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Fondo prima casa. Ecco cosa c’è da sapere.

Anno per anno, siamo di nuovo alle prese con una parola che ormai è molto popolare o dis-popolare se il gergo lo consente: il fondo di garanzia. L’interesse degli italiani è sempre tanto ma la delusione, poi, troppa se l’iniziativa si dovesse rivelare il classico “bidone”. Un esempio a cui abbiamo ormai fatto abitudine? Fare tutte le pratiche, rispettare gli adempimenti burocratici e poi sentirsi dire che il fondo è incapiente (triste destino per molti studenti che volevano accedere al fondo di garanzia).

Quest’anno le cose cambiano senso di marcia? Non lo possiamo dire. Di certo, i finanziamenti stanziati per il fondo di garanzia sono di rilievo: 670 ml di euro.
Chi può partecipare al fondo? Questo forse non lo si è capito: Tutti possono aderire al fondo di garanzia. Vi è, però, una sorta di graduatoria “preferenziale” sulla quale basarsi per dare la priorità (certo, perché il tetto di garanzia potrebbe diventare incapiente) e tiene conto di alcune categorie (giovani coppie, nucleo a 1 genitore con un minorenne a carico, giovane con età non superiore a 35 anni con contratto di lavoro atipico, chi ha sede presso gli alloggi popolari).

Ma qual è lo scopo del fondo di garanzia? Soldi non vi sono dati, ma questo lo sapete già. Vi è qualcuno (lo Stato ed in sua veste chi lo rappresenta) che vi fa da garante, rendendo più semplice l’ottenimento del mutuo. La garanzia non è totale e concernerà solo il 50% della quota capitale, non oltre.
Posti ulteriori limiti, in merito alle categorie catastali (l’immobile non deve essere chiaramente di lusso) ed all’importo del mutuo (il finanziamento non deve superare i 250.000 euro).

Quali sono gli altri vantaggi per chi aderisce all’iniziativa?
– le banche non possono richiedere altre garanzie non assicurative (e su questo aspetto ci sarebbe molto da riflettere)
– il tasso applicato non può superare il Tasso Effettivo Globale medio corrente (almeno una concessione, in termini di tasso ma non così incisiva), dato che le banche hanno piena libertà di applicare le condizioni economiche e molta è la disinformazione e la dispersione dell’offerta.
– agevolazioni o misure di sostegno addizionali (ad es. allungamento della durata del mutuo, sospensione quotata capitale o rata), a seconda di quando previsto dalla banca.

Un po’ di delusione sul fronte delle banche aderenti: quasi nessuna presente su tutto il territorio, molti istituti di credito cooperativo a copertura regionale o comunque locale.
Quindi, dovrebbe essere un incentivo ad ottenere con più facilità il prestito. Peccato che molte banche continuino a non fidarsi e mettano tra le condizioni che il valore del mutuo non debba essere superiore al 50% di quello dell’immobile, accertato in perizia. Quasi a voler controbilanciare quell’altro 50% non garantito dallo Stato ma da noi stessi, per il quale non si può chiedere ulteriori garanzie, se non la stipula di una copertura assicurativa (così viene letta la legge, perché il divieto riguarda le garanzie addizionali non assicurative, al di fuori dell’ipoteca).

Tutto sommato, ciò può rappresentare un’agevolazione all’ottenimento di un finanziamento per l’acquisto prima casa o sua ristrutturazione e riqualificazione energetica.Teoricamente è disponibile fino al 2016.