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Eternit, tutti assolti. Proteste dei familiari delle vittime

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Proteste e disperazione oggi da parte dei familiari delle vittime del processo Eternit. La Corte di Cassazione, infatti, ha annullato senza rinvio, dichiarando prescritto il reato, la sentenza di condanna per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel maxiprocesso Eternit.

Nessuna possibilità neanche per i familiari delle vittime e per le comunità locali di ottenere i risarcimenti richiesti. La prescrizione, infatti, è maturata già al termine del primo grado. La decisione della Cassazione ha ovviamente suscitato moltissime proteste: “Vergogna, vergogna!” hanno detto in tanti, urlando dopo la lettura del verdetto. Dal canto suo, il magnate svizzero Schmidheiny dichiara «Ora basta processi ingiustificati».

Intanto a Casale Monferrato, nell’Alessandrino (dove si trova uno degli stabilimenti Eternit), è stato indetto il lutto cittadino dal sindaco, Titti Palazzetti, che questa mattina sarà in piazza con i suoi concittadini per protestare contro questa sentenza ingiusta e incredibile. Il sostituto procuratore della Cassazione Francesco Iacoviello aveva chiesto la prescrizione per il maxi-processo Eternit per disastro ambientale. E’ stata così annullata la condanna di 18 anni di carcere per l’unico imputato. Finisce così, tra le lacrime e la delusione non solo dei familiari delle vittime, la più grande causa mai intentata in Europa e al mondo sul fenomeno dei danni alle persone e alle cose provocati dall’amianto. Circa un migliaio le persone lese, soprattutto malati di mesotelioma, eredi dei defunti ed amministrazioni locali.

Schmidheiny, nei precedenti gradi di giudizio, era stato condannato per disastro ambientale, per le attività dei suoi stabilimenti Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia). «Eternit, ingiustizia è fatta», questo hanno scritto i familiari delle vittime su uno striscione esposto davanti alla Cassazione. «La decisione della Suprema Corte conferma che il Processo Eternit, nei precedenti gradi di giudizio, si è svolto in violazione dei principi del giusto processo. Schmidheiny si aspetta che ora lo Stato italiano lo protegga da ulteriori processi ingiustificati e che archivi tutti i procedimenti in corso», afferma un portavoce del magnate svizzero.