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aggiunto cognome

full_580x390_ffffff_01-simona-ventura-figliSimona Ventura in una bella intervista a Grazia racconta la sua famiglia e la gioia per aver potuto dare il suo cognome alla bimba che aveva preso in affido 8 anni fa.

“Sì, ha aggiunto il mio cognome a quello con cui è nata. Mi è sembrato giusto darle per il futuro le stesse garanzie che hanno gli altri due miei figli, Niccolò di 16 anni e Giacomo di 14. Caterina ha due mamme. Ci sono io e c’è la sua mamma biologica, una mia parente che non ha potuto tenerla con sé. È complicato, ma possibile e molto bello.”
Dunque rivolge un appello a le coppie che vorrebbero tanto avere un figlio:

“Voglio dire a chi vuole un figlio che c’è una strada, tortuosa e magnifica, diversa dall’adozione. L’affido. È una possibilità data a chiunque sia disposto ad accogliere e amare un bambino solo: coppie non sposate, single, ultra-cinquantenni. Non è detto che poi ‘ti portino via’ il bambino che ami. E comunque non sarebbe uno scippo, ma un lasciare andare amoroso. Un legame che non finisce mai”.

La piccola Caterina è arrivata nella vita di Simona Ventura quando aveva solo un mese. All’inizio doveva trattarsi di un affido a termine. Poi, però, è diventato un affido sine die e infine un’adozione, anche se la bambina non ha mai perso i contatti con i suoi genitori biologici. Nel periodo in cui la famiglia ha accolto Caterina, Simona era all’apice del successo:

“L’Isola dei famosi, Quelli che il calcio, X Factor. Lavoravo sempre. Sempre. Ed ero sola. Avevo divorziato da Stefano Bettarini. Mi sentivo addosso responsabilità enormi: i figli, la carriera, le persone che lavoravano con me. Mi sembrava di non poter mollare mai. Ma a un figlio non si può dire “Scusa non è il momento”.

Simona Ventura: Basta ritocchi e basta tatuaggi
Nel corso dell’intervista, la presentatrice ha rivelato anche di non avere più intenzione di sottoporsi a ritocchini per contrastare l’avanzare del tempo:

“Non mi ritocco più. Basta, basta. Ho già avuto 20 anni e pure 30. Adesso volo verso i 50 e ho deciso di avere una faccia adatta alla situazione. Cerco di tenermi al meglio, sono appena dimagrita, vado in palestra. Ma la faccia, d’ora in poi, me la tengo com’è, smetto di resistere, adesso accetto”.

“Tatuaggi? Mai più. Ho un figlio di 16 anni e potrei essere nonna. Se la immagina una nonna con un drago disegnato al braccio? Un simbolo della mia vita di oggi potrebbe essere solo qualcosa che abbia a che fare con la pace, con la serenità”.

In questa fase della sua vita, Simona Ventura sente di poter sottrarre un po’ di tempo alla carriera per dedicarsi alla famiglia, al suo compagno Gerò Carraro e ai suoi figli:

“Ho qualcuno su cui poggiare il capo se occorre. Mi sono molto addolcita. Sono meno aggressiva, meno esigente. È uno dei privilegi dell’età: essere consapevoli del proprio lavoro. E saper gestire l’ansia.

Ho preso la decisione di non dare tutto il mio tempo alla carriera e sottrarlo ai miei figli e al mio uomo. I ragazzi sono in piena adolescenza e hanno bisogno che la mamma sia almeno qualche volta – non sempre! – a casa ad aprire la porta. Caterina ha 8 anni e merita una mamma che vada qualche volta – non sempre! – a prenderla a scuola.
E che poi l’aiuti a fare i compiti. E io ho bisogno della mia famiglia. È il mio punto fermo. E il momento di starci e oggi”.