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Sapevate che il nuovo Affitto con riscatto ci protegge meglio?

Il rent to buy è stata una sgradita sorpresa per quanti volevano approfittare della novità anglosassone per cercare di mettere su casa propria. Lo dicono sempre più persone: “Per me essere ricchi, al giorno d’oggi, significa avere la casa di proprietà”. Lacrime e pianti amari ancora per tanti di quegli italiani che vengono “sfrattati” perché non sono in grado più di pagare il fitto e finiscono, in barba all’Italia che si riprenderà, tra l’omertà e l’assistenzialismo.
Sì, è vero, l’affitto con riscatto, almeno se si riesce ad essere puntuali col pagamento del canone, ci può far coronare finalmente un sogno: quello della casa di proprietà. Chi l’ha venduta, se ne pente ed aspetta tempi migliori per ricomprarla. Chi l’ha tira un sospiro di sollievo perché la prima casa non la tocca più neanche Equitalia, fatto salvo che non venga stipulato un mutuo con una banca. Ma anche qui l’Europa, non tardissimo, sta intervenendo in tutela dei consumatori per evitare soprusi che costringano a svendere, per prezzi irrisori, la prima casa, quella che nessuno ci dovrà mai più togliere.

Quali sono le novità entrate in porto con il nuovo contratto (e si intende per contratto quello che registriamo nell’apposito registro immobiliare. Non certamente gli accordi presi oralmente con il proprietario)?
Il nuovo Affitto con riscatto vale per ogni atto successivo che incida, nei termini del diritto reale, sull’immobile da noi occupato. Se paghiamo, e puntualmente, il canone in più, fatta espressa distinzione tra la quota versata a titolo di affitto e quella versata per l’anticipo sul riscatto della casa, nulla ci potrà obiettare l’eventuale nuovo proprietario se il vecchio si è sbarazzato in una compravendita “mordi e fuggi” dell’immobile. Dovrà tenere fede al patto intervenuto con il vecchio proprietario che non diventerà carta straccia nemmeno in caso di ipoteche successive sull’immobile. Sicuramente un traguardo importante che sana le lacune normative dell’astratto ordinamento italiano, sicuramente non preparato, all’epoca della sua importazione, ad accogliere il Rent To Buy. Lì, ogni fatto diventa a menadito legge senza tanti problemi sulla coerenza interna dell’impianto normativo. Certamente, noi abbiamo uno degli ordinamenti giuridici più apprezzati in tutto il mondo: anche la Germania ce lo invidia. Ma spesso proprio questa nostra ostinazione alla precisione ci costa i dovuti “sudori freddi” per recepire qualcosa di nuovo che nel frattempo fa inintenzionali danni nel complesso delle relazioni sociali, e nella buona fede dei consumatori.
Unico inconveniente che dovremo accettare è che, se non riuscissimo o non volessimo più acquistare quella casa, perdiamo tutto quello che abbiamo versato in più.
Auguri e speriamo veramente che tutti noi possiamo avere la nostra sacrosanta casa di proprietà senza che ci costi la sua perdita, cosa gravissima che purtroppo sta succedendo e di cui non bisogna essere per nulla fieri.