l’intelligenza di non pagare nessun tipo di commissione.

Trading in borsa con i derivati

La verità è che il miglior modo per fare trading in Borsa è utilizzare i derivati, perché con i derivati si ha la possibilità di guadagnare sempre, sia quando i mercati vanno verso l’alto che quando vanno verso il basso. Il parco buoi, invece, si illude di guadagnare quando i mercati vanno verso l’alto ma i guadagni vengono drammaticamente bruciati in un solo giorno di mercati borsistici negativi. Se si utilizzano i derivati per operare sulla Borsa, invece, si può benissimo guadagnare anche quando la Borsa scende. Anzi, dobbiamo ammettere che i giorni in cui si guadagna di più sono proprio in giorni in cui la Borsa crolla. E poi si guadagna anche con maggior gusto.

I migliori strumenti derivati per investire in Borsa

Ma allora quali sono gli strumenti migliori per investire in Borsa? Secondo i maggiori esperti di trading online, il modo migliore per investire in Borsa è costituito da opzioni binarie e CfD. Sono entrambi strumenti derivati, semplici da usare e con elevati livelli di redditività. Le opzioni binarie sono più semplici e quindi probabilmente più adatte a coloro che cominciano per la prima volta a investire in Borsa.
I Cfd sono leggermente più complessi ma mettono a disposizione strumenti in grado di fornire prestazioni eccezionali, adatti ai professionisti più esigenti e a coloro che fanno del trading online un vero e proprio lavoro.

La soluzione giusta per la scelta della piattaforma per trading online sulla Borsa è proprio quella di rivolgersi ad una buona piattaforma di opzioni binarie o di CfD, a seconda del proprio profilo di trader.

L’importante è non finire nel parco buoi: difendi i tuoi soldi, opera con mentalità vincente e non pagare commissioni.

piattaforme trading borsaDopo le insistenti voci che da giorni si rincorrevano, l’accordo è finalmente stato siglato e avverrà la fusione alla pari fra la Borsa di Francoforte e la Borsa di Londra. La minoranza andrà agli azionisti del London Stock Exchange con il 45,6% del nuovo gruppo mentre il 54.4% sarà riservato a quelli della Deutsche Borse. Due rimarranno le sedi della nuova società, sempre Londra e Francoforte e il presidente sarà Donald Bryndon.

La fusione è stata realizzata con un raffinato sistema di holding, che una società fondata in Gran Bretagna che si appresta ad acquisire il gruppo Lse. Gli azionisti della banca inglese riceveranno quindi un ammontare di 0,4421 nuove azioni per ogni azione attualmente in loro possesso. Alla conclusione delle manovre finanziarie i soci della borsa di Francoforte deterranno il 54.4% l’operazione nella sua complessità dovrebbe generare profitti per 450 milioni di euro ogni anno una volta trascorsi in primi tre anni di integrazione. La valorizzazione del soggetto è stata nel frattempo valutata 21 miliardi di euro, una cifra che mette al riparo da dubbi e provvede a spianare il cammino verso il futuro.

Poche le variazioni sull’assetto dei vertici, perché l’unico a lasciare il gruppo sarà l’attuale amministratore delegato di Lse Xavier Rolet. Confermato quindi Donald Brydon alla guida, mentre Carsten Kengeterattuale amministratore delegato di Deutsche Boerse diventerà ad. Ad oggi il principale investitore del gruppo è il Qatar e nel passato anche le banche italiane avevano giocato un ruolo importante, cedendo la società di Piazza Affari, rimanendo al tempo soci importanti nella gestione del capitale. Da tempo la presenza italiana è però ridotta, e ora gli investimenti parlano quasi ed esclusivamente la lingua araba.

Anche gli Stati Uniti avevano provato ad entrare nei giochi, con la possibile scesa in campo di Ice, società che controlla Wall Street. La partita si è però chiusa in Europa. Alla domanda se l’uscita della Gran Bretagna dall’Europa possa cambiare le sorti della società ha fatto seguito una riposta negativa, perché dalla banca di Londra hanno dichiarato che nulla muterà anche se il Brexit fosse messo in atto. I due manager hanno parlato di variazioni nei regolamenti se si dovesse arrivare a questo punto, ma il tutto va considerato nell’ottica dei documenti che hanno accompagnato la fusione, i quali, almeno per il momento, non ammettono variazioni o trattative post Brexit far le loro righe.

20150921_c1_volkswagen_1Sembra essere proprio la notizia di fine estate, un evento epocale che non solo interessa una delle case automobilistiche più stimate del pianeta, ma che coinvolge anche il governo tedesco e i suoi vertici. Alcuni giorni fa la casa automobilistica Volkswagen è stata infatti accusata dal governo americano di avere truffato i consumatori nelle emissioni dei veicoli diesel, che sono risultati completamente contraffatti nei modelli commercializzati nel paese. Subito è arrivato il comunicato della casa automobilistica con le scuse in diretta, alle quali è seguita la doverosa decisione dell’Europa e di altri Stati di effettuare dei controlli e degli accertamenti nei veicoli distribuiti.

Non sembra esserci pace per il colosso tedesco, in quanto l’evento ha portato al crollo del titolo in borsa e anche alla discesa in picchiata di tutte le azioni legate alle case automobilistiche internazionali. La perdita di fiducia da parte dei cittadini e la presa di coscienza che un colosso stimato e considerato ‘puro’ come Volkswagen possa aver truffato i consumatori ha infatti decretato il crollo in borsa del settore, con intense ripercussioni nei mercati finanziari di tutto il mondo.

Il coinvolgimento dell’Europa è quasi assodato, in quanto basta fare due conti per capire che il software ingannevole impiegato da Volkswagen non è stato applicato solamente alle vetture destinate al mercato statunitense. 500mila veicoli all’anno è la portata di auto destinate agli States e il software truffaldino, in vigore dal lontano 2009, ha lavorato su circa 11milioni di veicoli, come dichiarato dalla stessa casa produttrice. Mancano quindi all’appello un bel po’ di vetture diesel ‘taroccate‘, che potrebbero essere state distribuite ovunque. Lo scandalo quindi è mondiale e ha portato al crollo del titolo Volkswagen ma anche alla discesa di altri titoli, con Fca che ha perso ieri il 6,21, Peugeot l’8,76, Renault il 7,12 e Mercedes il 7,02.

h&m yves saint laurentAlcuni anni fa il colosso svedese di abbigliamento low cost H&M aveva portato a giudizio la casa di moda Yves Saint Laurent, accusandola di avere plagiato un modello di borsa, molto simile a quella disegnata dalla casa di moda svedese. Si trattava di un modello di borsa shopping nera, a prima vista davvero molto simile, ma che è stata giudicata completamente diversa dal tribunale europeo sulla base di tre caratteristiche principali, ovvero l’aspetto visivo globale, la struttura e la finitura superficiale della borsa. Era il 2009 quando il colosso svedese aveva citato in giudizio la casa di moda francese e sono serviti ben 6 anni per appurare una vicenda che mette in contrapposizione il passato della moda, ovvero l’haute couture, con il pret a porter più aggressivo, quello che permette di vestire a basso costo intere generazioni di persone in tutto il mondo.

La corte europea ha però stabilito che è ‘impossibile‘ confondere una borsetta targata H&M con una creazione di alta sartoria come la borsa di Yves Saint Laurent, confermando ciò che era stato deciso dallo Uami, l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno, sebbene il modello disegnato da YSL sia stato depositato dopo l’uscita sul mercato della borsa nordica.

Al di là della ragione, che si è basata sulla attenta analisi del pellame e anche della lavorazione artigianale della superficie della borsa, molto ha influito il fattore ‘cinghie‘, ovvero la differenza abissale che sussiste fra il modello della casa di moda francese e la sua cugina low cost. H&M, colosso svedese che veste tutto il mondo, deve quindi accettare questa decisione, che si rivela per molte persone controversa, ma che rivela come manovre di questo tipo potrebbero davvero affossare una casa di moda storica ed elevare ancor più il prestigio di un brand di pret a porter che, molto probabilmente, in questo momento storico sta vivendo un percorso felice dal punto di vista economico e finanziario.

giocare in borsaGiocare in Borsa è un modo per guadagnare soldi ma è davvero alla portata di tutti? Qual è il modo giusto per giocare in Borsa? Sono domande fondamentali perché i soldi possono far comodo a tutti, ma la Borsa può anche comportare perdite, non solo guadagni.
Chi opera con i conti trading offerti dalla banche italiane di solito perde soldi, fa parte del famoso Parco Buoi che è appunto destinato a perdere tutto in brevissimo tempo. Chi invece opera con piattaforme di qualità. Ma dove sta la differenza? Perchè operando con le piattaforme come Fineco si perdono soldi con molta facilità e invece di solito si guadagna parecchio?

Ci sono diverse ragioni, che andremo ad esplorare con questo articolo. Partiamo dal diverso approccio che offrono le due piattaforme. (non ce l’ho con Fineco, è solo un esempio, Fineco potrebbe essere sostituita con qualunque altra piattaforma di trading borsa che fa riferimento a banca italiana). Un broker di opzioni binarie: l’opzione binaria è uno strumento derivato che garantisce profitti sia quando i mercati salgono sia quando scendono perché è il trader che decide se puntare al ribasso oppure al rialzo dei mercati. Tutto sta quindi a fare una previsione corretta. Se invece acquistiamo direttamente le azioni senza utilizzare strumenti derivati il rischio è che shi finisca per perdere soldi (molti soldi) appena il mercato cambia verso. Non è una buona idea, decisamente, a meno che non si abbiano milioni di euro e non si ha intenzione di puntare al lungo periodo. Se invece il capitale è piccolo e/o si ha un orizzonte di investimento piccolo, allora è molto meglio puntare alle opzioni binarie.

Giusto per fare un esempio, elenchiamo alcune delle promozioni esclusive che una piattaforma garantisce a chi lo utilizza per giocare in Borsa:

  • Bonus gratuito del 100% sul deposito
  • Segnali di trading gratis: ti dice esattamente quale operazione fare sulla Borsa, di solito l’affidabilità è altissima
  • iPad e MacBook in regalo per chi investe a livelli professionali
  • Account manager dedicato, a disposizione 24 ore al giorno

Giocare in borsa simulazione

Che cosa significa alla fine giocare in Borsa? Non sarebbe meglio dire investire in azioni? E’ una precisazione importante, io di solito preferisco parlare di investimento in azioni a breve o lungo termine. O anche di trading in azioni. Non potete giocare: se volete giocare al massimo vi potete dedicare ad una simulazione, senza soldi veri. Perché nel momento in cui andate a investire anche solo 250 euro allora non state più giocando: state facendo le cose sul serio. E per fare le cose sul serio ci vogliono sempre gli strumenti giusti e bisogna essere preparati: se invece non avete voglia di impegnarvi, meglio giocare in borsa per finta.
Per quanto riguarda la formazione. potete consultare http://www.giocareinborsa.com/ che rappresenta una guida indipendente e molto dettagliata sulle migliori tecniche per investire in Borsa. Anche la guida che usi fa la differenza: non puoi pensare di imparare come investire in Borsa utilizzando Wikipedia, per dire.

Come iniziare a giocare in borsa

Una volta chiarito che cosa intendiamo per giocare in borsa, vediamo come iniziare. Per prima cosa abbiamo bisogno di un conto. Una volta aperto il conto, con l’inserimento dei tuo dati, puoi effettuare il primo deposito. Per effettuare il deposito hai a disposizione diversi metodi, dalla carta di credito fino al bonifico. In ogni caso, appena i soldi arrivano sul conto (immediatamente se si utilizza la carta di credito, con qualche giorno di ritardo se si utilizza il bonifico) si può cominciare ad aprire posizioni sul mercato. Una posizione, come detto, può essere al rialzo o al ribasso. Una volta selezionato il titolo azionario di interesse, dovremo indicare se, secondo noi, il valore aumenterà o diminuirà entro i prossimi 30 secondi, 60 secondi, 5 minuti o 15 minuti o qualunque altra scadenza…
All’inizio è meglio puntare cifre basse su ogni singola operazione: anche se nel conto abbiamo 500 euro (250 euro di deposito iniziale più 250 euro di bonus ricevuti in regalo) è meglio puntare solo 25 euro per ogni operazione. Può capitare che qualche operazione chiuda in perdita: il tuo obiettivo finale è ottenere un profitto elevato con le azioni ma le perdite vengono compensate dai profitti. Ecco perché il suggerimento è di investire solo 25 euro per ogni operazione: anche se c’è una perdita, questa è molto limitata rispetto al totale.

l43-leonardo-vecchio-120605192009_bigMilano Finanza  pubblica la classifica degli uomini più ricchi di Borsa. Leonardo Del Vecchio guida la classifica dei Paperoni di Borsa 2014 in virtù delle partecipazioni in società quali, tra le altre, Foncière des Regions, Generali Ass., Luxottica, Space e Unicredit (valore pari a 15,165 miliardi di euro, calcolato al 6 agosto 2014).

Precede i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca (Tenaris, 11,425 miliardi di euro) e la coppia Miuccia Prada-Patrizio Bertelli (Prada, 10,487 miliardi di euro). Rispetto alla classifica del 2013 si verifica quest’anno un’inversione tra la seconda e la terza posizione a causa del calo maggiormente accentuato di Prada (-27,89%) rispetto a Tenaris (-4,33%).

In 4ª e 5ª posizione della classifica arrivano le conferme dei fratelli Benetton, le cui partecipazioni in Atlantia, Autogrill, Caltagirone Ed., Mediobanca, Pirelli&C, World Duty Free sono aumentate in valore del 7,71% (8,814 miliardi) ed Emmanuel Besnier (Parmalat, 3,809 miliardi).

Al sesto posto le famiglie Agnelli-Nasi che, tramite la crescita in valore delle quote di Exor (3,456 miliardi di euro, +7,13%), guadagnano una posizione rispetto al 2013. Al settimo e all’ottavo due new entry: Stefano Pessina (Walgreens, 3,395 miliardi di euro) e People’s Bank of China (3,116 miliardi).

E’ la prima volta che una società cinese entra a far parte della speciale graduatoria, e lo fa grazie alle quote detenute in aziende quali Enel, Eni, Fiat, Generali, Prysmian e Telecom Italia.

Al nono posto, dal sesto dell’anno passato, l’ex premier Silvio Berlusconi (Mediaset, Mediobanca, Mediolanum, MolMed, Mondadori, valore 3,057 miliardi); al decimo le famiglie Boroli-Drago (Antenna 3, Dea Capital, Generali Ass., Greenitaly 1, Gtech, valore 3,026 miliardi).

Un certo misticismo che trae ispirazione dai mosaici dedicati a S. Agata, santa patrona di Catania, caratterizza diversi abiti ed accessori proposti nelle collezioni moda autunno inverno 2013-2014 presentate dalla griffe Dolce&Gabbana, che dedica anche una borsa alla santa patrona che ne porta anche il nome.

Borsa – Dire che si è trattato di un giovedì nero è un eufemismo. La borsa mondiale è letteralmente crollata nella giornata di giovedì, facendo segnare perdite pesanti. Tokyo ha accusato la peggiore perdita degli ultimi due anni, perdendo il 7,32%. Aveva fatto peggio solamente nel marzo 2011, dopo il terremoto e la perdita del 10,55%.

Borsa – l’Europa segue Tokyo in perdita

Sull’onda delle perdite della borsa di Tokyo, l’Europa non fa certo meglio. L’indice Staxx 600 ha perso il 2%, stessa cosa per Francoforte che deve cedere il 2,1%. Parigi perde il 2,07%, mentre Londra il 2,1%. Male anche Piazza Affari, che chiude con l’indice Frse Mib in calo del 3,06%.