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Le banche italiane sono ben patrimonializzate, anche grazie all’azione prudente e pressante della vigilanza, a dirlo è il Governatore della Banca dItalia, Ignazio Visco, nel corso del suo intervento al XXII congresso Assiom Forex di Torino.

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Le parole di Visco riprendono quelle di Draghi, che nei giorni scorsi ha ribadito che per glistituti di credito italiani non ci saranno nuove richieste di maggiori accantonamenti o di rafforzamento patrimoniale. Il Governatore ha poi aggiunto che il patrimonio delle banche italiane è oggi molto più elevato che in passato, mettendo in risalto come il nervosismo sul comparto negli ultimi giorni non è giustificatoe che i crediti deteriorati sono ampiamente coperti da svalutazioni e garanzie.

LA CLAUSOLA DI REVISIONE DELLA BRRD Lattenzione di Visco poi cade su Bruxelles quando sottolinea che le nuove norme sul risanamento e risoluzione delle crisi bancarie (Bank recovery and resolution directive, BRRD) continue una clausola che permette di revisionare la direttiva entro il giugno 2018 e invita le istituzioni europee a cogliere quella che è unoccasione da sfruttare facendo tesoro dellesperienza, per meglio allineare la disciplina europea.

Il governatore centrale italiano critica lUnione per non aver tenuto conto dei moniti sia di Bankitalia che del Mef sugleffetti che unapplicazione immediata e retroattiva dei meccanismi di salvataggio, il cosiddetto bail-in, avrebbe causato, in termini di aumento del costo e di rarefazione del credito alleconomia, oltre che di rischi per la stabilità finanziaria.

Al contrario, unapplicazione graduale e meno traumatico avrebbe permesso – secondo Visco – ai risparmiatori di acquisire piena consapevolezza del nuovo regime e di orientare le loro scelte di investimento in base al mutato scenario.

LE 4 BANCHE SALVATE Sul salvataggio operato dal governo delle quattro banche in crisi (Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e CariFerrara), il numero uno di Palazzo Koch ha sottolineato come la Bankitalia abbia agito con attenzione e tempestività nel rispetto delle norme esistenti” e in maniera non dissimile a quanto fatto nel caso delle circa 100 crisi bancarie affrontate negli ultimi 15 anni.

Il taglio del valore delle sofferenze al 17% (deciso sulla base di precise norme europee e non discrezionalmente) era lunica alternativa possibile a quella ben più traumatica della messa in liquidazione.

Visco sottolinea come per i salvataggi delle banche non siano stati utilizzate risorse pubbliche. I costi delloperazione sono stati sopportati, oltre che dai detentori di azioni e obbligazioni subordinate, per la maggior parte dal sistema bancario attraverso il neo-costituito Fondo di Risoluzione. Da parte italiana, il governatore ha sostenuto la necessità da parte del sistema bancario italiano di contenere i costi di una crisi per i risparmiatori attraverso la predisposizione di meccanismi volontari di intervento, aggiuntivi rispetto ai sistemi obbligatori di garanzia dei depositanti. Il costo di una soluzione simile, per Visco, sarebbe compensato dai benefici che ne trarrebbero tutti gli intermediari, grazie alla rafforzata fiducia e allaccresciuta stabilità del sistema.

Anno per anno, siamo di nuovo alle prese con una parola che ormai è molto popolare o dis-popolare se il gergo lo consente: il fondo di garanzia. L’interesse degli italiani è sempre tanto ma la delusione, poi, troppa se l’iniziativa si dovesse rivelare il classico “bidone”. Un esempio a cui abbiamo ormai fatto abitudine? Fare tutte le pratiche, rispettare gli adempimenti burocratici e poi sentirsi dire che il fondo è incapiente (triste destino per molti studenti che volevano accedere al fondo di garanzia).

Quest’anno le cose cambiano senso di marcia? Non lo possiamo dire. Di certo, i finanziamenti stanziati per il fondo di garanzia sono di rilievo: 670 ml di euro.
Chi può partecipare al fondo? Questo forse non lo si è capito: Tutti possono aderire al fondo di garanzia. Vi è, però, una sorta di graduatoria “preferenziale” sulla quale basarsi per dare la priorità (certo, perché il tetto di garanzia potrebbe diventare incapiente) e tiene conto di alcune categorie (giovani coppie, nucleo a 1 genitore con un minorenne a carico, giovane con età non superiore a 35 anni con contratto di lavoro atipico, chi ha sede presso gli alloggi popolari).

Ma qual è lo scopo del fondo di garanzia? Soldi non vi sono dati, ma questo lo sapete già. Vi è qualcuno (lo Stato ed in sua veste chi lo rappresenta) che vi fa da garante, rendendo più semplice l’ottenimento del mutuo. La garanzia non è totale e concernerà solo il 50% della quota capitale, non oltre.
Posti ulteriori limiti, in merito alle categorie catastali (l’immobile non deve essere chiaramente di lusso) ed all’importo del mutuo (il finanziamento non deve superare i 250.000 euro).

Quali sono gli altri vantaggi per chi aderisce all’iniziativa?
– le banche non possono richiedere altre garanzie non assicurative (e su questo aspetto ci sarebbe molto da riflettere)
– il tasso applicato non può superare il Tasso Effettivo Globale medio corrente (almeno una concessione, in termini di tasso ma non così incisiva), dato che le banche hanno piena libertà di applicare le condizioni economiche e molta è la disinformazione e la dispersione dell’offerta.
– agevolazioni o misure di sostegno addizionali (ad es. allungamento della durata del mutuo, sospensione quotata capitale o rata), a seconda di quando previsto dalla banca.

Un po’ di delusione sul fronte delle banche aderenti: quasi nessuna presente su tutto il territorio, molti istituti di credito cooperativo a copertura regionale o comunque locale.
Quindi, dovrebbe essere un incentivo ad ottenere con più facilità il prestito. Peccato che molte banche continuino a non fidarsi e mettano tra le condizioni che il valore del mutuo non debba essere superiore al 50% di quello dell’immobile, accertato in perizia. Quasi a voler controbilanciare quell’altro 50% non garantito dallo Stato ma da noi stessi, per il quale non si può chiedere ulteriori garanzie, se non la stipula di una copertura assicurativa (così viene letta la legge, perché il divieto riguarda le garanzie addizionali non assicurative, al di fuori dell’ipoteca).

Tutto sommato, ciò può rappresentare un’agevolazione all’ottenimento di un finanziamento per l’acquisto prima casa o sua ristrutturazione e riqualificazione energetica.Teoricamente è disponibile fino al 2016.