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vaccino influenza 2014 mortiDa rumors dell’ultima ora, la decisione di non permettere ai bambini non vaccinati di frequentare le scuole pubbliche sta diventando un’opzione sempre più reale, che coinvolge tutte le regioni del nostro paese. Le regioni si sono infatti riunite per stabilire il piano vaccini e per trovare i fondi necessari per attuare la manovra, che richiede nel complesso un esborso di circa 300 milioni di euro.

Due sono le novità che maggiormente interessano il piano biennale, che si propone di coprire gli anni dal 2016 al 2018. Il primo interessa la possibilità di non ammettere alla scuola pubblica i bambini che sono privi dei vaccini, mentre il secondo implica sanzioni per i medici che sconsigliano i pazienti di effettuare la profilassi dei vaccini obbligatoria per legge.

La manovra si propone quindi dura e restrittiva e alla base si propone di contrastare l’abbassamento imponente del numero dei bambini vaccinati nel nostro paese. Dopo casi di malattie rare tornate alla ribalta e di episodi di contagio fra bambini e familiari, lo Stato ha deciso di intervenire su questa spinosa questione, ponendo un veto molto forte, che da una parte interessa le famiglie e dall’altro riguarda attivamente le strutture sanitarie.

La scelta è ancora al vaglio delle commissioni, ma il piano economico ha già previsto un fondo per attuare queste manovre, che richiederanno controlli specifici e quindi lo stanziamento di denaro per effettuare il monitoraggio dei bambini che non sono stati vaccinati e dei medici che non consigliano la profilassi. Il piano è quindi nel pieno della sua attività e la commissione sta lavorando per trovare una formula che sia unica per tutte le regioni e che possa essere intesa come benefica per tutta la comunità.

scuola-6753Nella giornata di ieri si sono riuniti gli Assessori alla Sanità delle regioni italiane, per discutere del nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Si tratta di un programma che prevede di non ammettere a scuola i bambini che per scelta dei genitori non sono stati sottoposti ai rituali vaccini e che quindi non sono in regola con il libretto delle vaccinazioni. Controversa, ma approvata all’unanimità, la scelta fa seguito all’allarme diramato dall’Istituto Superiore di Sanità sull’aumento del numero di famiglie che scelgono spontaneamente di non far vaccinare i propri figli.

La decisione presa ieri si rivela quindi unanime e significativa di una rotta che lo Stato e le regioni hanno deciso di intraprendere, sollecitata anche dalla diffusione di una petizione sul sito change.org di una madre che si è vista contagiare tutta la famiglia per la pertosse contratta dalla figlia. Il ministro della salute Lorenzin avalla la scelta e la proposta degli assessori regionali, quindi il piano vaccinale sarà proposto il 20 ottobre alla Conferenza delle Regioni, per poi approdare lo stesso giorno alla Conferenza dello Stato e delle Regioni.

La scelta sembra oramai essere indirizzata e porterebbe al ripristino di una regola che era stata cancellata ben 18 anni fa da una circolare che stabiliva che il diritto alla scuola non doveva essere legato alla presenza dei vaccini. Secondo il responsabile del coordinamento degli assessori, si trattava di tempi in cui la copertura era totale, mentre al giorno d’oggi esistono realtà molto eterogenee e alcune province presentano tassi molto bassi, che arrivano anche all’85% di soggetti vaccinati. In termini pratici ciò può significare che su una classe di bambini, tre potrebbero essere non vaccinati e quindi potenzialmente rischiosi per il resto della scolaresca.

fumoLa legge emanata in questi giorni sui prodotti a base di nicotina si rivela severa e si impone di bloccare una piaga che interessa milioni di persone in tutto il paese. I pacchetti da dieci sigarette spariranno dal commercio, in quanto intesi come incentivi al fumo da parte dei ragazzi più giovani, mentre ogni pacchetto e confezione di tabacco saranno correlate da immagini shock che mostrano i danni causati dal fumo di sigaretta.

Si tratta di una manovra annunciata, che si propone di bloccare la diffusione dei prodotti a base di nicotina e che mette in linea lo Stato italiano con le direttive europee. I pacchetti di sigarette e le confezioni di tabacco saranno infatti accompagnate da immagini di danni causati dal fumo, di persone degenti all’ospedale e da altre immagini che ricopriranno il 65% della confezione contro il 20% dell’attuale legge che richiede di apportare scritte iconiche dei danni che il tabacco può apportare alla salute.

Non solo, in quanto la legge approvata vieta da oggi ai fumatori di praticare il loro vizio in automobile se a bordo vi sono dei bambini o delle donne in gravidanza. Si inaspriscono anche le pene pecuniarie per i rivenditori che vendono prodotti a base di nicotina ai minorenni, le quali andranno da 1.000 euro a 4.000 euro.

Il divieto di fumare interesserà anche i cortili dei reparti ospedalieri forse considerati più a rischio, come le sezioni dedicate alla degenza delle persone disturbate mentalmente, i reparti di ostetricia e ginecologia e di neonatologia. In un tweet di oggi, il ministro Lorenzin ha annunciato che la manovra anti fumo sarà in vigore prima di Natale, in quanto molte sono le misure da adottare nei pacchetti e nelle confezioni di tabacco. I prodotti con nicotina dovranno infatti riportare delle scritte precise, le immagini shock e anche essere dotate di chiusure salva bambino ed essere corredate da foglietti illustrativi che allarmano sui possibili danni causati dalla nicotina.

1396967962930_dragon-foto-dal-film-Da sabato 16 agosto, Dragon Trainer 2, la nuova pellicola d’animazione firmata DreamWorks, sarà finalmente nelle sale di tutta Italia.
Il film segue di quattro anni il primo e fortunatissimo capitolo che nel 2010 incassò ben 500 milioni di dollari nei botteghini di tutto il mondo.

Dragon Trainer 2 è un film per grandi e bambini, una di quelle pellicole che i papà e le mamme sono contenti di andare a vedere al cinema con i propri figli.
Il lungometraggio sarà proiettato sia nella versione 3d – che ne valorizzerà gli avveniristici effetti grafici – sia nella classica versione 2d.

Dragon Trainer 2 vede alla regia Dean DeBlois, che è riuscito a rendere magiche le avventure di Hiccup e del suo piccolo draghetto sdentato, è un sequel persino più bello del primo.

Dragon Trainer 2, secondo capitolo della trilogia ispirata ai libri di Cressida Cowell. Un modo per festeggiare i 20 anni della Dreamworks, lo studio di animazione guidato da Jeffry Katzenberg e fondato con Steven Spielberg e David Geffen che da Shrek a Kung fu Panda ha regalato al pubblico bellissimi film.

Tornano al cinema il vichingo Hiccup e il suo drago Sdentato. La storia di Dragon Trainer 2 prende avvio cinque anni dopo gli eventi narrati nel primo capitolo. A Berk regna ormai una perfetta armonia tra draghi e Vichinghi, al punto che lo sport preferito nel villaggio viene praticato in sella alle creature sputafuoco.

Hiccup, divenuto ventenne, sembra essere destinato a succedere al padre come capo del villaggio. Tuttavia, il giovane non ne è convinto e vorrebbe seguire la propria strada continuando a solcare i cieli insieme all’inseparabile amico alato.
La minaccia di un cacciatore di draghi lo spingerà a partire per un nuovo viaggio, nel quale ritroverà una persona che credeva di aver perso da tempo.
In Dragon Trainer 2  c’è l’avventura, ci sono le emozioni, ci sono le risate: tutta la bellezza di una pellicola d’animazione di qualità per le famiglie.

Papa Francesco incontra i bambini del Dispensario S. MartaIn una lunga intervista a Il Messaggero il Papa parla dei problemi della città di cui è vescovo, dei prossimi viaggi e del suo ruolo nella Chiesa. Ma è sul tema dello sfruttamento dei bambini che Bergoglio esprime “sofferenza”.

“Per alcuni lavori manuali vengono usati i bambini perché hanno le mani più piccole – spiega – ma i bambini vengono anche sfruttati sessualmente”. E racconta – ricordando scene vissute a Buenos Aires –  che gli ”anziani” che abbordano prostitute di meno di 15 anni sulla strada potrebbero essere “nonni” e invece ”sono pedofili’. La soluzione? ”Una buona politica sociale”.
Su questo dovrebbe rispondere la politica. “Per esempio con servizi sociali” che aiutino “le famiglie a capire, accompagnandole ad uscire da situazioni pesanti”. E sulla politica afferma che il problema è ” che si è svalutata, rovinata dalla corruzione, dal fenomeno delle tangenti”. ”La corruzione – aggiunge – purtroppo è un fenomeno mondiale. Ci sono capi di Stato in carcere proprio per questo”.

 

Parlando della Chiesa, il Papa spiega di non decidere da solo. ”Grazie a Dio non ho nessuna Chiesa, seguo Cristo. Non ho fondato niente. Dal punto di vista dello stile non sono cambiato da come ero a Buenos Aires. Sul programma, invece, seguo quello che i cardinali hanno chiesto durante le congregazioni generali prima del conclave. Il Consiglio degli otto cardinali – prosegue – era stato chiesto perché aiutasse a riformare la curia . Nessuna cosa l’ho fatta da solo”

Vittorio-feltri-fotoVittorio Feltri, classe 1943, è un grande giornalista ma forse intervenendo a TeleBari, sui contenuti trasmessi ogni giorno dalla tv italiana ,non ha usato mezzi termini.

Uno dei suoi bersagli è stato “Ti lascio una canzone”, il noto talent show condotto da Antonella Clerici su Rai 1 che vede protagonisti dei bambini alle prese con i brani più celebri del panorama musicale italiano.” Ogni volta che accendo la tv o vedo Papa Francesco o vedo i cuochi, o vedo Renzi o quei nanetti orrendi, quei bambini che cantano che sono diretti dalla signora Clerici. Trovo tutto abbastanza stucchevole, nulla di personale, non ce l’ho con le persone, però insomma se la televisione ci deve ammorbare con le stesse facce che dicono sempre le stesse cose. E’ vero che la banalità richiede coraggio ma a forza di banalità si sbadiglia.”

Vittorio Feltri preferiva lo Zecchino d’Oro?- “Penso che i bambini dello Zecchino d’Oro intenerissero, questi che scimmiottano gli adulti rompono i co****ni, già ce li rompono abbastanza quelli veri. Ci mancano solo quelli finti piccoli miniaturizzati, io non li reggo, mi viene voglia di sparare. Come diceva un sincero democratico, mi viene voglia di mettere la mano alla fondina. Siamo alla finzione esasperata, questo un po’ infastidisce, già i bambini rompono le scatole, parliamoci chiaro. I bambini e i cani annoiano dopo un po’, se poi cantano anche, preferisco quelli che abbaiano.

29454482Fa l’amore con la moglie poi la sgozza, e l’accoltella infine si accanisce sulle sue creature e le taglia la gola mentre dormono. Poi come niente fosse va al bar a vedere la partita con gli amici, ride e si diverte emozionandosi quando l’Italia segna, come è concepibile tutto ciò? E’ agghiacciante.
Carlo Lissi, impiegato 31enne ha ammesso, dopo un lungo interrogatorio, di aver ucciso la moglie Maria Cristina Omes, 38 anni, e i figli Giulia (5 anni) e Gabriele (20 mesi).

Quando si è reso conto che tutte le bugie non reggevano più, verso le 4 del mattino Carlo Lissi è crollato: si è preso la testa fra le mani e nella caserma dei carabinieri di Abbiate Grasso ha mormorato: “Voglio il massimo della pena”.
E’ agghiacciante la dinamica del triplice omicidio. Verso le 23 dopo aver messo i bambini a letto, e  avuto un rapporto intimo con la moglie, il Lissi  è andato in cucina, ha preso un coltello e mentre la donna stava guardando la televisione l’ha colpita alle spalle, mentre continuava a colpirla con il coltello lei gli ha chiesto “perchè?”, lui per tutta risposta l’ha colpita con un pugno e l’ha finita.

Poi è salito nella stanza dei bambini e ha tagliato la gola prima a Giulia poi nella camera matrimoniale ha ucciso anche il piccolo Gabriele recidendogli la gola. Verso le 23e30 è uscito di casa e si è recato al bar a vedere la partita, lungo il tragitto ha buttato il coltello in un tombino.

L’uomo ha raccontato che la furia omicida e’ stata scatenata dalla sua passione non corrisposta per una collega, Lissi aveva fatto della avances, “anche esplicite”, alla donna che pero’ non aveva mostrato alcun interesse.

Secondo il generale Maurizio Stefanizzi, comandante provinciale dei carabinieri, “quel che si può pensare è che nella sua testa con questi omicidi e questa messinscena si potesse liberare dai vincoli familiari con la moglie e con figli e avrebbe potuto ritornare a essere solo e dedicare la sua vita ad altre persone. Questa forse è stata la sua visione delle cose”.

suor-cristina-scuccia-abbraccia-j-axLa vittoria di suor Cristina Scuccia ha destato molte perplessità e interrogativi, anche se lei continua a dire che il suo obiettivo è l’evangelizzazione: “Adesso voglio tornare alle mie priorità che sono la preghiera e il servizio a scuola, fondamentali per me, anche per poi affrontare impegni di diverso tipo in futuro”.

“La settimana prossima confermerò i miei voti in attesa di quelli perpetui – dice lei -. Sono nelle braccia di Gesù Cristo e l’altra sera mi è venuto spontaneo invitare tutti a recitare il Padre Nostro. Quando andrò nelle piazze o farò il disco i testi delle canzoni testimonieranno l’amore per Dio, con parole facili da comprendere”

Intanto suor Cristina si è aggiudica un  contratto discografico con la casa Universa, e pare si stia preparando un tour.

Giuseppe Cionfoli ex novizio capuccino quando esordì come cantante oltre 30anni fa, non condivide il messaggio di evangelizzazione di suor Cristina e dice: “La suora mi ha fatto una brutta impressione. Che frenesia di vincere… Prima di conoscere il verdetto le inquadrature erano chiarissime. Si mordicchiava il labbro inferiore, guardava in basso, non riusciva a stare ferma. Non può essere la reazione di una donna che per tutti questi mesi ci ha raccontato della sua vocazione e della sua voglia di evangelizzazione. Non ci vedo chiaro”.

 Eppure J-Ax ha detto: “Se suor Cristina recita, bisogna darle l’Oscar. Lei è vera e vive emozioni vere”.

“E ci sta, ma non mi dica che quella frase non era preparata a tavolino”.   Quale frase?

 “Ma sì quella cosa del “Io ho un dono e ve lo dono”. Andiamo, se hai un dono vai in Africa in mezzo ai bambini bisognosi. Fai opera di carità e in silenzio. Non vai in un talent show, non partecipi da anni ai casting per diventare una cantante. È un comportamento che stride con la vocazione cristiana, che vorrebbe un maggior distacco dalle cose terrene. Vogliamo parlare delle canzoni? Il suo pezzo è scritto da Neffa e non da cantautori che sanno come scrivere la parola di Cristo e musicarla. Mi viene in mente, per esempio, suor Cristina Damonte…”

Simon Cowell, l’inventore di Got Talent o X Factor, ha detto che l’abito da suora è stato fondamentale per il successo.

 “Certo che sì. Faccio il cantante e lei non mi pare un fenomeno musicale. Per suor Cristina dovrebbe valere la frase che usano per uno spot pubblicitario: ti piace vincere facile? Vestita così e con una buona ugola le porte si sarebbero spalancate senza troppi sforzi a chiunque. In Italia poi, vabbe’… Lasciamo perdere”

Lei non le manda a dire ma non ha paura che le rammentino la favola di Fedro? Quella della volpe e dell’uva?

“Quando mi sono presentato in tv le cose andavano diversamente e c’era un altro Papa. Oggi mi sarei aspettato che, dopo i 50 milioni di clic su YouTube, la ragazza si ritirasse perché il suo scopo, l’evangelizzazione, era raggiunto. A quel punto poteva dare spazio ad altri ragazzi. Rimanendo in gara, invece, sapeva che non ce ne sarebbe stato per nessuno e che avrebbe vinto”.

Come vede il futuro di questa giovane religiosa?

“Umanamente e cristianamente, se le intenzioni sono buone, spero che continui. Ma ci saranno problemi per lei e per chi le sta vicino. Le superiori nemmeno si immaginano che tsunami mediatico stia arrivando dalle loro parti. Non sarà una passeggiata, e con il cuore spero che questa ragazza scelga di fare la suora perché prima o poi i riflettori si abbasseranno. E nulla sarà più come prima”.

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