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Opportunità per giovani agricoltori: 5.500 ettari di terre del demanio in vendita o in affitto

img00280_20120703_11362875500ettari di terreni agricoli del demanio verranno concessi in affitto o venduti ai giovani che vogliono diventare imprenditori agricoli o che già lo sono.

Il provvedimento, progettato dal Governo Monti, è diventato realtà con il ministro dell’agricoltura attuale Maurizio Martina, che qualche giorno fa ha firmato un decreto applicativo ottenendo, tra l’altro, la lista dei terreni disponibili: si tratta di circa 5.500 ettari, che da settembre saranno affittati o venduti possibilmente a giovani titolari di un’impresa agricola o a quelli che intendono metterla in piedi impegnandosi, per i prossimi 20 anni, a destinare quelle terre all’uso agricolo.

Sia che vengano acquistate, sia che vengano prese in affitto, per gli under 40 sono previste delle agevolazioni come mutui a tasso zero e detrazioni sugli affitti dei terreni al 19 per cento.

“È la prima volta in assoluto – dichiara Martina – che terreni pubblici statali vengono coinvolti in un progetto di questa portata per incentivare il ricambio generazionale e l’imprenditorialità giovanile in campo agricolo; nei prossimi mesi proseguiremo questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre agricole incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore”.

COLDIRETTI: “E’ un’ottima notizia che i tanti giovani che vogliono investire in agricoltura attendevano ormai da diverso tempo e che Coldiretti ha fortemente voluto e sostenuto”, afferma Maria Letizia Gardoni.

“Attendiamo per settembre la messa a disposizione dei terreni per aiutare i tanti giovani che ogni giorno ci contattano a poterne avere accesso – aggiunge Gardoni – è in atto una vera svolta green con un aumento record del 12% delle nuove iscrizioni agli istituti agrari per il prossimo anno; ci auguriamo ora che la norma sia estesa anche alle terre di proprieta’ degli altri enti pubblici a partire dalle Regioni”.