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Ma quali sono le prospettive di investimento per il 2015?

Gli appassionati di economia e finanza oppure chi da poco si è avvicinato al trading inizia veramente a chiedersi: Ma i mercati cosa faranno nel 2015? E’ possibile fare, per modo di dire, l’oroscopo ai mercati, oppure si tratta solo di fandonie?
No, l’economia è fatta di poche congetture e di tanta realtà. E’ difficile certamente avere un occhio il meno possibile distante da tutto quello che ci succede intorno. Noi ve ne facciamo un sunto, in modo che possiate rendervi conto di quanti sconvolgimenti stiano ruotando intorno alla moneta ed alla finanza.

Sicuramente starete assistendo al calo delle quotazioni del greggio sui mercati. Sono belli che finiti i periodi in cui il petrolio e l’oro rappresentavano i due beni-rifugio per eccellenza. Ma cosa sta succedendo veramente? Nulla di sorprendente: quello che l’ottica globale sta creando è andare alla ricerca di maggiore competitività e di minori costi per padroneggiare il mercato.

Quando le sorti in gioco coinvolgono aziende, allora, le vicende sono di poco conto: stiamo assistendo a situazioni analoghe a quelle del petrolio per il ferro (ma perché non si parla quasi mai del calo delle quotazioni del ferro e solo di quelle del petrolio? Ve lo siete mai chiesto seriamente?) con le difficoltà di importanti stabilimenti minerari. Alcuni importantissimi, tra i maggiori a livello internazionale, sono collocati nel listino australiano. Raffica di ribassi in borsa per tutti i settori che trattano le hard commodities.

Quando, invece, le sorti in gioco coinvolgono Stati gli interessi cominciano a cambiare, trame iniziano a tessersi in un modo o nell’altro e non soltanto perché ci si arroga di propinare qualche insulsa favoletta: perché è la verità. Così, si instaura una sorta di “guerra fredda” fatta di dure leggi economiche tra Usa, Russia, Cina, o in sintesi tra blocco occidentale e blocco orientale (anche se i termini, per quello che è la vulgata odierna, ci suonano alquanto indigesti).
Il petrolio in cosa è espresso? In dollari. Il dollaro rincara, il petrolio continua a scendere.
Niente più Quantitative Easing da parte della Fed ed i vari paesi che hanno i loro debiti denominati in dollari Usa, si troveranno alle strette.
Neanche l’Europa, nelle vesti della Bundesbank, è propensa ad acquistare nuovi bond. Ed ironia della sorte, la pensa così pure la Cina.

Sono stranamente tutti d’accordo sul fronte “debito” ma cosa sta succedendo?
Tra i vari contendenti, un’unica missione: stringere nuove alleanze “geopolitiche”, in quanto economiche e rompere con le vecchie interdipendenze. Lo sta cercando di fare la Cina con il Renminbi, nel proposito di farlo diventare la nuova valuta internazionale, lo stanno facendo un po’ tutti, stanchi del dollaro Usa come valuta rifugio, sempre nelle riserve di tutti i paesi.
Ma questa disputa, la cui radice è di natura economica, deve per forza assumere toni “ideologici”?

Ad ogni modo, siamo convinti che dietro i mercati, dietro la disciplina delle leggi economiche ci sia sempre un’alternanza di equilibri, e questa alternanza di equilibri la dobbiamo imparare a leggere nei mercati. Questa è l’unica risposta, l’unico responso che ci sentiamo di dare sugli investimenti migliori per il 2015. Evitate la cecità e cercare di seguire, passo passo, le evoluzioni accettando con consapevolezza i rischi dei vostri investimenti (si guadagna ma si può sempre perdere, con un certo grado di confidenza).
Quello che si dice è che prevarrà l’azionario sull’obbligazionario (ma non dimentichiamoci del probabile rialzo dei tassi da parte degli Usa e dell’Inghilterra), ci si avvicinerà di nuovo verso gli emergenti (ma questo lo si diceva già nel 2014 ed ogni volta manca qualcosa: i fondamentali e la sostenibilità del debito). Forse nel 2015 non cambierà molto ma continuerà un percorso.